mercoledì 5 settembre 2012

Umiliati e offesi


«Se ho mai provato la felicità, non è stato nei primi momenti inebrianti del mio successo, ma quando ancora non avevo letto né mostrato ad alcuno il mio manoscritto: in quelle lunghe notti piene di entusiastiche speranze, di sogni e di appassionato amore al lavoro; quando vivevo con la mia fantasia, con i personaggi da me creati come fossero parenti, come se esistessero realmente; li amavo, mi rallegravo e mi rattristavo con loro, talvolta piangevo anche lacrime sincere sul mio ingenuo protagonista». 

( Fëdor Dostoevskij, “Umiliati e offesi” )

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