Il rifugio Baita Iseo, mt.1335, è un rifugio del CAI, gestito da oltre dieci anni dalla famiglia Zana, è situato sul versante nord-occidentale della Concarena, nel comune di Ono San Pietro in Vallecamonica.
Poco distante dal rifugio si è sviluppato un particolare fenomeno geologico chiamato dei Camini Gelidi. In alcune vallette che raggiunge il percorso botanico proposto si sviluppa un microclima particolarmente freddo che permette di trovare specie botaniche di ambiente nivale a 1300 mt. Il fenomeno si evidenzia in modo particolare alla Tamba del Giass, piccola grotta sotto massi erratici, dove il ghiaccio si mantiene tutto l'anno e al Buss del Vent, dove dal terreno soffia un vento gelido.
I camini gelidi sono fessure da cui filtra aria fredda in anfratti rocciosi, fenomeno tipico del territorio della Concarena: le manifestazioni più significative di esso, grazie al clima gelido, si notano lungo il sentiero che porta al Laghetto di Nuadè e a Tamba del Giass. Fra le teorie proposte dai vari studiosi sulla "flora dei camini gelidi", c'è quella che vedrebbe l'origine del vento gelido in depositi di neve sotterranei.
Non mancano le curiosità naturalistiche: la combinazione tra l’esposizione nord e l’aria fredda che filtra costantemente dalle fessure della roccia, mantiene le temperature al suolo decisamente basse e caratterizza la flora che, proprio per questo condizioni, è simile a quelle che troviamo alle quote più elevate o alle latitudini più settentrionali. Dal rifugio partono, inoltre, sentieri più impegnativi che conducono sino nel cuore del massiccio, al bivacco di Val Baione e oltre il passo Campelli, a visitare il versante scalvino.
Lo spettacolare accatastamento di alcuni massi di grossa dimensione ha creato cavita' più o meno aperte e di varie dimensioni. La piu' profonda di queste e' chiamata in loco "la tamba del giass" perche' tutto l’anno vi si conserva un buono strato di neve ghiacciata. Notiamo che la quota e' di soli 1400 m s/m. L’esposizione a nord, la relativa mancanza di insolazione e il clima gelido, che pare alimentato anche qui da camini soffianti, sembrano piu' che sufficienti per giustificare il fenomeno.
Nel clima gelido della "tamba del giass" troviamo la Veronica Aphylla , un piccolo gioiello alto appena tre-quattro centimetri con uno-due fiori azzurri che cadono a terra appena si urtano, il Salix Reticulata con le belle foglie ovali striscianti a cuscino sulla pietra, la Primula Glaucescens qui ancora in fiore a meta' agosto, dai bei fiori rosso-azzurri, detta anche Primula di Lombardia o Longobarda, e l’Arabis Jacqini, la Pìrola Media, la Silene Quadrilobata e la Viola Biflora..
La Saxifraga Hostii si presenta con ornamentali rosette di foglie punteggiate di calcare e una vistosa pannocchia di fiori bianchi punteggiati da minuscoli segni bruni.
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