giovedì 7 aprile 2016

L'OROSCOPO

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L'astrologia è un complesso di credenze e tradizioni, prive di fondamento scientifico, che ritiene che le posizioni e i movimenti dei corpi celesti rispetto alla Terra influiscano sugli eventi umani collettivi e individuali. Chi pratica l'astrologia è chiamato astrologo e la sua divinazione è chiamata oroscopo.

Sin da epoche remote i popoli si dedicarono allo studio del cielo indotti dal fascino che la volta stellata esercitava sull'uomo ma anche dalla necessità di  stabilire calendari idonei a programmare le varie attività agricole secondo il volgere delle stagioni, e la necessità di orientarsi nei grandi spostamenti sia per terra che per mare. L'osservazione del firmamento costituisce infatti, ancora ai giorni nostri, la garanzia di base di una corretta navigazione.

Le scoperte astrologiche ci danno testimonianze di questa attività che era legata alle interpretazioni non solo del movimento e dell'aspetto degli astri, ma anche alla valutazione dell'influenza dei medesimi sulle vicende umane. Si cercava di interpretare in quale misura il Sole, la Luna e gli astri mobili riuscissero ad influenzare i fenomeni naturali legati anche alla meteorologia, e si traevano presagi dall'osservazione di alcune insolite caratteristiche evidenziate dal Sole o dalla Luna (colorazione, dimensioni anormali, ecc.).

Bisogna attendere la scoperta delle tavolette di "Mulapin" per poter parlare di Zodiaco delle costellazioni. Esse sono datate intorno al 700 a.C. e vi si legge che la Luna, il Sole e gli astri mobili seguono un sentiero celeste attraverso quindici costellazioni.

A partire dal 747 a.C. cominciarono ad essere registrate regolarmente tutte le eclissi. I Babilonesi scoprirono il ciclo di diciannove anni legato alla ripetizione di tali fenomeni celesti. E circa nel 500 a.C., i Babilonesi misero a punto metodi matematici più precisi che permisero loro di compilare le prime effemeridi, che permettevano di conoscere le posizioni e gli spostamenti degli astri anche per le epoche successive. Senza il prezioso ausilio della matematica non sarebbe stato comunque possibile ottenere dei buoni risultati, poiché le osservazioni astronomiche dirette erano ancora molto imprecise. In questo periodo però si diffusero le prime semplici ed elementari "sentenze" sull'influsso dei corpi celesti in relazione al momento della nascita, anche se non vennero costruiti oroscopi veri e propri. Alla fine del V secolo a.C., troviamo le prime menzioni della divisione zodiacale in dodici segni uguali di trenta gradi ciascuno. L'interesse dei filosofi di quell'epoca fu tale che vollero insegnare ovunque i fondamenti dell'astrologia, facendo si che questa forma di cultura si espandesse anche ai territori dell'Oriente.

Gli studi effettuati dagli Egizi furono di enorme importanza. L'Astrologia che oggi noi studiamo e pratichiamo è in gran parte derivata dalla loro cultura.

Gli egizi avevano diviso il corpo umano in dodici zone, ed attribuivano a ciascuna di esse un segno astrologico governatore: la testa venne posta sotto l'influsso dell'Ariete, il collo sotto quello del Toro, le spalle sotto quello dei Gemelli, e così via. Determinarono anche i punti angolari dell'oroscopo più importanti ( ascendente, discendente, mezzo cielo e fondo cielo ) ed impararono a valutarli ai fini interpretativi.

Il Sole veniva legato alla vita, alla bellezza, alla magnificenza, simboleggiava i grandi prodigi magici e le vittorie. La Luna, considerata umida e fredda, governava i piaceri, i viaggi ed i piccoli prodigi magici. Mercurio era considerato focoso ed asciutto e possedeva tutte le virtù derivanti dalla sua funzione di tramite dell'influsso degli altri corpi celesti. Venere governava l'amore, la voluttà, i godimenti. Marte , classificato come astro dalla natura collerica, veniva associato agli eventi bellici, ai tradimenti, all'ingratitudine. Giove governava la prole ed i bambini. Saturno presiedeva alla saggezza, alla sapienza e all'età senile.
A questo punto storico risale anche l'attribuzione dei domicili: cioè i segni nei quali gli astri hanno dimora.

L'arte di osservare il firmamento per trarre delle previsioni di sviluppò anche nell'antica Grecia. L'oroscopo genetliaco greco più antico che possediamo è datato 72 a.C.
In seguito, nell'epoca in cui lo splendore della Grecia volse al suo tramonto, numerosi astrologi Caldei e Greci cercarono fortuna a Roma. Pompeo e Giulio Cesare ebbero modo di interessarsi all'astrologia: il secondo scrisse un testo astronomico assai dotto. Adriano tentò lui stesso di studiare la materia e di formulare qualche previsione. In certi periodi l'astrologia prese piede a tal punto che non era possibile prendere delle decisioni di governo senza aver preventivamente esaminato le posizioni oroscopiche.

Un'importante contributo alla conoscenza dell'astrologia fu dato dagli Arabi, soprattutto per merito di Albumasar. Le conoscenze della civiltà araba trovarono in Italia un terreno propizio: da noi, infatti, sin dal medioevo l'astrologia fiorì più che in altre parti del mondo.
Nelle principali città italiane sorsero delle cattedre per il suo insegnamento e alcuni professori italiani furono chiamati a Parigi per insegnare.
Nel resto dell'Europa le eclissi di Sole, le eclissi lunari e le comete continuavano a destare interesse e talvolta apprensione non solo tra i popolani più superstiziosi ma anche tra i dotti. Per giustificare alcune spaventose epidemie infettive, alcuni medici del tempo indicarono la presenza nel cielo di certe congiunzioni tra i pianeti lenti.

Presso alcune corti, come per esempio quella di Caterina de Medici, furono creati dei veri e propri centri astrologici culturali.Verso la metà del 1600 Placido di Tinti, monaco e professore di matematica a Padova, realizza un sistema di domificazione (suddivisione della sfera celeste in case) dell'oroscopo che sarà in seguito adottato da tutto il mondo. Nel 1600 e nel 1700 l'astrologia conobbe, in Italia, un periodo di crisi profonda, probabilmente originata dagli effetti di una specie di crociata denigratoria contro i suoi cultori. Furono allontanati dalla buona società di quei tempi gli stessi indovini che sino a pochi anni prima, erano stati esaltati e tenuti in enorme considerazione anche presso i troni regnanti.



In Europa, al termine della Rivoluzione Francese, l'astrologia veniva relegata tra le superstizioni senza fondamento: si ha però notizia che continuava ad essere praticata in altre parti del mondo e ad essere divulgata grazie ai popolari almanacchi periodici.

Verso la fine del 1800, suscitò un rinnovato interesse sul pubblico la linea di pensiero astrologico della celebre Società Teosofica, fondata da Helena Blawatsky nel 1875. Tra la fine dell'800 e l'inizio di questo secolo si formò in Europa una scuola astrologica che non seguì l'impostazione tradizionalmente divinatoria della materia, ma ebbe piuttosto un carattere alquanto razionalistico. Alcuni studiosi europei, tentarono un attento vaglia di tutti gli insegnamenti dell'antica astrologia, confrontandoli con le loro nuove esperienze di studio e con la realtà dei fatti.

Un'importante contributo alla riabilitazione dell'astrologia fu dato da Carl Gustav Jung, psicologo svizzero, che considerava la materia una preziosa fonte di informazioni psicologiche.
Negli anni '60 si stabilirono nuovi importanti  punti di contatto tra l'astrologia e la scienza.
Nel 1970 nasce in Italia il C.I.D.A., Centro Italiano di Astrologia.
Le associazioni astrologiche sparse nel mondo hanno contribuito in maniera notevole a divulgare la conoscenza dei contenuti più seri, validi ed attendibili di una affascinante materia che è al tempo stesso arte e scienza.

L'astrologia, in quanto supposto strumento di previsione del futuro, ha avuto presso tutti i popoli del mondo forti legami con altre pratiche divinatorie, in particolare con la chiromanzia, la metoposcopia e la geomanzia. Al tempo stesso è stata, ed è tuttora, un essenziale punto di riferimento nelle pratiche magiche.

Un tempo ritenuta la «regina delle scienze», oggi l'astrologia è considerata dalla comunità scientifica ed i filosofi della scienza una pseudoscienza legata ad antiche superstizioni e secondo alcuni studiosi essa si configura come una scienza patologica.

Nel 2006, il National Science Board degli Stati Uniti d'America ha pubblicato una dichiarazione ufficiale in cui ribadisce che l'astrologia è una pseudoscienza. In Italia il CICAP raccoglie ed esamina le previsioni fatte dagli astrologi sull'anno in corso.

Ma perché tanto interesse per previsioni e profili caratteriali anche se si sa che sono privi di ogni fondamento scientifico? E chi li legge poi ci crede davvero? La risposta potrebbe essere nel bisogno di definire la nostra personalità e quella degli altri e nel modo in cui percepiamo la realtà, modellando su di essa parte delle nostre aspettative.

Che i pianeti influenzino il carattere e la personalità è una credenza molto più accettata del fatto che nelle stelle si possa leggere una qualche forma di futuro. Buona parte dei “clienti” di oroscopi è costituita da curiosi occasionali e finti cultori. Ma qual è il segreto del successo dell'astrologia anche fra coloro che in realtà non ci credono? E perché anche se non ci si crede non si disdegna mai un'occhiatina all'oroscopo?
Per gli psicologi che studiano il fenomeno, la possibilità di "conoscere" una persona attraverso le caratteristiche attribuite genericamente al suo segno, comuni a molte altre persone, è molto rassicurante. In poche parole, perché fare tanta fatica per analizzare e capire l'altro, quando basta un semplice profilo zodiacale per sapere chi ci sta di fronte?

L'effetto "rassicurante" è anche presente quando leggiamo il nostro carattere secondo gli astri. Merito forse di una certa genericità. Una personalità per poter essere "indossata" da diverse persone deve necessariamente essere raccontata con un linguaggio vago, ma non troppo generico in modo da avere le sembianze di un profilo personale, nel quale ciascuno di noi si possa identificare.
E se a volte ci sembra che gli oroscopi ci indovinino ciò è dovuto, secondo gli psicologi, al fatto che la mente ci "inganna". Alcuni studi sulla percezione hanno infatti suggerito come la nostra mente interpreti e adatti alla nostra situazione ogni informazione che raccoglie. Nelle parole di un astrologo o tra le righe di un oroscopo si tenderà a cogliere inconsapevolmente tutte quelle affermazioni che meglio si possono adattare alla nostra situazione, ricordando in seguito solo quelle.

La stessa cosa avviene per le profezie sul futuro dell'umanità: se si pensa ad alcuni grandi personaggi dell'astrologia, di loro si ricorda solo quello che hanno "indovinato", dimenticando tutto il resto, secondo un meccanismo di selezione dei ricordi. Per esempio, l'astrologa Jeanne Dixon è ricordata negli Stati Uniti per una sua previsione avverata: la morte del presidente John F. Kennedy durante il suo mandato. Pochi ricordano invece i suoi altrettanto clamorosi errori: la previsione che i primi uomini ad andare sulla Luna sarebbero stati i russi e la cura risolutiva per tutte le forme di tumori attesa per il 1967. Secondo alcuni studi, la percentuale di volte in cui un astrologo può "azzeccarci" è quella che si raggiungerebbe tirando a indovinare.

Ma c'è anche un altro motivo per cui a volte sembra che gli oroscopi funzionino. Dipende dal fatto che chi ci crede inconsciamente si comporterà in modo da farli avverare. La predisposizione psicologica infatti, influenza a tal punto il nostro modo di vivere le situazioni da, talvolta, riuscire modificare la realtà. È il meccanismo con cui lo psicologo Richard Wiseman spiega anche la fortuna. Coloro che si sentono sfortunati si aspettano di essere trattati male dagli altri; ne risulterà quindi un atteggiamento difeso e scontroso che di conseguenza si attirerà l'antipatia. Al contrario di quello che succede per i "fortunati".

Nell'astrologia avviene qualcosa di simile: per fare avverare una predizione basta crederci. Se una ragazza legge sull'oroscopo che il suo uomo ideale appartiene al segno dell'acquario, quando ne incontrerà uno si sentirà più forte, rassicurata dall'inevitabilità della conquista e saprà utilizzare al meglio le sue doti di seduzione e di simpatia, aumentando le probabilità di successo.


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