lunedì 27 luglio 2015

IL MITO DEL CAVALLUCCIO MARINO

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Anticamente si usava portare con sé una sua immagine poiché un potente amuleto, e se ne trovano dipinti sui muri esterni di molte case di Pompei per allontanare la sfortuna.

Gli Ippocampi figurano nel corteo di Poseidone, insieme a tritoni, draghi acquatici, e giganteschi mostri marini. Sono esseri marini metà cavalli nella parte anteriore, e il loro corpo si conclude in una coda di pesce, possono avere zoccoli o zampe palmate, e al posto della criniera possono esserci una cresta di membrana o delle alghe.
Nella mitologia greca il carro di Poseidone era trainato e scortato da ippocampi montati dai Tritoni e dalle Nereidi.

Il Cavalluccio Marino è conosciuto e raccontato nella mitologia fin da tempi immemorabili ed è sempre stato molto benvoluto, è simbolo di fedeltà.
L'ippocampo ha da sempre attratto la fantasia e la considerazione degli uomini, forse per il suo particolare aspetto che sa di magico, un po' pesce ed un po' cavallo... difatti, per i poeti greci gli ippocampi divennero delle creature mitiche per metà cavalli, di cui si servivano gli Dei per attraversare i mari e gli abissi. Le scene mitologiche lo rappresentano come un cavallo, con la parte inferiore di pesce o delfino. Secondo i miti greci, il carro di Poseidone era trainato da un esemplare di Ippocampo.

Gli antichi greci e romani credevano cavalluccio marino era un attributo del Dio del mare Poseidon/Nettuno e, come tale, il cavalluccio marino è stato considerato un simbolo di forza e potenza.



Il Cavalluccio marino o "Ippocampo" è una delle tante creature marine bellissime e più ricche di fascino,  che ricorreva spesso nei sogni infantili dei nostri nonni e dei nostri padri per il suo aspetto misterioso e la sua  apparente fragilità,  tanto da essere diventato nel tempo uno dei loghi più diffusi tra coloro che si occupano di mare,  a tutti i livelli, ma soprattutto nella nostra gloriosa e antica Marineria, divenne il logo più dipinto e diffuso nelle nostre lunghe "Sardare", nei nostri gozzi e nelle nostre lance.
I  cavallucci marini devono il nome al greco Hippos (cavallo) e kampos (mostro di mare),  per i poeti greci erano delle creature mitiche per metà cavalli e metà pesci, di cui si servivano gli dei per attraversare i mari e gli abissi. Le scene mitologiche lo rappresentano come un cavallo, con la parte inferiore di pesce o delfino. Secondo i miti greci, il carro di Poseidone era trainato da un esemplare di Ippocampo.
Secondo le  antiche tradizioni marinare il cavalluccio marino rappresentò l' ambivalenza sociale e la coesistenza della nostra gente,  per metà marinara e per metà dedita alla campagna,  ma soprattutto il dominio dell'uomo su un essere "eccezionalmente" mostruoso,  che veniva stupendamente dipinto sui nostri legni con redini,  sella e "Giummu" che stavano a significare il dominio del pescatore su una creatura marina mostruosa rendendola docile, utile e addomesticata.  Il "dinamico" simbolo venne sicuramente importato con le barche dall'antica marineria di Porticello da cui molte famiglie tradizionali marinare  provenivano.
Venne dipinto non solo nei "mustazzi" cioè nell'opera morta di prua, ma anche nel dritto di prua e di poppa e qualche volta perfino nel "campiuni di puppa o palummedda".



Il vedere un cavalluccio marino in un sogno, simboleggia la tristezza, l’amore o la solitudine. Forse il sognatore è qualcuno che si sente trascurata da altri e diverso nostalgia per il comfort e l’amore nella sua vita. D’altra parte, il sogno può indicare l’incapacità di vedere le cose chiaramente e riconoscere la situazione o periodo di tempo di vita è quella al momento.




Le leggende ritraggono il cavalluccio marino come salvatore caritatevole di tante fanciulle cadute tra i flutti, e molti autori latini, da Galeno a Plinio il Vecchio, narrano con partecipazione le virtù medicali delle polveri da esso ricavate, impiegate in farmacopea per rimarginare le ferite. Analizzando il simbolo in campo mitologico, il cavalluccio marino è un animale con corpo metà cavallo e metà pesce, su cui le ninfe marine cavalcavano nelle profondità dell’oceano, simbolo dell’inconscio. Come il mare rappresenta l’inconscio, così l’ippocampo simboleggia il mezzo con cui lo si esplora.
In maniera più comune viene considerato simbolo di fedeltà coniugale”.



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