domenica 12 luglio 2015

I LANZICHENECCHI



I lanzichenecchi erano dei soldati mercenari di fanteria arruolati principalmente nelle regioni tedesche del Sacro Romano Impero, che combatterono tra la fine del XV e la fine del XVII secolo.

Divennero famosi per la loro combattività ed efficienza militare ma anche per la brutalità e la violenza dimostrata in alcune occasioni contro i nemici e le popolazioni civili.

Il termine deriva dal tedesco Landsknecht, cioè servo della regione (Land = terra, patria + Knecht = servitore); non era raro infatti che, con l'indebolirsi dei legami di servitù feudale tipici del periodo Rinascimentale, gli appartenenti a quell'umile ceto sociale tentassero la fortuna aggregandosi in compagnie mercenarie, sperando di arricchirsi con la rapina e il saccheggio.

Furono istituiti da Massimiliano I nel 1487 sul modello dei mercenari svizzeri, di cui diventarono presto feroci antagonisti.

Durante le guerre dei contadini in Germania (1522-25) vennero ingaggiati sia dalla nobiltà sia dalle schiere contadine.

Furono impiegati durante il sacco di Roma del 1527 ordinato dall'imperatore Carlo V, evento traumatico che di fatto segnò la fine degli splendori dell'epoca rinascimentale in Italia. I lanzichenecchi, in maggioranza luterani, furono spinti nella loro azione anche dal loro odio verso Roma che consideravano corrotta e papista.

Una canzone tipica della tradizione dei lanzichenecchi è "unser liebe Fraue", dedicata alla vergine Maria.

L’arruolamento era attuato da un “imprenditore” (uno fra tutti, Georg Von Frundsberg soprannominato “il padre dei Lanzichenecchi”) su commissione di un “signore della guerra”, come ad esempio l’Imperatore Carlo V – il quale, generalmente, forniva il denaro necessario. La prima fase dell’arruolamento era il reclutamento.

L’imprenditore, dopo aver ricevuto la lettera d’incarico del signore, sguinzagliava i propri reclutatori, ufficiali o personaggi noti per le proprie imprese belliche al servizio di vari comandanti. I candidati si presentavano ai banchi di reclutamento fatti predisporre dai reclutatori. Solitamente, veniva corrisposta al fante una somma calcolata in base alla dotazione che già possedeva, ad esempio un pettorale, un elmo o un’arma offensiva.

Al contrario, quando, per questioni di uniformità di armamento ai fanti venivano consegnate delle armi, il loro valore veniva detratto dal soldo.

I reclutatori fornivano, in molti casi, anche la somma di denaro necessaria al fante per raggiungere il luogo della rassegna, la fase successiva dell’iter di arruolamento.

Chi aveva ricevuto queste somme di denaro ed era stato registrato sul libro dallo scritturale al tavolo di reclutamento aveva “venduto interamente la pelle, il corpo e la vita”.

Una volta raggiunto il luogo della rassegna, i candidati incontravano i comandanti che leggevano loro la lettera d’impegno contenente diritti e doveri dei componenti il reggimento: ufficiali, sottufficiali, rappresentanti di truppa e semplici fanti.

Successivamente i candidati attraversavano uno stretto corridoio formato da una massa di persone e passavano sotto un giogo formato da due alabarde conficcate in terra verticalmente e una lancia posta a “ponte” sopra di esse.

In questo modo, ordinatamente, venivano esaminati dagli ufficiali e se erano idonei e riuscivano ad accordarsi con i comandanti riguardo il loro inquadramento e soldo, potevano passare alla fase successiva, il giuramento che legava il fante al suo reggimento, al suo comandante e, secondo l’antica legge dei Lanzichenecchi, all’Imperatore.

Il soldo corrisposto al fante dipendeva dal suo inquadramento, un fante semplice armato di picca percepiva 4 fiorini, che gli bastavano per mantenersi da sé anche due mesi.

I fanti armati di alabarda o spada a due mani, i cosiddetti doppelsöldner, i tamburini, i pifferai e gli interpreti, ad esempio, percepivano 8 fiorini. Il soldo dei graduati e degli ufficiali variava da un minimo di 12 fiorini per un Feldwebel (Sergente Maggiore) a un massimo di 40 fiorini per un Hauptmann (Capitano) o 100 per un Locotenent (Tenente Colonnello), mentre un Feldobrist (Colonnello) poteva percepire anche 400 fiorini.

I Lanzichenecchi avevano, all’interno del reggimento, dei rappresentanti sindacali che difendevano i loro diritti presso i superiori o il signore.

Esisteva un diritto generale che era sancito dalla lettera d’impegno.

Quando questo diritto veniva violato, si allestiva un processo interno con tanto di avvocati, giudici e boia che, nei casi più gravi, eseguiva la condanna a morte.

Un reggimento di Lanzichenecchi era formato, in genere, da dieci Compagnie o Fähnlein formate ciascuna da circa 400 uomini divisi in Rotte (plotoni).

I quadrati erano formati da file di Lanzi armati di picche lunghe fino a quasi 6 metri, impugnate in orizzontale sopra la spalla destra.

Davanti e dietro la formazione di picchieri agivano i doppelsöldner armati di spada a due mani o di armi in asta adatte al taglio delle picche avversarie. La loro azione serviva al quadrato di picchieri per penetrare all’interno del quadrato avversario in modo da creare scompiglio e distruggerlo. In un reggimento di Lanzichenecchi si trovavano inquadrati anche reparti di archibugieri e artiglieri con cannoni di varie tipologie. Venivano per ultime le salmerie, al seguito delle quali viveva una massa eterogenea di umanità: artigiani, mercanti, giocolieri, vagabondi tuttofare, prostitute, donne di truppa e famiglie intere che seguivano i propri capifamiglia in guerra.

I Lanzichenecchi presero parte a numerose battaglie dalla fine del XV secolo alla Guerra dei Trent’anni, finita nel 1648.

Il loro periodo di massimo splendore fu il XVI secolo, nel quale si distinsero particolarmente durante le guerre d’Italia combattute tra le varie leghe e il Re di Francia o l’Imperatore.

Particolarmente importanti furono le battaglie di Marignano – Melegnano in provincia di Milano- della Bicocca – un quartiere dell’attuale Comune di Milano – e di Pavia. Queste battaglie videro l’evoluzione del loro modo di combattere ed il progressivo prevalere dei Lanzichenecchi sulle formazioni di Picchieri Svizzeri, loro maestri nel XV secolo. Reggimenti di Lanzi presero parte anche a spedizioni fuori dall’Europa, ad esempio in Africa nel 1564 con il Conte Jackob Hannibal von Hohenems, oppure in America del Sud al seguito delle truppe di Conquistadores spagnoli e, addirittura, come truppe imbarcate alla battaglia navale di Lepanto nel 1571.

La loro parabola ascendente fu interrotta all’inizio del XVII secolo dalla creazione di eserciti stabili da parte delle grandi nazioni, in quanto i governanti decisero che era più conveniente mantenere eserciti stabili che garantissero una maggiore governabilità.

Un cenno particolare meritano le vivandiere: con questo nome venivano indicate le donne che seguivano le unità lanzichenecche, occupandosi genericamente della cucina. In alcune unità venivano considerate tra le vivandiere anche le prostitute al seguito dei soldati, che erano tollerate - quando non erano addirittura cercate e "inquadrate".



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