domenica 17 aprile 2016

L'ANTICRISTO

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Poi vidi salire dal mare una bestia che aveva dieci corna e sette teste, sulle corna dieci diademi e sulle teste nomi blasfemi. E le fu data una bocca che proferiva parole arroganti e bestemmie. E le fu dato potere di agire per quarantadue mesi. Essa aprì la bocca per bestemmiare contro Dio, per bestemmiare il suo nome, il suo tabernacolo e quelli che abitano nel cielo. Le fu pure dato di far guerra ai santi e di vincerli, di avere autorità sopra ogni tribù, popolo, lingua e nazione. L’adoreranno tutti gli abitanti della terra i cui nomi non sono scritti fin dalla creazione del mondo nel libro della vita dell’Agnello che è stato immolato. (Apocalisse 13, 1-8)

L’Apostolo Giovanni, ormai anziano e stanco dopo una vita colma di predicazioni e persecuzioni, riceve in sogno la visione degli ultimi tempi, ovvero i tempi ove il male assumerà forma umana per dare battaglia direttamente a Dio ed al suo popolo, l’ultimo tentativo prima della rovinosa caduta e della sconfitta.
L’attenzione di buona parte della cristianità da allora è fortemente concentrata su di queste rivelazioni alquanto enigmatiche (poichè comunicate tramite l’uso di figure e numeri simbolici), cercando di decifrare o interpretare nei limiti della conoscenza umana gli eventi futuri descritti.
La figura che spicca nella narrazione è sicuramente quella dell’Anticristo, l’autentica controparte del Redentore Cristo, il “corno che proferirà bestemmie contro l’Altissimo“, il superbo, il figlio di Satana, il male incarnato il cui nome è rappresentato dal numero simbolico 666.
Egli tenterà d’imitare (o meglio, scimmiottare) l’operato di Gesù con il fine diametralmente opposto – la dannazione delle anime – aiutato da una superpotenza (politica si crede, la “bestia dalle dieci corna”) e dal Falso Profeta, ovvero un falso Giovanni Battista.
Cristo visse nel nascondimento, l’Anticristo vivrà facendosi adorare come una divinità e condannando a morte chi non lo farà, in un acceso delirio d’onnipotenza che gli si rivelerà fatale alla fine.
Questo episodio sarà più generalmente il delirio d’onnipotenza – che non possiede – di Satana, il quale attraverso un uomo che egli spaccia come suo figlio (ma che non è, sarà solamente posseduto dal Demonio) tenta la patetica imitazione della Trinità: Padre, Figlio e Spirito Santo (in questo caso: Satana, Anticristo, Falso Profeta).

L'anticristo, per alcune correnti del cristianesimo, è il nemico escatologico del Messia: è l'avversario o antagonista di Cristo (è detto anche "falso Cristo") e dell'avvento del Regno di Dio in questo mondo, alleato dell'avversario (Satana), potentissimo eppure già destinato a soccombere. Anche alcuni contenuti della fede musulmana sono avvicinabili a questa credenza in un "avversario dei tempi ultimi".

È chiaro che nel Giudaismo non può esistere un "anticristo" con la funzione escatologica che questa parola richiama nel cristianesimo. Si possono riconoscere, però, alcune credenze in un "avversario dei tempi ultimi", credenze che si affermarono dopo l'esilio babilonese, in collegamento anche con il concetto delle "doglie del Messia", ovvero delle tribolazioni che precederanno la sua venuta.

Tra i nemici escatologici, si possono citare il principe guerriero Gog di cui si parla nel libro del profeta Ezechiele (38-39), oppure il misterioso sovrano asiatico di Daniele 11,21-45, che dovrebbe avversare il Regno di Dio con le armi, e tormentare il popolo di Israele con grandi devastazioni e tribolazioni, per essere poi sconfitto miseramente.

Quando la Giudea cadde definitivamente sotto il giogo dei Romani, si fece strada tra gli ebrei una corrente che identificava proprio nei Romani (o in un loro imperatore) l'incarnazione dell'ultimo avversario, destinato comunque ad essere annientato all'arrivo del Messia.

Essendo proprio del cristianesimo il concetto di un Cristo (che ben presto acquisì caratteristiche differenti rispetto al Messia del Giudaismo), anche il concetto di "anticristo" è proprio di questa religione.

Nonostante lo sviluppo che la figura dell'anticristo conobbe soprattutto nel primo millennio, essa compare soltanto in pochissimi passi del Nuovo Testamento. A parlare esplicitamente di antíchristos sono soltanto tre versetti della Prima lettera di Giovanni, 2,18, 2,22 e 4,3 e un versetto della Seconda lettera di Giovanni, 7. Particolarmente significativo è il fatto che da una concezione cosmica e soprannaturale di questa figura, Giovanni la riconduca alla mancanza di fede che la comunità cristiana cui scrive registra intorno a sé e a volte anche al suo interno.

Altri passi apocalittici del Nuovo Testamento, tuttavia, descrivono l'azione di un oppositore che si dovrebbe sollevare contro l'avverarsi dei progetti di Dio per l'umanità. Pur senza usare la parola "anticristo", il passo dell'apostolo Paolo nella Seconda lettera ai Tessalonicesi (2,1-12) è stato generalmente interpretato come una descrizione di questa figura antagonista, personificazione dell'iniquità e ribelle per eccellenza. Tenendo conto che "iniquità" negli scritti di Paolo ha sempre accezione negativa, in quanto qualifica uno stato di ribellione a Dio, questo "uomo iniquo" designerebbe la personificazione della malvagità e dell'opposizione totale e radicale a Dio.

Ciò che sottolinea maggiormente il suo agire è l'esaltazione: egli siede nel tempio di Gerusalemme, il più sacro dei luoghi. Con questo gesto provocatorio, intende rifiutare a Dio il riconoscimento di essere l'unica autorità degna di stare nel tempio, anzi, sedendo nel tempio egli si arroga una dignità divina, pretendendo anche un culto. Nel passo non viene detto dove si trovi questo "ribelle" prima della sua "rivelazione" al mondo, in ogni caso si presenta come un essere sovraumano; ciononostante egli è anche "figlio della perdizione", termine con cui si indica il suo destino ultimo, quello di essere condannato e annientato al momento della seconda venuta di Cristo. Agostino identificherà chiaramente questo avversario di Dio con l'anticristo (De civitate Dei, XX, 19).

Anche una figura simbolica dell'Apocalisse di Giovanni fu spesso interpretata come una descrizione dell'anticristo: la cosiddetta "bestia che sale dal mare" di cui parla il capitolo 13. Giovanni accumula tratti e annotazioni per dire che questa "bestia del mare" non è altro che l'incarnazione storica del drago, il volto storico dell'avversario (Satana). Infatti ne è la riproduzione fedele: ha lo stesso numero di teste e di corna, il drago le trasmette la sua potenza, il suo trono e la sua autorità. Presa di ammirazione per la bestia, tutta la terra si inchina per adorare il drago: è dunque chiaro che la bestia è l'agente terreno di Satana. Ma a ben guardare, la bestia è anche una scimmiottatura di Gesù Cristo, una sorta di controfigura grottesca: a suo modo "muore e risorge" suscitando stupore e ammirazione tra gli uomini. Per decifrare questa simbologia, occorre rifarsi alle fonti cui l'autore dell'Apocalisse si rifà, soprattutto il libro di Daniele (7,2-8) e l'apocrifo Quarto libro di Esdra (11,1-17). Nella visione di Esdra, l' aquila dalle molte ali è sicuramente l'impero romano; così possiamo pensare che anche per l'Apocalisse di Giovanni la "bestia del mare" (affiancata dal suo falso profeta), più che un anticristo personale sia da interpretare come una immagine collettiva che raduna tutta la serie delle organizzazioni politiche che si oppongono a Dio, culminate, agli occhi dell'autore, nell'impero romano stesso.

In quanto figure della presenza del maligno nel mondo, i personaggi neotestamentari si sovrapposero e acquisirono ulteriori connotati nel corso dei secoli. Gregorio Magno raccoglie la tradizione dei Padri della Chiesa anteriori e nei suoi Moralia in Job (libro XXXIV, capitoli I-III) distingue i diversi anticristi, che lungo i secoli si oppongono a Cristo obbedendo a Satana, dall'anticristo finale, figura escatologica e terribile.

Bonaventura di Bagnoregio afferma che tutta la Sacra Scrittura è racchiusa in dodici misteri, che egli deduce dal Libro della Sapienza (18,20-25): grazie a questi misteri, egli spiega che «Come si può riconoscere Cristo e il suo corpo, così si potrà riconoscere l'anticristo e il suo corpo» (Collationes in Hexaemeron, XIV, 17). Le fonti più utilizzate lungo tutto il Basso Medioevo per descrivere l'anticristo furono soprattutto gli oracoli della Sibilla Tiburtina, il cosiddetto pseudo-Metodio, gli scritti di Adso da Montier-en-Der e soprattutto quelli del catalano Arnaldo da Villanova.

Negli scritti appena citati, la figura dell'anticristo si arricchisce di ulteriori dettagli. Nel contesto tipicamente antigiudaico di gran parte del cristianesimo medievale, il falso Cristo non poteva essere che ebreo: egli appartiene dunque alla tribù ebraica di Dan, è nato a Corozain o addirittura a Babilonia, il suo nome è Gog da Magog. Proprio come Cristo, anche l'anticristo compirà miracoli, avrà i suoi propri apostoli, distribuirà ricchezze ai suoi adepti e diffonderà il suo potere ovunque; arriverà addirittura a ricostruire il tempio di Gerusalemme, per poi farvisi adorare. È abbastanza evidente come, in questa descrizione, i cristiani sovrapponessero alla descrizione dell'anticristo neotestamentario anche quella del Messia atteso dagli Ebrei loro contemporanei. Non a caso, infatti, quando gli Ebrei cominciarono a ricorrere ai calcoli cabalistici per scoprire la data dell'avvento dell'atteso Messia liberatore, i cristiani si dimostrarono molto interessati a questi stessi calcoli, salvo affermare, naturalmente, che quello che sarebbe venuto non era il Messia ebraico ma l'anticristo stesso.

Nelle sue opere riconosciute come autentiche, Gioacchino da Fiore descrisse un doppio anticristo: l'ultimo anticristo, il principale, ma anche un altro anticristo minore che doveva apparire nei tempi presenti della Chiesa. L'evoluzione di questa doppia figura si può vedere, per esempio, nei testi di Pietro di Giovanni Olivi (dove si parla di un "anticristo mistico" che precederà l'anticristo finale), di Ubertino da Casale, e soprattutto di Giovanni di Rupescissa, per il quale addirittura la figura del primo anticristo si sdoppia ulteriormente: si stabilizza così una sequenza escatologica che ha come tappe la persecuzione della Chiesa da parte di un anticristo occidentale o nuovo Nerone, il trionfo di un anticristo orientale che ingannerà tutto il popolo ebraico,
la sconfitta di questi due anticristi da parte dei cristiani guidati da un riparatore o papa angelico, l'instaurazione di un millennio di pace e armonia, la conclusione del millennio e l'arrivo da Oriente dei popoli selvaggi e cannibali di Gog e Magog, l'avvento dell'ultimo anticristo, la sua sconfitta alla seconda venuta di Cristo, il giudizio finale, la fine del mondo e l'ingresso nell'eternità.
San Vincenzo Ferrer era addirittura ossessionato dall'imminente avvento dell'anticristo, tanto che in un famoso sermone tenuto a Tortosa il 1º luglio 1413 ne descrisse l'imminente rivelazione (Ferrer era certo che allora fosse già nato), i nomi con cui si sarebbe presentato e la sua opera per ingannare gli Ebrei, i musulmani, i Tartari e gli stessi cristiani.

Tra i personaggi storici in cui nel Medioevo si volle identificare l'anticristo, va citato soprattutto Federico II, visto come l'anticristo soprattutto negli ambienti francescani. Di volta in volta, tuttavia, l'anticristo venne riconosciuto in altre figure storiche, soprattutto di re e imperatori: nella sua prima grande opera profetica, il Liber secretorum eventuum, ad esempio, Giovanni di Rupescissa intende dimostrare che il giovane re Ludovico di Sicilia era l'anticristo. L'improvvisa morte del sovrano fece sì che anche Rupescissa correggesse le sue affermazioni, e nelle sue opere successive l'anticristo non è più identificato con un nome preciso.

Nostradamus è debitore, nelle sue quartine profetiche, di una amplissima serie di fonti e di tradizioni tipicamente medievali. La ricerca di un linguaggio volutamente criptico, tuttavia, rende l'interpretazione di queste quartine quanto mai difficoltosa. Negli ultimi secoli, alcuni hanno voluto riconoscere personaggi storici realmente esistiti dietro i "tre anticristi" di cui parla l'astrologo provenzale (pretendendo di dimostrare queste affermazioni su basi pseudo-scientifiche): secondo queste interpretazioni, il primo anticristo sarebbe stato Napoleone Bonaparte, mentre il secondo era Adolf Hitler. Un terzo anticristo, secondo i vaticini di Nostradamus nella quartina VIII,77 sarà originario di un Paese orientale, distruggerà la Santa Sede (quartina IX,99) e stabilirà l'"abominio della desolazione".

Secondo i vari interpreti di Nostradamus, il terzo anticristo potrà essere sia uomo sia donna, dovrebbe nascere a fine aprile di qualsiasi anno, avere gli occhi di un castano scuro tendente al verde e la carnagione caucasica; dovrebbe avere un marchio, presente su una parte del corpo o sulla testa protetto dai capelli. Secondo queste interpretazioni, egli non si renderà subito conto di essere il prescelto di Satana, ma quando sarà vicino al tredicesimo anno di vita, ovvero all'inizio della pubertà, capirà di essere il terzo anticristo attraverso un sogno.

Secondo gli scritti della terza ristampa fatta da Nostradamus, l'anticristo figlio di Lucifero sarà supportato da un altro anticristo minore, figlio diretto di Belial: «Egli sarà minore del maligno in tutti gli aspetti, fisici e caratteriali, ma avrà un punto nero al posto del cuore, invisibile ai nemici quanto visibile agli alleati. Nascerà agli albori di un anno qualsiasi, e sarà indissolubilmente legato al suo superiore per tutta la vita». Il punto nero è identificabile con un neo a sinistra della spina dorsale, sulla schiena, dove si credeva fosse il cuore.

Molti Riformatori protestanti, tra i quali Martin Lutero, Giovanni Calvino, Thomas Cranmer, John Thomas, John Knox e Cotton Mather, identificarono il papato romano come l'anticristo. I Centuriatori di Magdeburgo, un gruppo di studiosi luterani guidati da Mattia Flacio Illirico, scrissero il dodicesimo volume delle "Centurie" proprio per denunciare l'iniquità del papato e identificare l'anticristo con il papa romano. 

William Tyndale, un riformatore inglese, affermò che i regni cattolici della sua epoca erano l'impero dell'anticristo, ma anche che qualunque organizzazione religiosa che distorcesse la dottrina dell'Antico e del Nuovo Testamento dimostrava di essere opera dell'anticristo. Nel suo trattato The Parable of the Wicked Mammon, egli rigettò espressamente l'insegnamento consolidato che affermava che un anticristo personale sarebbe sorto nel futuro, ed insegnò che l'anticristo è una forza spirituale sempre presente, che accompagnerà i credenti fino alla fine dei giorni, sotto diversi travestimenti religiosi di tempo in tempo.

La traduzione di Tyndale del secondo capitolo della Seconda ai Tessalonicesi rifletteva questa sua interpretazione, ma significativamente venne poi emendata da successivi revisori. Anche il comitato di traduttori della Bibbia di re Giacomo preferì seguire più da vicino la versione della Vulgata, che vede nella figura di cui parla l'apostolo Paolo un personaggio storico e personale.

All'interno della cattolico-romana attuale non vi è affatto unanimità circa il fatto che il termine "anticristo" indichi una persona, un prototipo o un'idea.

Secondo i teologi o predicatori più tradizionalisti, dell'anticristo che si farà dio per imporre all'umanità il proprio regno parlerebbero esplicitamente sia il Nuovo Testamento sia i Padri della Chiesa, che sono fonti autentiche della dottrina cattolico-romana. Pertanto la dottrina sull'anticristo, ancorché avvolta in un fitto simbolismo di ardua decifrazione, dal punto di vista cattolico non si dovrebbe considerare una mera leggenda o finzione letteraria ma, al contrario, un'autentica rivelazione che fa parte del depositum fidei. In questa prospettiva, nell'Apocalisse di Giovanni si vede un chiaro riferimento all'anticristo (la "bestia che sale dal mare") come ad una "persona", unitamente con il suo "falso profeta", anch'egli un individuo concreto (se l'anticristo è il falso Cristo di Satana, il suo falso profeta potrebbe essere un falso papa). Un'altra prova che l'anticristo sarebbe un uomo in carne e ossa è che l'apostolo Paolo (nella Seconda ai Tessalonicesi) lo chiama "uomo del peccato e figlio della perdizione".

Tra l'altro, il secondo dei due epiteti è attribuito anche al traditore di Cristo, Giuda Iscariota (Vangelo di Giovanni 17,12): ciò viene interpretato affermando che sia Giuda sia l'anticristo sono "figli del diavolo", non nel senso che sono stati generati da lui (in tal caso avrebbero la sua natura, i suoi poteri e potrebbero essere considerati la sua incarnazione), ma per loro libera scelta: per loro volontà decidono di favorire il piano di Satana per contrastare la redenzione operata da Cristo per la salvezza dell'umanità. Sia Giuda sia l'anticristo vengono così considerati i perfetti "deicidi" (epiteto tradizionalmente lanciato contro l'intero popolo ebraico): Giuda per aver tradito Gesù Cristo per trenta monete d'argento, mentre l'anticristo, non potendo più uccidere Cristo corporalmente come fece Giuda, perseguiterà i credenti e la Chiesa alla fine dei tempi.

Un'altra corrente di pensiero considera invece l'anticristo una "leggenda", o comunque una figura simbolica. Secondo questa impostazione, l'anticristo non sarebbe da ravvisarsi in una persona storicamente definita, ma in un atteggiamento etico e filosofico, quale per esempio il relativismo morale, derivato da un nichilismo proclamato o sottaciuto, che costituirebbe il terreno ideale per lo smarrimento dei cristiani, la menzogna e l'antitesi puntuale a Gesù Cristo.

Il catechismo della Chiesa cattolica non prende affatto posizione su questo tema, e in modo abbastanza evidente evita di soffermarsi su qualsiasi interpretazione "personale" dell'anticristo:

« Prima della venuta di Cristo, la Chiesa deve passare attraverso una prova finale che scuoterà la fede di molti credenti. La persecuzione che accompagna il suo pellegrinaggio sulla terra svelerà il "mistero di iniquità" sotto la forma di una impostura religiosa che offre agli uomini una soluzione apparente ai loro problemi, al prezzo dell'apostasia dalla verità. La massima impostura religiosa è quella dell'Anti-Cristo, cioè di uno pseudo-messianismo in cui l'uomo glorifica se stesso al posto di Dio e del suo Messia venuto nella carne. Questa impostura anti-cristica si delinea già nel mondo ogniqualvolta si pretende di realizzare nella storia la speranza messianica che non può essere portata a compimento se non al di là di essa, attraverso il giudizio escatologico; anche sotto la sua forma mitigata, la Chiesa ha rigettato questa falsificazione del regno futuro sotto il nome di millenarismo, soprattutto sotto la forma politica di un messianismo secolarizzato "intrinsecamente perverso". »
(Catechismo della Chiesa cattolica, 675-676)



Anche nell'Islam è diffusa la credenza che un avversario maligno dovrebbe inaugurare gli eventi escatologici. Esso viene chiamato Dajjal ("il mentitore") e la sua deleteria opera sarà al fine vanificata dal Mahdi (che in varie tradizioni precederà e preparerà la venuta di Isa ibn Maryam, cioè Gesù figlio di Maria, il quale sconfiggerà definitivamente l'anticristo: in tal modo è legittimato l'impiego del termine "anticristo" anche nell'ambito dell'apocalittica musulmana). Una tradizione assai radicata vuole che il Dajjal potrà essere identificato non solo dal suo agire ma anche da alcune caratteristiche somatiche, come il colore delle pupille (una diversa dall'altra), o la forma degli occhi (a goccia), o la capacità visiva (un occhio, il destro, non vedente anche se non bendato).

In alcune raffigurazioni, Satana tiene tra le braccia un bambino, che è proprio l'anticristo. Questa immagine è una specie di antitesi dell'iconografia in cui la Vergine tiene in braccio Gesù, affermando così anche nell'immagine che l'anticristo è l'antitesi di Gesù Cristo. Tra i grandi esponenti della letteratura russa contemporanea, Vladimir Sergeevic Solov'ëv, in "I tre dialoghi e il racconto dell'anticristo", descrive l'anticristo come un uomo che liberamente potrebbe scegliere di servire Dio e il bene, e invece sceglie di proprio gusto il male.

Basandoci su alcune rivelazioni tra le quali quella di La Salette, “l’anticristo nascerà da una religiosa ebraica, da una falsa vergine che sarà in comunicazione con il vecchio serpente, il maestro dell’impurità. Il suo padre sarà un vescovo.”
Per “religiosa ebraica” s’intende probabilmente una religiosa cattolica con origini ebraiche, emulo di Maria Vergine.
Questa origine è confermata in un messaggio a Suor Clarissa di Fougères nel XVI secolo: “L’anticristo nascerà da una donna maledetta ma che simula la santità e da un uomo maledetto, dai quali il demonio formerà la sua opera con un permesso di Dio. La sua madre farà parte di sedicenti religiose che si voteranno a parole alla continenza. Una di queste vestali farà nascere l’anticristo. Non avrà ancora dieci anni che sarà potente, il più sapiente di tutti. Userà in pieno la sua potenza all’età di trenta anni“.
Santa Brigida ricevette un’ulteriore precisazione a riguardo:”…sua madre sarà una donna maledetta, che fingerà di essere ben informata sulle questioni spirituali, e suo padre sarà un uomo maledetto dal cui seme il diavolo darà forma alla sua opera.”

Sin dall’infanzia sembrerebbe possedere una capacità oratoria senza precedenti nella storia dell’umanità, una conoscenza occulta provieniente nientedimeno che dall’Inferno stesso.
Sempre a Sour Clarissa venne rivelato questo:”Persino prima di avere dieci anni di età sarà più potente e sapiente degli altri uomini e, dalle sue azioni, sarà evidente che possiede genio, spirito e abilità superiori alle altre persone“.
Tuttavia questa abilità raggiungerà il proprio apice verso i trent’anni, ovvero il periodo in cui si rivelerà al mondo.
Una famosa locuzione interiore della Madonna difatti recita: “Alla fine dei tempi egli parlerà tre volte meglio di Mio Figlio“.

L’Anticristo userà tutti i mezzi a sua disposizione (conoscenze occulte, oratoria, persuasione, finissimi sofismi) per tentare di convalidare le menzogne assolute che proporrà. “Sarà un profeta falso e menzognero e cercherà di salire al cielo come Elia.” (profezia del Ven. Bartolomeo Holzhauser, XVIII secolo).
Ovviamente le sole conoscenze delle cose umane non potrebbero bastare nella sua superba impresa, difatti verrà aiutato in tutto e per tutto dai demoni operando prodigi e miracoli – a riguardo vi è una dettagliata descrizione da parte del Santo Vincenzo Ferreri (1350 – 1459):

Ancora una volta l’Anticristo rivolgerà i suoi attacchi contro le persone semplici che sono tanto gradite a Dio, poiché i loro cuori si rivolgono a Lui in rettitudine di intenzione. Si servirà della magia e produrrà apparizioni reali in apparenza che tuttavia non saranno altro che dei semplici trucchi. Farà scendere il fuoco dal cielo e farà parlare le immagini, perché i demoni potranno muovere le loro labbra.

L’Anticristo compirà altri prodigi, grazie al potere dei demoni, e questi saranno veri miracoli secondo la natura delle cose in sé, ma falsi secondo la definizione di miracolo. Perché egli farà sì che le immagini di bambini di un mese parlino. I seguaci dell’Anticristo interrogheranno queste statue di bambini, ed esse daranno risposte circa questo sovrano che è venuto negli ultimi tempi, affermando che egli è il salvatore. Il diavolo muoverà le loro labbra e produrrà le parole che essi pronunceranno quando dichiareranno che l’Anticristo è il vero salvatore del mondo; e in questo modo egli causerà la distruzione di molte anime.

A questi fenomeni soprannaturali – o presunti tali – si aggiungerà una finta aura di uomo  giusto, buono, amante della natura e delle arti.
Facilmente verrà accettato da molti, moltissimi per questa sua caratteristica: la finzione, il buonismo, il farsi paladino delle libertà tra le quali farà rientrare peccati come l’aborto, l’eutanasia, il matrimonio omosessuale e così via, protettore dell’ambiente (allineandosi a molti animalisti, i quali preferiscono proteggere la vita degli animali sopra quella degli uomini) e concluderà il tutto affermando: “fate quello che volete, siete padroni di voi stessi, adoratemi e tutto vi sarà concesso“. Da notare che questa massima è propria del Satanismo e della New Age.
In uno dei tanti messaggi a Maria Valtorta Gesù disse:

Verrà un uomo, farà gesta di beneficenza; mostrerà grande stabilità; farà del bene e tanta gente lo amerà e crederà nelle sue gesta. Ma ricordate che l’umiltà viene da Dio e chi viene da Dio non si mette in mostra. Vigilate !

Sarà dunque un uomo in vista, sempre sponsorizzato dai Mass Media grazie alle persone molto influenti che lo appoggiano e lo favoriscono.
Egli accrescerà il suo potere sino a mettere a morte i due “testimoni“, i due profeti dell’Apocalisse, che Dio avrà inviato sulla terra – uno tra i gentili e l’altro tra gli ebrei – per convertire l’umanità e metterla in guardia da colui che è il “figlio della perdizione“.
La loro vicenda è narrata in Apocalisse 11:3-12, e Santa Ildegarda ci specifica che saranno nientedimeno che Enoch ed Elia, gli unici due profeti che nella Bibbia non hanno conosciuto la morte:

Enoch ed Elia saranno istruiti da Dio nella maniera più segreta in Paradiso. Dio rivela loro azioni e la condizione degli uomini così che essi possano guardarli con occhi compassionevoli. Grazie a questa particolare preparazione, questi due santi uomini sono più saggi di tutti i saggi della terra messi assieme. Dio affiderà loro il compito di opporsi all’Anticristo e di andare in aiuto di coloro che sono stati sviati dal cammino della salvezza.
Entrambi diranno alla gente: “Questo individuo maledetto è stato mandato dal diavolo per sviare gli uomini e indurli nell’errore; Dio ci ha tenuti in un luogo nascosto dove non abbiamo sperimentato le pene degli uomini, ma Dio ora ci ha mandati per combattere le eresie di questo figlio della perdizione“. Essi si recheranno in tutte le città, e villaggi dove in precedenza l’Anticristo aveva diffuso le sue eresie, e attraverso la potenza dello Spirito Santo faranno meravigliosi miracoli, tanto che tutte le nazioni ne rimaranno grandemente stupite.

Uguale rivelazione fu ricevuta anche da Santa Matilde, la quale scrisse in dettaglio:

Un angelo accompagnerà Enoch ed Elia dal Paradiso. La limpidezza e la beatitudine di cui erano circondati i loro corpi allora sparirà ed essi riceveranno di nuovo l’apparenza terrena e diventeranno esseri mortali. Appena vedranno la terra, saranno spaventati come persone che vedono l’oceano e non sanno come poterlo attraversare.
Essi mangeranno miele e fichi e berranno acqua mischiata con vino, mentre il loro spirito verrà nutrito da Dio. Essi appariranno come predicatori nell’ultimo periodo di patimento, quando la maggior parte degli uomini buoni saranno già morti come martiri ed essi consoleranno la gente ancora per molto tempo. Enoch ed Elia circonderanno l’Anticristo, essi diranno alla gente chi egli sia, di chi è il potere attraverso il quale egli opera i suoi miracoli, in che modo egli è venuto nel mondo e quale sarà la sua fine. Allora molti uomini e donne si convertiranno. Enoch ed Elia smaschereranno gli inganni diabolici dell’Anticristo sulla gente. In conseguenza di ciò egli li metterà a morte.
Per tre giorni e mezzo i loro corpi saranno esposti agli oltraggi e i seguaci dell’Anticristo crederanno che tutti i pericoli siano passati, ma improvvisamente i corpi dei due profeti si muoveranno, si solleveranno, guarderanno sulla folla e inizieranno a lodare Dio. Si verificherà un grande terremoto, simile a quello che avenne alla risurrezione di Cristo: Gerusalemme verrà parzialmente distrutta e a migliaia rimaranno uccisi. Allora una voce dal cielo griderà: “Ascendete“.

Molto interessante è la questione riguardo alla sua sfera d’influenza ed alla “parte di mondo” in cui opererà maggiormente l’Anticristo: Roma, la sede del Cristianesimo, in perfetta contrapposizione a Gesù che aveva operato a Gerusalemme, sede dell’Ebraismo dell’epoca.
Ricollegandoci allo scritto di Santa Ildegarda (ed al testo dell’Apocalisse) notiamo che l’Anticristo avrà sia potere materiale, inteso come regno, sia spirituale, ovvero in materia di fede. 
La Madonna a La Salette affermò che “Roma perderà la fede e diventerà il seggio dell’Anticristo. I demoni dell’aria, con l’Anticristo, faranno dei grandi prodigi sulla terra e nell’aria e gli uomini si pervertiranno sempre di più“.
Il concetto di “Roma perderà la fede” è molto più profondo di quanto si creda, si vuole fare esplicito riferimento alla stessa caduta della Chiesa Cattolica che verrà poi sostituita da una falsa con a capo un fantoccio (il Falso Profeta) che spronerà le persone ad adorare la persona dell’Anticristo.

Una situazione evidentemente confusionaria, ma con degli scopi ben precisi: la persecuzione contro i cristiani (cattolici) e il tentativo di fondare un’unica chiesa mondiale includendo tutte le religioni.
Come detto il Falso Profeta, un antipapa-fantoccio, sarà a capo di questa nuova organizzazione che fonderà le proprie basi sulla chiesa di Roma, tra la felicità generale dei tanti che ogni giorno – soprattutto oggi – si augurano un’imminente fine del Cattolicesimo e dei suoi rappresentanti.
Le chiese saranno chiuse, le confessioni abolite assieme al rito dell’Eucarestia, i rosari banditi.
Importante notare la frase emblematica “tutto ciò che riguardava il Protestantesimo stava gradualmente prendendo il sopravvento“: tutte le varie interpretazioni delle Scritture e della Dottrina saranno mescolate, poichè nel Protestantesimo basilarmente ogni individuo ha una propria visione della fede, quindi il buonismo imperante vorrà dare credito a tutti screditando di conseguenza l’Unica Verità.
L’Anticristo sarà il dio di questa falsa chiesa. Chiunque si opporrà e non accetterà il suo simbolo “sulla mano e sulla fronte” verrà messo a morte.
Quest’ultimo attacco tuttavia sarà fallimentare in buona parte poichè, come i martiri paleocristiani, i nuovi martiri non si opporranno ed affronteranno la morte con gioia, alimentando il sentimento religioso e convertendo molte più anime di quante ne potrebbe convertire la predicazione (sempre confermato dalle visioni della Beata Emmerick).

Questo terribile periodo di tribolazione durerà in tutto 3 anni e mezzo, esattamente come predetto dal profeta biblico Daniele e dall’Apocalisse (1260 giorni).
Al termine di questo tempo prestabilito l’uomo delle iniquità, ormai in preda alla follia demoniaca, “radunerà i suoi credenti e dirà loro che egli vuole salire in cielo. Nello stesso momento di questa ascensione, un colpo di fulmine lo abbatterà e lo farà morire. La montagna dove egli si sarà stabilito per operare la sua ascensione, sarà immediatamente coperta da una nube che diffonderà una corruzione insopportabile e veramente infernale; cosa che, alla vista del suo cadavere coperto di putredine, aprirà gli occhi ad un gran numero di persone facendogli riconoscere il loro miserabile errore.” (Santa Ildegarda)
Il peccato supremo decreterà dunque la fine ingloriosa del nemico supremo dell’umanità ponendo la parola fine sul periodo più buio della storia del mondo, aprendo le porte al ritorno del vero Redentore per ristabilire l’ordine giusto delle cose.



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