domenica 1 maggio 2016

GLI UFO

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Il termine UFO è divenuto sinonimo di navi spaziali aliene nella cultura popolare e la maggior parte delle discussioni sugli UFO ruota attorno a questa tesi. Il concetto di UFO si è evoluto in un mito di primo piano nella cultura moderna, con appassionati e devoti che hanno istituito organizzazioni varie e persino culti religiosi. Alcuni ricercatori ora preferiscono usare il termine più ampio di "Unidentified Aerial Phenomenon" (o UAP) ovvero fenomeno aereo non identificato, per evitare la confusione o le associazioni speculative con il termine UFO.

Nel senso letterale e proprio del termine, un UFO è un oggetto volante di cui non è stato possibile identificare la natura. Secondo tale definizione, è classificabile, provvisoriamente, come UFO un velivolo che compare inaspettatamente su un radar di una torre di controllo prima che esso comunichi il proprio identificativo. Tuttavia, è entrata nel linguaggio e nell'immaginario comune (ed è questo il significato popolarmente dato alla parola) l'identificazione degli UFO con oggetti di ipotetica origine extraterrestre. In questo contesto, è divenuto popolare anche il termine "disco volante", utilizzato a partire dagli anni quaranta del Novecento, sebbene secondo studi statistici di alcuni ufologi (tra cui Knut Asheim) la forma dei presunti UFO non sia sempre discoidale o lenticolare, ma in molti casi oblunga, cilindrica, a sigaro, sferica , conica, poligonale ed anche triangolare.

Secondo il Centro italiano studi ufologici, con il termine "UFO in senso stretto" ci si dovrebbe riferire all'osservazione di fenomeni nel cielo (o nello spazio) che né l'osservatore, né le autorità e neppure eventuali analisi competenti approfondite siano riusciti a ricondurre con certezza all'identificazione con oggetti noti di tipo artificiale (come velivoli, satelliti artificiali e palloni aerostatici) o fenomeni naturali (pianeti, stelle cadenti, meteore, fulmini globulari o altri fenomeni atmosferici).

Il GEIPAN francese ritiene più appropriato parlare di "fenomeni aerospaziali non identificati". Nella maggior parte dei casi gli osservatori descrivono un fenomeno tipicamente coinvolgente luci nel cielo, ma senza evidenze che indichino un effettivo oggetto fisico.

Il variegato campo d'interesse e d'indagine nei confronti del fenomeno degli UFO, nato nel secondo dopoguerra, ha preso il nome di ufologia, e ufologi quelli che se ne occupano; essa è generalmente considerata dal mondo scientifico una pseudoscienza. Negli ultimi anni sono nati veri e propri musei sull'argomento UFO. I due più importanti sono l'International UFO Museum di Roswell e quello con sede a Istanbul.

Sul fenomeno, a partire dal dopoguerra, sono stati condotti anche studi ufficiali da parte delle autorità militari e civili di vari paesi, prima secretati e solo in seguito resi pubblici, i quali hanno constatato che, dal punto di vista statistico, esiste una percentuale non trascurabile di avvistamenti che rimane senza una spiegazione. Sono infatti il 22% del totale i casi non identificati risultanti dalle ricerche del GEIPAN francese; circa 1100 (10% del totale) sono quelli che emergono dagli archivi del Ministero della Difesa britannico, 701 (5,56 % del totale) dal progetto Blue Book dell'USAF (studio chiuso nel 1969).

Tutti gli studi precisano che non vi è alcuna prova della presenza di intelligenze extraterrestri, tuttavia non esiste attualmente una spiegazione univoca del fenomeno degli avvistamenti UFO, che è stato attribuito dagli studi stessi a numerose cause diverse (tra cui errori di identificazione di svariati oggetti convenzionali, falsi a scopo pubblicitario, isteria di massa).

L'ambito di ricerca che si propone di studiare il fenomeno UFO è stato chiamato dai suoi sostenitori ufologia e dovrebbe essere, nel suo nucleo fondamentale, una forma di indagine che combina due caratteri: uno essenzialmente storiografico-documentale, occupandosi di raccogliere e catalogare la grande quantità di presunte osservazioni e di fenomeni UFO; e uno di carattere più scientifico tentando, mediante rilevazioni di tipo fisico atmosferico, geofisico, fotografico, astronomico, chimico, medico, psicologico, ecc., di individuare le cause di tali fenomeni.

Va tuttavia sottolineato che l'ambiente ufologico è estremamente variegato e vi afferiscono anche esponenti che per motivi ideologici, religiosi, commerciali o soltanto per apparire sui media, pretendono di attribuire, definire o semplicemente supporre "scientificamente" l'origine extraterrestre dei fenomeni osservati, basandosi su considerazioni poco o nulla scientifiche ma soggettive. Il tentativo quindi di applicare solo in parte il metodo scientifico, da parte della maggioranza degli ufologi, alla fenomenologia UFO con la pretesa di giungere a conclusioni "scientifiche", fa sì che la comunità scientifica collochi tradizionalmente l'ufologia nell'ambito della pseudoscienza. L'ufologia è in altre parole rigettata dall'ambiente scientifico e accademico, con poche eccezioni, tra cui il meteorologo James McDonald e il celebre astrofisico Josef Allen Hynek, che prese parte al progetto Blue Book statunitense. Il fenomeno degli avvistamenti è comunque stato oggetto di studi sociologici e psicologici ed anche analizzato in chiave psicoanalitica da Carl Gustav Jung.

Le posizioni più estreme in ambito ufologico assumono che la mancanza di prove credibili dell'esistenza dell'origine extraterrestre degli UFO sia da attribuirsi ad uno sforzo continuato e coordinato da parte delle autorità governative e militari, negli ultimi 60 anni, allo scopo di occultare tali prove. Tale teoria della cospirazione è nota come teoria del complotto UFO.

Gli studiosi più rigorosi dichiarano invece di accettare solo informazioni sostenute da prove o almeno da forti indizi, ripudiando, fino a prova contraria, teorie complottistiche, ipotetiche basi sulla Luna, filmati e foto molto dubbie, documenti di sospetta autenticità, rivelazioni e informazioni non sufficientemente documentate.

Il fenomeno degli avvistamenti di UFO è divenuto un soggetto popolare nella seconda metà degli anni quaranta negli Stati Uniti. Gli avvistamenti sono stati effettuati da persone comuni e talvolta da personale dell'aviazione civile e militare. Gli avvistamenti sono stati di solito attestati da testimonianze dirette, raramente sono stati accompagnati da filmati, tracciati radar, fotografie. Questo tipo di documentazione si è talvolta rivelata oggetto di palese falsificazione, in particolare per quanto riguarda le fotografie (nel senso di oggetti resi ad arte non identificabili per destare interesse). In rari casi sono stati associati agli avvistamenti di UFO il riscontro di tracce sul terreno e il ritrovamento di frammenti metallici, ma neanche tali tracce fisiche possono dirsi risolutive, essendosi potute trovare spiegazioni alternative.

Un'ondata di molti avvistamenti UFO in periodi lunghi è detta dagli ufologi flap, mentre uno schianto di un UFO a terra è chiamato UFO crash. Alcune associazioni ufologiche hanno provato a fare un resoconto dei presunti UFO crash in epoca storica, ma i casi sono in genere dubbi in quanto scarsamente documentati, con la possibile eccezione del cosiddetto incidente di Roswell che è probabilmente il più noto e citato.

Secondo la classificazione elaborata dall'astronomo Josef Allen Hynek si può parlare di incontro ravvicinato quando avviene a meno di 200 metri. Un incontro ravvicinato viene a sua volta distinto in incontro del primo tipo quando l'UFO viene semplicemente avvistato, incontro del secondo tipo quando l'UFO lascia tracce visibili (ad esempio bruciature sul terreno) e di incontro del terzo tipo quando si vedono presunti esseri extraterrestri. La classificazione originaria di Hynek è stata successivamente integrata da altri ufologi. L'astronomo Jacques Vallée ha elaborato un'altra classificazione più complessa.

Il primo avvistamento di UFO vero e proprio è considerato quello di Kenneth Arnold, avvenuto negli Stati Uniti il 24 giugno 1947; è da allora che i mass media hanno cominciato a parlare di "dischi volanti", termine rimpiazzato nel 1952 con quello di UFO. Dopo l'avvistamento di Arnold, che secondo il sociologo francese Pierre Lagrange ha dato origine alla "più formidabile controversia parascientifica del XX secolo", nello stesso anno e in quelli immediatamente successivi si sono verificati numerosi altri avvistamenti, tra cui l'incidente di Roswell nel luglio del 1947, l'incidente di Thomas Mantell nel gennaio del 1948, l'avvistamento di Lubbock del 1951 (considerato il primo avvistamento di massa) e il carosello di Washington del 1952. Dapprima limitati prevalentemente al continente americano, nel 1954 gli avvistamenti di UFO sono diventati un fenomeno mondiale, grazie all'avvistamento di Antananarivo verificatosi in Africa e all'ondata di avvistamenti dell'autunno 1954 che ha interessato l'Europa. Successivamente, gli avvistamenti hanno continuato a verificarsi in tutti i continenti e in diverse nazioni. Secondo una statistica del CUFOS, i Paesi dove sono stati segnalati più avvistamenti sono Stati Uniti, Brasile, Argentina, Regno Unito, Francia, Belgio, Italia, Spagna e Russia, mentre quelli dove ne sono stati segnalati meno sono Messico, Germania e India.



A seguito della loro crescente popolarità, gli avvistamenti di UFO hanno cominciato ad essere studiati non solo da commissioni governative come il Progetto Sign e il Progetto Blue Book, ma anche da organizzazioni private; negli anni cinquanta ha cominciato così a svilupparsi l'ufologia, termine che ha cominciato a diventare di uso corrente e ad entrare nei principali dizionari a partire dal 1959. In quegli anni alcuni ufologi, tra cui Leonard Stringfield, hanno cominciato a studiare anche i presunti avvistamenti riferiti negli anni immediatamente precedenti al 1947, come i Foo fighter durante la Seconda guerra mondiale, ritenendo che potessero presentare analogie con gli avvistamenti verificatisi a partire dal 1947. Negli anni sessanta alcuni autori hanno cominciato a ricercare tracce di presunte manifestazioni di oggetti volanti sconosciuti nei secoli passati; sono nate così la clipeologia, che esamina le cronache, i documenti storici e le opere d'arte dei secoli passati, e la paleoastronautica, che prende in esame i reperti archeologici e ipotizza che certi manufatti (statuette, megaliti, ecc.) di alcune civiltà antiche si possano spiegare mediante il contatto con gli extraterrestri. Come avviene per l'ufologia, anche la clipeologia e la paleoastronautica non sono riconosciute dalla comunità scientifica accademica.

Nell'antica Grecia il condottiero Timoleone, secondo quanto ha riferito Diodoro Siculo, (Biblioteca storica, XVI, 66) nel 343 a.C. vide una torcia volante durante un viaggio in nave tra Corinto e la Sicilia. Alcuni autori latini (tra cui Plinio il Vecchio, Tito Livio e Giulio Ossequente) hanno riportato notizie di apparizioni di clipei ardentes (scudi infuocati) nei cieli del territorio dell'antica Roma, tra cui quella avvenuta in Puglia nel 217 a.C. e quella verificatasi a Tarquinia nel 100 a.C.. Sono stati riferiti altri presunti avvistamenti di UFO nel Medioevo e nel Rinascimento. Gli Annales Laurissenses riferiscono che nel 776, durante il regno di Carlo Magno, comparvero nel cielo di Sigiburg (oggi Hohensyburg) due scudi di colore rosso fuoco. Tra gli avvistamenti del Cinquecento si ricordano il fenomeno celeste di Norimberga nel 1561 e il fenomeno celeste di Basilea nel 1566.

Il 12 agosto 1883 il professore ed astronomo messicano, José A. Bonilla, presso la postazione di Zacatecas, riportò di aver osservato una numerosa e lunga formazione di oggetti opalescenti che si frapponevano fra il suo telescopio ed il disco del sole. La fotografia scattata dallo studioso è considerata dagli assertori dell'esistenza degli oggetti volanti come la prima testimonianza fotografica della storia.

Le "airships" (espressione inglese che vuol dire dirigibile, ma in questo caso "navi volanti" o "aeronavi"), costituiscono una sorta di anticipazione storica del fenomeno che solo a partire dagli anni cinquanta sarà definito abitualmente "UFO". Alcuni avvistamenti di presunte navi volanti vennero segnalati verso la fine dell'Ottocento in tutta la costa ovest degli Stati Uniti d'America. Molte "airships" erano con ogni probabilità semplici dirigibili, ma su alcune i dubbi non sono stati sciolti.

Anche altre parti del mondo furono avvistate altre navi volanti non identificate in determinati periodi: dopo le airship statunitensi il caso più famoso è quello delle aeronavi fantasma della Scandinavia di fine XIX secolo.

Già durante la seconda guerra mondiale vengono riportate diverse testimonianze di piloti dell'aeronautica militare alleata che asseriscono di essere stati accompagnati in volo da strani fenomeni luminosi, in un primo momento scambiati per ipotetiche armi segrete nemiche. Questi oggetti o fenomeni ottici, rivelatisi innocui e soprannominati Foo fighter (caccia infuocati) dai piloti, oltre a manifestare comportamenti riconducibili secondo alcuni a "forme di intelligenza non umane", manifestavano spesso incredibile velocità e strabilianti manovre, ai limiti delle leggi fisiche, impossibili per i piloti dell'epoca.

Secondo alcuni ufologi italiani il primo caso documentato di UFO in Italia risalirebbe all'11 aprile 1933, in una campagna presso Varese. Alcuni documenti dell'epoca dimostrerebbero che un presunto UFO sarebbe atterrato o si sarebbe schiantato nei pressi di Vergiate. In seguito al fatto Mussolini avrebbe creato il Gabinetto RS/33.

I presunti avvistamenti di UFO sono progressivamente aumentati dal dopoguerra ad oggi, toccando il massimo nel 1978 e nel 2005. Fra i casi più eclatanti si ricordano:

Avvistamento di UFO a Firenze. La Nazione di Firenze del 28 ottobre 1954 titolava: Filamenti di vetro cadono su città toscane dopo il passaggio di globi e dischi volanti - Il fenomeno osservato a Firenze da centinaia di cittadini le segnalazioni di Siena e di Prato - Sospesa la partita Fiorentina Pistoiese - I risultati dell'analisi fatta da un illustre docente universitario. I filamenti di vetro fanno riferimento alla bambagia silicea o capelli d'angelo, un materiale presente spesso in casi di avvistamenti UFO.
Nel 1973 un aereo di linea dell'Alitalia partito da Roma e diretto a Napoli avvistò sopra Latina un misterioso oggetto rotondo color grigio. Due caccia dell'Aeronautica Militare decollarono dalla base di Ciampino e confermarono l'avvistamento. Nello stesso anno, la sera del 30 novembre, venne avvistato un UFO nel cielo dell'aeroporto torinese di Caselle; l'oggetto venne osservato dai piloti di tre aerei in volo (un Piper Navajo, un DC 9 proveniente da Parigi e un DC 9 proveniente da Roma) e anche da personale a terra, tra cui gli addetti alla torre di controllo.
Abbastanza conosciuto è l'incontro ravvicinato segnalato nel settembre del 1978 a Torrita, in provincia di Siena. Un giovane ha raccontato che la sera del 17 settembre stava tornando a casa in auto dopo una visita alla madre e all'improvviso il motore si è spento in aperta campagna. Subito dopo, l'automobilista ha visto davanti a sé un oggetto luminoso, da cui sono scesi due esseri di piccola statura che indossavano una tuta e un casco; i due si sono avvicinati alla vettura e dopo averla osservata attentamente sono tornati indietro e sono risaliti sull'UFO, che è ripartito. Un ragazzo che abitava con la famiglia in una casa di campagna poco distante ha riferito di avere visto alla stessa ora "una specie di piccolo sole rossastro".
Nel 1978 si è verificata anche la vicenda di Fortunato Zanfretta, caso più conosciuto e controverso di presunto rapimento alieno italiano. Ex metronotte genovese, Zanfretta ha dichiarato di essere stato rapito la notte fra il 6 dicembre e il 7 dicembre mentre svolgeva il suo lavoro presso Marzano, frazione del comune di Torriglia in provincia di Genova. Le esperienze si sarebbero poi ripetute nei due anni successivi; sottoposto ad ipnosi ha raccontato di presunti alieni, chiamati Dargos, in procinto di invadere la Terra e di colonizzare l'Antartide. Il caso ha suscitato forti polemiche, anche per la sua presunta strumentalizzazione da parte degli ufologi e dei giornalisti.
Sempre nel 1978, l'8 dicembre, alle falde del monte Musinè (in provincia di Torino) due giovani escursionisti videro una intensa luce; uno dei due dopo essersi avvicinato alla fonte luminosa scomparve. Il compagno, con l'aiuto di altri escursionisti trovati nei pressi del luogo della scomparsa, iniziò le ricerche dell'amico. Questi, dopo essere stato ritrovato in stato di shock e con una evidente bruciatura su una gamba, quando si fu sufficientemente riavuto dallo stato di trance riferì di essersi avvicinato ad un veicolo di forma oblunga dal quale erano scesi alcuni esseri che lo avrebbero toccato e sollevato. Entrambi i testimoni soffrirono di congiuntivite per un certo periodo.
In totale gli avvistamenti censiti dal 1947 sono 18.500, di cui circa il 90% risulta identificabile.

Nella seconda metà del XX secolo sono nati alcuni movimenti religiosi, per lo più di carattere settario, che vedono gli extraterrestri come esseri superiori che intervengono nella storia dell'umanità allo scopo di guidarne l'evoluzione. Inoltre alcuni autori, tra cui lo scrittore svizzero Erich von Däniken, il pastore presbiteriano e ufologo statunitense Barry Downing e il sacerdote cattolico spagnolo Salvador Freixedo, hanno ipotizzato collegamenti tra gli UFO e le religioni tradizionali, affermando che alcuni passi della Bibbia e di altri libri religiosi si possono spiegare con l'intervento di visitatori extraterrestri. La maggior parte degli scienziati e degli studiosi delle religioni respingono tali ipotesi.

Per superare i problemi posti dalle enormi distanze da percorrere in un viaggio interstellare e dal limite invalicabile della velocità della luce postulato dalla teoria della relatività, alcuni fisici favorevoli all'ipotesi extraterrestre hanno elaborato teorie sugli UFO ipotizzando che possano raggiungere in vario modo velocità superluminali o che possano viaggiare attraverso altre dimensioni; l'astrofisico Bernard Haisch basa quest'ultima ipotesi sulla teoria delle superstringhe. Il fisico nucleare Stanton Friedman ha ipotizzato per gli UFO una propulsione magnetoidrodinamica, mentre il professore di ingegneria James Harder ha invece ipotizzato che la propulsione possa essere basata sul gravitomagnetismo. La maggior parte degli scienziati considera con scetticismo tali teorie sugli UFO.

Il pioniere della psicologia del profondo Carl Gustav Jung si occupò più volte del fenomeno UFO nei suoi scritti e in particolare nel celebre saggio Un mito moderno: le cose che si vedono in cielo, interpretandoli come rappresentazioni psichiche inconsce legate ad avvenimenti di rilevanza collettiva.

Jung aveva iniziato a interessarsi agli UFO già negli anni quaranta, documentandosi su tutto quello che veniva pubblicato sul tema, per pubblicare infine nel 1958, tre anni prima della morte, il suo saggio, che può esser visto come una puntuale interpretazione psicologica del fenomeno, ma anche come una ricapitolazione essenziale delle sue principali idee sulla psiche, e insieme come un messaggio - uno degli ultimi - in cui trovano posto le speranze e i timori che egli nutriva sul futuro dell'umanità.

Jung vede la coscienza del nostro tempo lacerata, frammentata da un contrasto politico, sociale, filosofico e religioso di eccezionali dimensioni. L'Io si è troppo allontanato dalle sue radici inconsce; le "meraviglie" della scienza e della tecnica sembrano volgersi in forze distruttive. I dischi volanti rappresentano visioni, oggettivazioni fantastiche di un inconscio troppo duramente represso. Tra le varie ipotesi sull'esistenza degli UFO Jung conclude dunque che è "un archetipo a provocare una determinata visione".

Jung considera con distacco e una certa ironia l'esistenza degli UFO come fenomeno fisico, sebbene nell'ultima parte del suo saggio egli sembri disposto a dare maggior credito alla loro effettiva realtà, per introdurre cautamente l'ipotesi che esista una sincronicità tra inconscio e fenomeno reale.

Negli anni settanta le idee di Jung sono state riprese da alcuni studiosi francesi che hanno dato origine all'ipotesi psicosociale sugli UFO.

Altro argomento molto dibattuto tra gli ufologi è la supposta operazione di copertura (cover-up) o insabbiamento che, secondo vari autori di ufologia, sarebbe stata attuata in modo sistematico a partire dagli anni cinquanta del Novecento dalle autorità militari e governative di diversi Stati (ed in particolare degli Stati Uniti), con la volontà di nascondere la presunta realtà sugli avvistamenti all'opinione pubblica. Tali idee hanno trovato forma in una teoria del complotto che presenta alcune varianti a seconda degli autori.

Le autorità avrebbero in vari casi giustificato i presunti fenomeni ufologici con fattori ritenuti incongruenti dagli ufologi stessi e ridicolizzato le relative testimonianze. I casi di "cover-up" elencati nella letteratura ufologica sono molteplici ma il più conosciuto è quello del cosiddetto incidente di Roswell. Suscitò clamore negli ambienti ufologici statunitensi anche la morte del giornalista e scrittore Frank Edwards, autore del libro Flyng saucer - serious business, dove egli descriveva nei dettagli i più conosciuti casi di avvistamenti.

È opinione comune tra gli ufologi che la copertura sul caso UFO sia giustificato dalla volontà da parte degli Stati di non mettere a repentaglio la salute psicologica dei cittadini, presumendo che la rivelazione pubblica dell'esistenza degli alieni potrebbe innescare la diffusione del panico popolare con gravi conseguenze; i sostenitori delle teorie del complotto sul tema parlano inoltre della necessità di nascondere le tecnologie "aliene" di cui essi presumono siano in possesso i vari governi.

Il 7 novembre 2011 la Casa Bianca, attraverso un comunicato ufficiale, a seguito di una petizione firmata da 5000 americani, afferma che gli Stati Uniti non hanno nessuna prova dell'esistenza degli UFO.

Vi sono vari temi "paraufologici", ovvero argomenti ed episodi non necessariamente legati al fenomeno UFO, ma per i quali si tende tradizionalmente ad ipotizzare, tipicamente in maniera fantasiosa e non scientifica - ovvero in assenza di sufficienti prove - una causa o un coinvolgimento extraterrestre. Questi temi sono molto sfruttati nella letteratura popolare.

Tra coloro che ritengono che gli UFO siano di provenienza extraterrestre gode di una certa notorietà la base militare statunitense denominata Area 51, nel deserto del Nevada in cui si dice siano contenute le prove (navi spaziali rinvenute a Roswell o forse addirittura i corpi dell'equipaggio) delle visite di alieni sulla Terra, e che vi si svolga (o vi si sia svolto) un programma di retroingegneria sugli UFO, volto alla sperimentazione di nuovi velivoli. Gli scettici affermano invece che tali avvistamenti sono imputabili solo alla sperimentazione di nuovi mezzi militari americani (come ad esempio gli aerei Stealth), talvolta caratterizzati da forme insolite.

La cosiddetta Area 51 è parte di una vasta zona militare (la Nellis Air Force Base) operativa situata a circa 150 km a nord-ovest di Las Vegas, nel sud dello stato statunitense del Nevada. Nonostante sia situata nella vasta regione appartenente alla Nellis Air Force Base, le strutture nei pressi del Groom Lake sembrano essere gestite come se fossero un distaccamento dell'Air Force Flight Test Center della base aerea di Edwards nel Deserto del Mojave e, come tale, la base è nota con il nome di Air Force Flight Test Center (Detachment 3).

Gli elevati livelli di segretezza che circondano la base e il fatto che la sua esistenza sia solo vagamente ammessa dal governo statunitense ha reso questa base un tipico soggetto delle teorie del complotto e protagonista del folclore ufologico.

Nel 1989, Bob Lazar, affermando di essere un fisico e di aver lavorato presso l'Area 51, ha raccontato in diverse interviste televisive di località segrete sotterranee dove si studierebbero mezzi di trasporto alieni e di medici che hanno effettuato autopsie su cadaveri alieni. A confermare ciò, diffuse anche alcuni video trasmessi da alcune tv americane, poi dichiarati dei falsi. Secondo Lazar gli UFO sarebbero alimentati da generatori elettrici ad antimateria (Ununpentio) che attiverebbero dei motori antigravità a curvatura, tecnologie al momento relegate alla fantascienza.

Negli ultimi anni, dalle dichiarazioni di George Bush di costruire una base sulla Luna entro il 2020, gli ufologi hanno azzardato ipotesi secondo le quali il governo degli Stati Uniti intenderebbe in realtà predisporre, cosa che altre ipotesi del tutto prive di fondamento ritengono già avvenuta, delle armi per difendersi da eventuali invasioni aliene o delle navi cargo per commerciare con gli extraterrestri.

Queste ipotesi sono state alimentate anche dalle affermazioni di Paul Hellyer, un politico canadese che, a margine delle riunioni della NATO cui partecipava quale ministro della difesa, ha dichiarato di ritenere reale e attuale il problema, anche militare, del rapporto fra umani e alieni.

I cerchi nel grano  o agroglifi sono aree di campi di cereali, o di coltivazioni simili, in cui le piante appaiono appiattite in modo uniforme, formando così varie figure geometriche (talvolta indicate come "pittogrammi") ben visibili dall'alto. A seguito del numero crescente di apparizioni di queste figure (soprattutto in Inghilterra) a partire dalla fine degli anni settanta del Novecento, il fenomeno dei crop circles è diventato oggetto d'interesse popolare e d'indagine per determinare la genesi di queste figure. Varie ipotesi sono state avanzate per spiegare la creazione di tali figure: dalla spiegazione naturale (ovvero che si tratti di figure create dall'uomo, principalmente come burla o manifestazione artistica), verificata anche sperimentalmente, all'ipotesi paranormale od ufologica.

L'altopiano di Nazca si trova nel sud del Perù e copre circa 500 km2. Nonostante sia formato di sabbia e argilla e sia un luogo arido, cela uno degli enigmi mai risolti dell'archeologia mondiale.

Nel 1920, un pilota dell'aviazione peruviana, mentre sorvolava Nazca, notò strani segni incisi sul terreno: erano una serie di linee lunghe diversi chilometri che rappresentavano disegni astratti, persone o animali. Ma la cosa più strabiliante era che, da terra, sembravano semplici linee sulla sabbia, come se per realizzarle fosse stato necessario volare.

In realtà i soggetti possono essere riconosciuti anche da terra, in particolare le figure più piccole come la balena, lunga 30 m. Joe Nickell, che ha riprodotto il geoglifo del condor nel Kentucky tramite l'utilizzo di assi di legno e un miglio di spago, ha affermato: «Con il nostro condor siamo stati in grado di vedere vaste porzioni  a sufficienza per determinare che la figura era ragionevolemnte accurata anche prima di sorvolarla. Un osservatore sarebbe stato in grado di riconoscerla per un uccello.»

Tra le immagini più enigmatiche c'è un ragno di una specie che vive nell'Amazzonia, a migliaia di chilometri da Nazca, lungo solo 8 millimetri. La sua descrizione è talmente accurata da mostrare un organo riproduttivo, sotto la zampa destra, osservabile solo col microscopio.

Alcuni autori di fantascienza immaginano perciò che gli alieni, venuti in un passato lontano a istruire la civiltà ivi vivente, insegnarono ad essa l'uso di macchine altamente sofisticate e che, per rendere più facile il ritorno, la istruirono a realizzare disegni controllandoli dall'alto, in modo da avere vere e proprie piste di atterraggio.

Secondo gli ufologi il mistero delle linee di Nazca sarebbe risolto considerando separatamente le linee dritte da quelle animali. Le prime sarebbero state fatte dagli Anunnaki guidati da Viracocha/Quetzalcoatl/Thot/Ningishzidda e da Ninurta come piste di atterraggio per le navi-trasporto dell'oro. Le seconde sarebbero state fatte successivamente dagli Indios Nazca per propiziarsi gli dèi in modo che fossero visibili dal cielo (loro luogo di provenienza) e perché facessero anche da percorsi di preghiera.

Dichiarazioni shock del Mons. Balducci che fanno tremare la Chiesa. Il prelato ha annunciato che il Vaticano ha ricevuto molte informazioni sugli extraterrestri, soprattutto dei loro contatti con gli esseri umani, dai suoi Nunzi (ambasciate) in diversi paesi come il Messico, Cile e Venezuela.

Monsignor Balducci ha riferito di far parte di una commissione vaticana che studia gli incontri alieni, e come trattare una realizzazione emergente generale su un contatto extraterrestre.
Balducci aveva fornito un’analisi della Chiesa cattolica sugli extraterrestri, sottolineando che gli incontri extraterrestri “NON sono di origine demoniaca, non sono causa di compromissione psicologica, non sono per il possesso da parte di entità, ma questi incontri meritano di essere studiati con attenzione. Dal momento che egli è un esperto esorcista del Vaticano e la Chiesa cattolica ha sempre demonizzato molti nuovi fenomeni che sono stati fraintesi, per annunciare il fatto che la censura del Vaticano su questi incontri è notevole.
Purtroppo Monsignor Balducci è morto, ma il suo lavoro continua e il Vaticano sta seguendo con attenzione questo fenomeno.

Nel suo testamento il Msr Balducci ha spiegato che non solo la popolazione generale, ma anche personaggi molto credibili, colti, istruiti, riconoscono che questo è un fenomeno reale. Si continua a parlare di popoli extraterrestri e UFO come parte della creazione di Dio i quali non sono né angeli né demoni anche se sono probabilmente più spiritualmente evoluti.


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