Al matrimonio di Zeus e Era ci fu una gara fra tutte le gerarchie divine nell'offrire alla coppia i doni più preziosi. La Terra non aveva voluto essere da meno e regalò degli alberi da frutto molto particolari: infatti ogni primavera sui loro rami nascevano delle mele d'oro. Questi alberi erano custoditi in un meraviglioso giardino affidato a quattro ninfe, le Esperidi, le quali avevano posto a guardia del cancello d'entrata un drago con cento teste. Ogni volta che qualcuno si avvicinava al giardino con l'intenzione di rubare i pomi, le teste del drago iniziavano a gridare con cento tonalità diverse facendo fuggire via anche il più coraggioso degli uomini. Ma una delle dodici fatiche date a Eracle da Euristeo chiedeva proprio di rubare quelle mele, ed Ercole grazie al consiglio di Prometeo di farsi aiutare da Atlante e grazie ad Atlante stesso, riuscì ad uccidere il drago e a rubare le mele. Infine Era pose il drago nel cielo nella costellazione del Dragone in modo che tutti potessero ricordarlo.
Con la coda posta tra i due "carri" e la testa sopra Ercole, questa costellazione è una delle più estese. Il drago è un mostro mitologico presente in molte culture arcaiche. Una particolarità delle stelle del Drago è che le sue stelle non tramontano mai e la costellazione occupa una posizione centrale rispetto alle costellazioni zodiacali. Queste due peculiarità hanno portato a vedere nei draghi il simbolo dell’eternità, della conoscenza e della vigilanza.
Nei miti greci il Drago compare nel ciclo delle imprese compiute da Eracle (Ercole), in particolare nell’undicesima fatica, con la quale Euristeo avevo imposto all’eroe di recuperare i frutti d'un particolare albero del giardino delle Esperidi. Il drago era posto a guardia dell'albero dalle mele d'oro che Era aveva avuto in dono dalla Terra, in occasione delle sue nozze con Zeus. In un primo momento la custodia del singolare albero fu affidata alle Esperidi, che però non esitarono a rubare alcuni dei preziosi frutti; esse, allora furono sostituite dal drago Ladone, dalle cento teste.
Per riuscire nella sua fatica, Ercole uccise il mostro con una delle sue frecce, avvelenata nel sangue dell'Idra. Gli Argonauti, passando da quelle parti poco dopo, trovarono il corpo del dragone ormai inerme, con la coda che, però, ancora si contorceva; le Esperidi piangevano la sua morte. Fu Era, moglie di Zeus, a portare l'immagine del suo guardiano alta nel cielo settentrionale.
Fra gli antichi sumeri la costellazione, assieme a quella dell’Idra e di Ercole era già nota. Nella figura di Ercole essi identificavano il dio Marduk che aveva affrontato il mostro Tiamat, smembrato poi nel Drago a nord e nell’Idra a sud. Questa potrebbe essere una delle tante allegorie della creazione del mondo dal caos primordiale.
Il Drago fu molto importante pure per la tradizione cinese, tanto da diventarne il simbolo nazionale.
La stella principale della costellazione Thuban, nel 2830 a.C. distava appena 10’ dal polo nord e il suo nome in arabo significa semplicemente "drago". La ß Draconis e chiamata Alwaid, da al awaid, la "madre cammella", o Rastaban, da al ras al thu’ban, "la testa del drago". Anche Draconis Eltanin deriva a sua volta il nome dal al ras al tinnin che significa "testa del drago" (come Rastaban).
La costellazione del Drago è una costellazione settentrionale, che parte dai pressi del Polo Nord e si insinua tra le due Orse.
La costellazione è stata di volta in volta vista come un serpente, un ippopotamo e, nell'antica India, un coccodrillo o un alligatore. La forma del Drago è invece originaria della Mesopotamia, dove compare come un dragone alato più grande dell'attuale quindi, avvolta a spirale verso il capo dell' Orsa Maggiore; nel VI secolo a.C. il filosofo, astronomo, matematico greco Talete tolse al drago le ali per formare l'Orsa Maggiore e da allora, non fu più volante.
Secondo un primo mito, il Drago rappresenta il dragone che divorò gli uomini del fondatore di Tebe, Cadmo, inviati al pozzo di Ares (Marte) a cercare acqua. Cadmo avrebbe poi ucciso il drago e seminato i suoi denti, dai quali sarebbero nati degli uomini armati, gli Sparti o "seminati", capostipiti dei Tebani.
Un altro mito narra di come, al matrimonio di Giove con Giunone, la Terra regalò alberi da frutto che ad ogni primavera facevano nascere mele d'oro. A custodia del giardino, vennero poste quattro ninfe, le Esperidi, le quali misero a guardia dei preziosi alberi un drago, Ladone, con cento teste, capace di parlere e di imitare ogni tipo di voce umana o verso animale.
Quando qualche malintenzionato si avvicinava al giardino, il drago iniziava ad urlare in cento tonalità differenti facendolo fuggire. Euristeo, assegnando le dodici fatiche ad Ercole, comprese proprio il furto di una delle mele, ed Ercole riuscì a superare anche questa prova grazie all'ausilio di Atlante, scagliando una freccia che colpì Ladone a morte.
Il drago fu così ucciso, ma per ricordarlo Era, profondamente turbata, lo pose in cielo come costellazione.
Ancora, si narra di come il dragone combattè insieme ai Titani nella guerra contro gli dèi dell' Olimpo. Erano poi trascorsi dieci anni di guerra, quando il dragone ingaggiò una battaglia contro la dea Atena (Minerva), che lo afferrò per la lunga coda e lo scagliò roteandolo in cielo. Mentre precipitava dall'alto il corpo del dragone si annodò, e si impigliò attorno al Polo Nord celeste. L'aria lassù era così gelida che la bestia si congelò in quella posizione contorta attorno al Polo.
Secondo un'interpretazione cinese, nel corso delle eclisse di Sole o di Luna , la luce viene inghiottita dal dragone celeste.
Anticamente la stella polare era Thuban, la stella alpha draconis, e tornerà ad esserlo intorno all'anno 26000 in conseguenza della precessione degli equinozi.
La figura del Drago conteneva il Polo Nord, ma anche il polo dell'eclittica. Già nella Mesopotamia il Drago era raffigurato come simbolo cardine: i termini 'testa del Drago' e 'coda del Drago' stanno proprio ad indicare i nodi ascendenti e discendenti del moto apparente del Sole.
Anche la Luna incrocia il moto apparente del Sole in due punti, e l'intervallo di tempo intercorrente viene detto 'Mese Draconico'.
Una eclissi di Sole o di Luna può avvenire soltanto quando Luna e Sole si trovano in prossimità della Testa o della Coda del Drago.
Individuare la costellazione del Drago non dovrebbe essere molto difficile a causa della sua enorme estensione, tuttavia mancando di punti di riferimento molto luminosi non è così intuitivo.
La parte più rintracciabile è il quadrilatero che forma la testa, tra Ercole ed Orsa Minore.
Il resto si estende tra le due Orse. Sempre visibile, la testa passa in meridiano a mezzanotte a metà del mese di giugno. A dicembre invece sarà quasi sull'orizzonte.
La costellazione non si lascia ammirare per qualcosa di particolare, risultando abbastanza 'spenta' sia per stelle interessanti sia per altri corpi celesti.
A parte le due stelle più luminose, Thuban (il nome deriva dalla parola araba a indicazione di tutta la costellazione) e Rastaban ("testa del serpente"), si segnala una doppia con compagne pressocché identiche, Arrakis.
Tra gli oggetti deep-sky, invece, c'è la Nebulosa del Gatto (NGC 6543) ed una galassia lenticolare (M102 o NGC 5866).
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