Il ragno è la Grande Madre nel suo aspetto di determinare e tessere il destino; simboleggia le dee lunari, detiene i segreti del passato e dell'avvenire, ma al centro della tela rappresenta il sole circondato dai suoi raggi.
La ragnatela rappresenta un piano cosmico le cui componenti spaziali si irradiano dal centro: i raggi sono l'essenziale, mentre i cerchi sono l'esistenziale e l'analogo.
Il simbolo del ragno si incontra in molte religioni e culture del mondo.
Per i cristiani è simbolo del male ed è contrapposto alla "buona ape".
In Giobbe (27,18) la casa del ragno è simbolo dell'instabilità e fa parte del retaggio di maledizioni che gravano sul maledetto.
Nella religione egizia il ragno è un attributo di Neth: la tessitrice del mondo.
Per i Romani ed i Cinesi il ragno è un segno positivo:
per i primi è simbolo di acume e buona fortuna, per i secondi è associato all'arrivo di buone notizie.
Se per gli Amerindi rappresenta il vento ed il tuono (proteggeva dai malanni), gli Incas dell'antico Perù praticavano, attraverso il ragno, la mantica. L'indovino scopre un vaso nel quale è racchiuso il ragno divinatorio: se nessuna zampa si piega l'auspicio è negativo.
Il ragno ha un ruolo demiurgico per molti popoli: in alcune isole oceaniche è considerato il creatore dell'universo; nei miti dell'India si parla del tessitore primordiale e del ragno cosmico.
Anonse (il ragno) in Africa occidentale ha preparato la materia di cui è fatto il primo uomo, ha creato il sole, la luna e le stelle.
Il Grande Ragno per gli Ashanti è il creatore dell'uomo, mentre per le popolazioni del Camerun il ragno ha ricevuto il privilegio di decifrare l'avvenire.
Animale psicopompo, per i popoli dell'Asia Centrale e in Siberia rappresenta l'anima liberata dal corpo. Nella mitologia greca rappresenta la punizione divina contro l'arroganza umana.
Aracne, principessa libica, si acquistò una grande reputazione nel tessere e ricamare; la sua abilità le valse la fama di essere stata allieva di Atena, la dea delle filatrici e delle ricamatrici. Aracne volle apprendere la sua abilità solo per aumentare il suo talento personale; così sfidò la dea, la quale si travestì da vecchia e le consigliò di essere più modesta.
Aracne la ingiuriò, così la dea Atena le si manifestò e la sfida ebbe inizio.
Atena ricamò una tappezzeria raffigurando i dodici dei olimpici e ai quattro lati la sconfitta dei mortali che osarono sfidarli.
Aracne filò gli amori poco onorevoli degli dei.
Atena infuriata stracciò il lavoro perfetto di Aracne e la colpì con la spola.
La principessa fuggì disperata e si impiccò, ma Atena non la lasciò morire trasformandola in ragno.
Se l'ego non sa mostrarsi umile nei confronti del Sè la sua punizione è quella di lavorare per sempre, perdendo l'aspetto umano e diventando schiavo della natura immutabile.
Anche come strumento dell'inconscio il ragno può assumere significati diversi. Spesso induce disprezzo e la sua attività di predatore (inganna ed avvolge le sue prede) diventa simbolo della donna virago intenzionata a distruggere l'uomo.
Il lato oscuro ed inconscio dell'essere umano assume la forma del ragno quale divoratore della capacità riflessiva.
L'attività del tessere la rete può essere associata all'attività dell'inconscio che tiene le fila della vita dell'essere umano. Il suo manifestarsi nel sogno svela pure l'emergere del Sè ed il prosieguo del processo di individuazione; come pure il bisogno dell'uomo di fare sempre più coscienza.
Un uomo in età che stava per morire sognò qualche ora prima del trapasso "un filo d'oro".
Fu un'immagine che lo rasserenò e pensiamo di conoscerne il motivo: quel filo rappresentava il Sè quale continuità della Vita nella Presenza Universale e nella universale rete d'oro di tutte le esistenze.
Il ragno segnala un lato inconscio della vita che si mantiene legata ad una esasperata "coazione a ripetere", la fatica di qualcosa che non abbia ancora trovato spazio sufficiente per recuperarsi alla dinamica universale.
In questo senso la comparsa del ragno può essere interpretata come una richiesta d'aiuto all'uomo affinchè si apra ad una dimensione più ampia.
Infine è interessante osservare come il simbolo del ragno si stia modificando presso i giovani assumendo l'immagine dionisiaca di informatore universale , di potente mezzo in grado di raggiungere e risolvere ogni problema e ciò soprattutto grazie alla Spider (l'auto biposto decapottabile), Spider Man (l'uomo ragno dei fumetti) e, ultimo e non ultimo il Ragno e la Ragnatela di Internet.
Rare volte nell'arte e nella cultura un soggetto ha assunto un significato tanto contrastanti come il ragno.Nelle diverse epoche e di civiltà è stato visto come forza negativa, diabolica ma anche positiva, generatrice di vita.
Il contrasto deriva dalla diversa visione che gli uomini hanno avuto-e hanno-nei confronti del ragno visto sotto due aspetti fondamentali: il predatore silenzioso e inquietante da una parte e il mirabile, paziente e instancabile costruttore di tele,dall’altra.
Nel antico testamento, mentre il ragno è il simbolo dell’instabilità,la ragnatela viene usata da Dio per compiere un miracolo:Davide,perseguitato da Saul,si rifugia in una caverna vicino a Gerusalemme dove Dio invia un ragno che tesse la sua tela all’entrata,impedendo in questo modo l’ingresso del futuro re.
Un episodio del tutto simile a questo è citato anche nel Corano e riferito a Maometto.
Per il Cristianesimo,il ragno è il simbolo del male, del diavolo tentatore che tende la sua rete per catturare l’anima degli uomini attratti da ogni tipo di vizio.
Un ragno e un calice sono gli attributi di San Norberto,vissuto nell’ XI sec.e fondatore dei Premonstratensi:secondo una leggenda,avrebbe trangugiato un ragno velenoso caduto nel suo calice,assieme al contenuto del calice stesso,senza riportarne alcuna conseguenza.
Nell’icnografia delle Arti Liberali,a volte la Dialettica può essere raffigurata come una giovane donna intenta a tessere una tela.
In alcune culture,il ragno assume una valenza positiva e simboleggia la Grande Madre che determina il destino attraverso la tessitura.
Nell’Antico Egitto,Neth è la dea tessitrice del mondo,fortemente legata alla figura del ragno.
Nella Grecia Classica,le Parche presiedevano al corso della vita umana concepita come un filo che Cloto, la più giovane,filava, Lachesi misurava e Atropo recideva.
Nella mitologia degli Indiani d’America,la Spider Woman (donna ragno) diventa la fonte e l’origine di tute le cose,tesse un filo per dare forma all’oriente,all’occidente,al settentrione e al meridione.La Donna Ragno utilizza l’argilla tratta dalla terra nelle sue varie tonalità –rossa,gialla,bianca e nera-per creare l’umanità. A ciascuno applica un filo della tela,il cui bandolo risiede in cima al suo capo.
Un mito simile si ritrova in Africa collegato alla figura di Anansi,un uomo ragno.
La natura misteriosa e la profonda simbologia del ragno, ha ispirato molti artisti del Simbolismo.
In alcuni oggetti d’uso quotidiano possiamo ritrovare l’inconfondibile ‘silhouette’del ragno,con le sue lunghe e sottili zampe.
Nelle cosiddette ‘nature morte’possiamo,aguzzando la vista, scoprire qualche ragno che si cala con il suo filo di seta da una foglia o che avanza tra i fiori.Questi dipinti raffigurano con impressionante precisione fiori e frutti e anche gli animali sono ritratti a grandezza naturale.
Il Ragno assume un ruolo ambivalente, se si considerano il significato e le metafore che esprime nelle differenti culture ed epoche. E' principalmente considerato un segno di buon auspicio, una figura positiva, con qualche piccola accezione negativa o neutra.
Il filo della sua opera, la ragnatela, lo collega all'ordine cosmico ed universale. Diviene dunque il simbolo dell'ordinamento in diretta contrapposizione al caos: la tela, nella sua minuziosa perfezione, rappresenta le forze che contrastano il caotico. Ho pensato che, non a caso, anche gli Acchiappasogni hanno nel cerchio centrale un disegno di filo che ricorda straordinariamente una ragnatela, e la sua funzione è per l'appunto quella di acchiappare i sogni e discriminarli a seconda che siano buoni o cattivi (ecco la funzione ordinatrice, ancora una volta).
Per chi come noi, a livello di cultura, è abituato a riconoscere in Prometeo (e quindi in una figura antropomorfa) il portatore del fuoco, suonerà strano e a dir poco assurdo pensare che in alcune culture è invece proprio un essere a forma di ragno a condurre la fiamma (considerata sempre sacra) fino alla popolazione umana. Il Ragno diviene dunque il simbolo di un'entità che porta luce, verità, conoscenza, gettando le ombre e l'ignoranza lontano dalla mente.
Nella tradizione sciamanica il ragno è considerato un animale in grado di divenire un maestro per l'uomo: ciò che è necessario, come la sua ragnatela (che è al contempo l'unico modo che conosce per cacciare, e per vivere), può essere al contempo utile ma artisticamente apprezzabile, bello per gli occhi. E' uno Spirito guida che ci insegna che la linea di demarcazione tra dovere e piacere non sempre deve essere enorme: il ragno si ciba e si mantiene in vita attraverso un 'oggetto' che è in grado di suscitare piacere e meraviglia; inoltre ci insegna ad essere autosufficienti, dimostrando che anche da soli si è in grado di sostentarsi come debito. la pazienza del ragno, infine, è proverbiale: si tratta di un'ulteriore lezione che il Ragno ci trasmette attraverso il suo comportamento istintivo, ovverosia di osservare, pensare, pazientare in merito ad azioni o pensieri solo astratti e che vorremmo far divenire reali. Come il ragno, che aspetta il momento giusto per poter intervenire sulla preda, a nostra volta dobbiamo attendere che il momento sia maturo prima di lasciare che i nostri progetti vengano in essere; e al contempo, così come il ragno pazientemente ricompone gli strappi nella propria tela rovinata, senza curarsi troppo del danno e pensando solo alla indispensabile ricostruzione, anche noi dobbiamo imparare a rimboccarci le maniche dopo una difficoltà che ha distrutto le nostre certezze, prendendo di buona lena a ricostruirne di nuove.
Esso è fortemente legato alla psiche e all'animo umano (tanto che è credenza che l'anima possa, durante il riposo notturno, fuoriuscire dalla bocca sotto forma di ragno). La mente umana è intricata e meravigliosa proprio come una ragnatela: i nostri pensieri possono essere sia il ragno, ma al contempo anche i poveri insetti intrappolati nella sua tela. Quando la nostra mente è rappresentata dal ragno, essa è forte e decisa: è invasa da forza creatrice, dalla conoscenza e dalla luminosità della chiarezza e della comprensione; quando essa è invece l'insetto-preda, è debole e in grado di cadere nei tranelli di altre 'menti-ragno' più forti. Sta a noi decidere in che porzione della 'catena alimentale mentale' posizionare il nostro spirito. Cambiare il proprio atteggiamento in situazioni di grande difficoltà e sconforto non è certo semplice ed è, anzi, molto spesso considerato impossibile da sé stessi in primis. La visualizzazione e la meditazione con, al centro e come soggetto, la ragnatela ed il ragno può in questo caso aiutare moltissimo.
Nell’attività di tessitura del ragno si possono intravedere i due significati simbolici più caratteristici di questo animale: da un lato tra lui e la sua tela si instaura un legame di dipendenza reciproca, dall’altro proprio in quanto artefice della sua opera, il ragno è anche simbolo di autorealizzazione, di indipendenza, di potenzialità creativa.
Spesso la comparsa del ragno nella scena onirica si accompagna a una sensazione di disgusto, al desiderio di prendere le distanze da questo animale che simboleggia l’oggetto della propria dipendenza.
È come se chi sogna si trovasse a fare i conti con la necessità di rompere un legame affettivo (il più delle volte con la figura materna) che lo soffoca, ma al tempo stesso Io rassicura e Io protegge.
Quando, invece, il sogno di un ragno che tesse la propria tela è accompagnato da sensazioni piacevoli è tempo di fare progetti concreti: in questo caso infatti, le energie psichiche dell’individuo sono attivate e tese alla propria realizzazione.
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