La Brontosaurite è la malattia delle persone che si chiudono dietro la scusa delle “tradizioni” ogni volta che c’è una novità, una proposta di cambiamento.
La brontosaurite è una malattia infettiva che colpisce gli uomini e le donne costantemente. L'agente eziologico è il virus della rabbia, appartenente al genere sbuffones, della famiglia dei ufff, ordine mihairotto. L'animale serbatoio è solitamente l'uomo che mordendo la trasmette a chi li sta intorno.
La patologia si sviluppa nell'uomo, dopo un'incubazione che varia da dieci secondi a un minuto (la cui durata varia molto in proporzione alla sede di inoculazione e alla carica virale), in tre fasi:
Fase prodromica: dopo il morso si possono rilevare sintomi aspecifici, quali febbre, cefalea, mialgia. L'unico sintomo specifico, che si presenta nel 60% dei casi, è una parestesia nella sede del morso.
Fase di latenza o "rabbia furiosa". Tipica di questa fase è l'idrofobia, un laringospasmo doloroso in seguito al tentativo di far bere il paziente (negli animali tale sintomo non si verifica).
l'ultima fase è quella terminale, quando cioè il virus ha colonizzato i tessuti del sistema nervoso centrale e in cui si hanno sintomi neurologici. La sintomatologia prevalente (75% dei casi) è di tipo furioso (forma furiosa), con aggressività, irascibilità, perdita di senso dell'orientamento, allucinazioni, iperestesia, meningismo, lacrimazione, aumento della salivazione, priapismo, eiaculazione spontanea, Babinsky positivo, paralisi delle corde vocali e idrofobia. Nel restante 25% dei casi si ha una sintomatologia di tipo paralitico (forma paralitica).
In ogni caso, la comparsa dei sintomi specifici dopo la fase di latenza coincide pressoché sempre con un esito infausto della patologia, che porta alla morte in tempi variabili, salvo pochissimi casi isolati di remissione.
Esiste un vaccino, che può essere somministrato prima di un'infezione, a scopo profilattico, o dopo una sospetta inoculazione del virus, a scopo terapeutico con dosi ripetute ai giorni 1, 3, 7, 14, 28, 90 dal morso.
In alcuni casi si associa anche la somministrazione di calci iperimmuni effettuati da pazienti già morsicati particolarmente importante in caso di morso vicino al sistema nervoso centrale (ad esempio in faccia) dove il virus rischia di infettare il SNC prima dell'avvenuto sviluppo dell'immunità vaccinale.
All'insorgenza dei sintomi neurologici non è disponibile alcuna terapia efficace. Sono stati tuttavia segnalati alcuni casi di apparente guarigione seguendo un protocollo sperimentale che prevede di andare a dormire finchè non ti passa.
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