martedì 30 agosto 2016

CASSIOPEA

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Cassiopea fu la moglie vanitosa e boriosa del re d'Etiopia Cefeo, che si trova vicino a lei in cielo a formare le uniche due costellazioni celesti dedicate a un marito e a una moglie. Gli autori classici scrivono il suo nome Cassiepea, ma gli astronomi usano la forma Cassiopea.

Un giorno, mentre era intenta a pettinarsi i lunghi capelli ricciuti, Cassiopea osò dichiarare di essere più bella delle Nereidi, le ninfe del mare. Le Nereidi erano le cinquanta figlie di Nereo, il cosiddetto Vecchio del Mare. Una di esse, Anfitrite, era la sposa di Poseidone, il dio del mare. Le Nereidi si rivolsero a Poseidone perché punisse Cassiopea per la sua vanità, e il dio mandò un mostro a razziare le coste del paese di Re Cefeo.

Questo mostro è celebrato nella costellazione della Balena. Per acquietare il mostro, Cefeo e Cassiopea incatenarono la figlia Andromeda a una costa rocciosa per sacrificargliela, ma la fanciulla fu sottratta a quell'atroce destino dall'eroe Perseo, come narra uno dei più famosi racconti di salvataggio della storia.

Come ulteriore punizione a Cassiopea toccò di girare eternamente intorno al polo celeste, a volte in una posizione poco dignitosa, cioè sottosopra. In cielo è rappresentata seduta sul trono che giocherella con i suoi capelli.

La costellazione di Cassiopea ha una netta forma a W formata dalle sue cinque stelle più brillanti, che scrittori quali Arato di Soli paragonarono a una chiave o una porta a fisarmonica. Alfa di Cassiopea si chiama Shedar, dall'arabo «il petto», la cui posizione segna. Beta di Cassiopea è nota come Caph, dall'arabo «mano macchiata», perché agli Arabi sembrava una mano macchiata di henné. Delta di Cassiopea si chiama Ruchbah, che in arabo vuol dire «ginocchio». La stella centrale della W, Gamma di Cassiopea, è una stella errante variabile che saltuariamente aumenta di brillantezza.

La costellazione di Cassiopea, vista da Alfa Centauri, la stella più vicina a noi, apparirebbe con la stessa sagoma a "W", con la differenza che la sua forma a zig-zag sarebbe ulteriormente completata dall'aggiunta del nostro Sole: infatti, da Alfa Centauri, il Sole si presenterebbe in direzione di Cassiopea, vicina al confine con Perseo, e sarebbe una delle stelle più brillanti del cielo, con magnitudine apparente 0,5. La posizione del Sole è facilmente calcolabile, poiché sarebbe agli antipodi della posizione di Alfa Centauri vista dalla Terra: avrebbe ascensione retta 02h39m35s e declinazione +60°50', ossia quasi in direzione di IC 1805. La luminosità delle altre stelle della costellazione sarebbe pressoché invariata, ad eccezione di ß Cassiopeiae, che essendo una delle stelle più vicine sarebbe leggermente meno luminosa.

Cassiopea è una costellazione circumpolare, cioè una di quelle poche costellazioni che alle nostre latitudini è visibile in ogni periodo dell’anno, dato che non tramonta mai. E’ senz'altro la più facile da identificare per via delle le sue 5 stelle principali piuttosto luminose di seconda e terza magnitudine e per la forma a ''W''o a ''M'', a seconda dell'orientazione, situate in piena Via Lattea; la sua posizione nel firmamento, rispetto alla Stella Polare, è opposta a quella dell’Orsa Maggiore. Il mese in cui culmina a mezzanotte è ottobre, la stagione in cui si trova più bassa è la primavera. La costellazione si estende per 600 gradi quadrati ma in questo caso, come spesso avviene, le stelle più brillanti che formano il noto asterismo ne occupano solo all'incirca la 5a parte. Un polverio di deboli stelline ne delimitano i confini a sud con Andromeda e Perseo, a est con la Lucertola (o Lacerta), a nord con Cefeo e infine a ovest con la Giraffa (o Camelopardalis).
Alfa Cassiopeiae o Schedar è una gigante gialla di cui si sospetta una leggera variabilità, dell'ordine di 2 o 3 decimi di magnitudine. Beta è invece una stella bianca distante 42 anni luce 16 volte più brillante del Sole; è anch'essa di seconda grandezza e della stessa luminosità della precedente.
Gamma è invece una variabile irregolare che oscilla tra le magnitudini 1,6 e 3,3 e dunque può superare in luminosità la stessa Schedir; questa stella, di un bel colore azzurro, è distante 750 anni luce e quand'è al massimo arriva a essere oltre 9000 volte più brillante del Sole, ricordo infatti che lo spettro azzurro/blu è presente nelle stelle più calde in assoluto!
Le restanti due stelle dell'asterismo, Delta ed Epsilon, sono due astri di terza grandezza; la prima delle due è bianca, distante 62 anni luce e 24 volte più luminosa del Sole, mentre la seconda è blu, situata a oltre 500 anni luce da noi e di una brillantezza intrinseca di circa 900 volte quella della nostra Stella.



Compongono la costellazione interessanti corpi celesti come Iota Cassiopeiae, una bella stella tripla, due di colore giallo e la terza di colore blu; M103, posto nelle immediate vicinanze della stella Delta, un ammasso aperto a forma di ventaglio contenente parecchie centinaia di stelle ma non è particolarmente luminoso a causa della sua notevole distanza, 8.000  anni luce;questo oggetto è l’ultimo del catalogo di Messier, in quanto le aggiunte successive non sono riconducibili all’astronomo francese. Situato in un’area particolarmente affollata della Via Lattea, è composto da almeno una quarantina di stelle. Tra di esse brillano una supergigante di nona magnitudine e una gigante di decima. Sull’età di questo sistema non è stata ancora raggiunta un’uniformità di idee tra gli studiosi: si va tra i 9 e i 25 milioni di anni. M 103 si avvicina al nostro sistema solare ad una velocità di circa 37 km/sec; M52, posto in linea con le stelle Alfa e Beta, è un ammasso aperto contenente più stelle dell'ammasso M103 e probabilmente è anche più giovane. NGC7789, uno degli ammassi galattici più vecchi che contiene circa un migliaio di stelle, scoperto da Carolina Herschel e che dista 6.000 anni luce. Con un centinaio di stelle troviamo l’ammasso NGC 457. Cassiopea vede nei suoi pressi anche tre galassie NGC 147e 185, entrambe di magnitudine 10m, che fanno parte del Gruppo Locale e la galassia IC 10, probabilmente anch'essa facente parte del Gruppo Locale.

Nello spazio di cielo occupato da Cassiopea si possono trovare stelle ed oggetti assai interessanti, anche se non sempre entusiasmanti per l’osservatore dilettante. Lo storico, invece, sarà curioso di sapere che nei pressi di k Cassiopeiae nel 1572 vi fu l’esplosione di una Supernova, osservata per prima da Tycho Brahe (una delle quattro finora osservate nella nostra galassia), che raggiunse una notevole luminosità, superiore anche a quella di Venere e che durò per sedici mesi. Di questa esplosione restano numerose testimonianze da parte degli astronomi del tempo, fra cui anche di Galileo, che si servirono dell’inatteso fenomeno per riconfermare la totale inattendibilità scientifica della rappresentazione cosmologica aristotelica, fondata sull’assoluta perfezione e incorruttibilità delle nove sfere celesti. Oggi i resti di questa supernova costituiscono una radiosorgente distante circa 20.000 anni luce. In Cassiopea è presente anche un’altra radiosorgente molto forte, anzi la più forte del cielo, denominata Cassiopea A, frutto anch’essa di un’altra supernova esplosa, questa volta inosservata, forse nel 1667.

Un rovesciamento dell'immagine che ha sempre fatto pensare al rischio che prima o poi precipiterà dalle stelle; ragione per cui gli illustratori degli atlanti stellari de XV secolo aggiunsero al trono dei legacci con i quali assicurare Cassiopea ai braccioli.


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