martedì 22 settembre 2015

IL RITO DI SANTA ELENA

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Il legamento o rito di Sant'Elena è un potente rituale di origine cubana rivolto alla Santa, madre dell'imperatore Costantino e venerata come imperatrice dei Cristiani. Ne esistono due versioni, quella qui proposta è di natura positiva e non causa nessun rischio o conseguenza al partner da legare. Un'infinità di leggende, per la maggior parte errate, associano incondizionatamente questo legamento alla bassa magia nera. In realtà esso costituisce uno dei rituali di magia rossa più validi in assoluto per far innamorare una persona.

Il legamento o fattura di Sant'Elena è raccomandato nei casi in cui il rapporto di coppia sta subendo una flessione, quando l'amore del partner si sta affievolendo o quando sussiste il rischio concreto di un abbandono del luogo di convivenza o del tetto coniugale. Efficace anche nel prevenire il rischio di nuove relazioni da parte della persona che si sta allontanando.

Il legamento di Sant'Elena pur trattandosi di un rito di santeria è molto diffuso in occidente come magia rossa potentissima. In realtà questo è dovuto al fatto che durante il Medioevo questo rito è stato ritoccato molto dagli europei e usato nell'ambito della stregoneria, slegato dal contesto originario. Nel paese d'origine infatti questo legamento è una magia nera usata in realtà per scopo di vendetta, di maleficio. Infatti non è né un legamento sessuale o sentimentale ma karmico. Esso si limita a creare una dipendenza emotiva fortissima, che porta il praticante e la vittima ad essere eternamente ossessionati l'uno dall'altro. Legare due karma è una costrizione terribile. Ogni atto non è più libero ma forzato dalla forma-pensiero creata dall'energia dell'Orisha alla quale si è asserviti, in maniera che pur senza amore o sentimento una persona farà sempre parte del cammino dell'altra precludendo così la giusta evoluzione esistenziale ad entrambi. Sant'Elena per la Santeria è in realtà una divinità chiamata Gunguna, orisha della divisione "nera" e dell'aldilà. Gli orisha non sono "buoni" o "cattivi", essi sono emanazioni dell'unico dio e forniscono la loro energia al mago che la plasma liberamente. In cambio si aspettano devozione e rispetto. Mancare un'offerta per loro è una grave offesa. Inoltre coloro che nella santeria e nel vudù praticano magia nera, gli stregoni conosciuti come bokors, effettuano un furto a tutti gli effetti nei confronti dell'orisha infatti ci sono dei riti creati per ingannarli e sottrarre loro energia (per esempio i riti che coinvolgono la necromanzia e il Barone Samedì). Dato poi che non si conosce la versione originale del rito di Sant'Elena è molto probabile che al posto di Gunguna rispondano demoni con poteri simili, infatti non di rado questo rito porta alla vittima possessioni anche forti. Per operare Santeria in tutta sicurezza si deve essere iniziati o comunque possedere una base esoterica solida che permette di fare piccole esperienze all'interno di questo culto complesso e affascinante. Non si pensi quindi, ingenuamente, che si sta pregando solo una santa cattolica. I santi cattolici nella santeria sono uniti agli Orishà con cui avevano affinità.




Il rito comporta dolore fisico e psicologico alla vittima nonché pesantissime negatività a chi lo pratica. Queste negatività durano per tutta la vita per questo si dice che è indissolubile, anche se non del tutto vero. Si possono attenuare gli effetti o neutralizzare quelli principali esorcizzando il materiale con il sale o distruggendolo con il fuoco. Ma per levare i residui negativi ci vogliono spesso anni di purificazione.

Ricordatevi che questo rituale, deve essere praticato da chi è pratica di magia e non da persone esperte.




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