martedì 27 ottobre 2015

IL HAJJ

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Hajj è il pellegrinaggio islamico canonico a La Mecca e nelle sue prossimità. Esso costituisce il quinto dei pilastri dell'Islam (arkan al-Islam). Il hajj significava originariamente "dirigersi verso" - obbliga ogni fedele che ne abbia le possibilità fisiche ed economiche a compiere, almeno una volta nella vita, i riti che compongono il hajj.
I riti che compongono il hajj sono:

Espressione della specifica intenzione (niyya) di adempiere al rito che si sta per compiere. Assunzione dell'ihram, "purezza" conseguibile col "Ghusl", un lavacro completo del corpo, tale da far conseguire la indispensabile "Tahara"; ovvero "l'essere immacolato".

Circumambulazione della kàba
I pellegrini compiono quindi sette giri in senso antiorario attorno alla Ka'ba, l'edificio al centro della Grande Moschea dove è conservata la pietra nera. Quindi ogni fedele deve compiere la preghiera di 2 rak'a ("genuflessione"), davanti al sacro edificio come pure davanti al "Maqam Ibrahim", formazione rocciosa usata, secondo le tradizioni, da Abramo per riedificare la Ka'ba dopo il diluvio universale, aiutato in ciò dal figlio Ismaele.

Processione tra Safa e Marwa:
Si tratta di una marcia che viene ripetuta sette volte tra Safa e Marwa, a partire dalla prima collinetta, in ricordo dell'affannosa ricerca della madre Hagarper sé e il figlio Ismaele di acqua , poi miracolosamente scaturita dalla fonte di "Zamzam".

Yawm al-tarwiya, o "giorno dello straripamento". In questo giorno avviene lo spostamento dalla mecca in direzione di Mina, a sud della città santa. La notte viene trascorsa dal pellegrino qui o nella pianura di Arafat. Qui avviene il (wuquf) lo stazionamento sulla collinetta del "jabal al-rahma" ("il Monte della pietà"), luogo per la sosta che si interrompe con la "ifada", ("messa in movimento") verso Muzdalifa dove vengono adempiute le preghiere del tramonto e della sera.

Il giorno del sacrificio in arabo è chiamato "Yawm al-nahr" e si svolge a Mina. In questa occasione una pecora, per ogni pellegrino che ne paga il costo, viene immolata ad Allah.

"Rami al Jimr", ovvero il lancio di sette sassolini raccolti tra Mina e Muzdalifa, contro una delle tre stele (preferita quella intermedia) che rappresentano il "iblis" ("diavolo"). Il rito commemora un episodio in cui Satana fu cacciato a pietrate da Abramo perché lo tentava a non obbedire all'ordine divino di immolare il figlio. Il rito della lapidazione può essere reiterato più volte, fino al lancio massimo di 70 piccole pietre.



"Halkh"; ovvero rasatura (o accorciamento per le donne) della capigliatura e termine dello stato di purezza "tahara". Quindi i pellegrini prendono la via del ritorno alla mecca per un "Tawaf" ("circumambulazione") di saluto alla Kàba ricoperta dalla sua nuova "Kiswa" (vestito) annuale.

"Ayyam Al-Tashriq", significa dall'arabo "i giorni della marcia verso Est" ma sono dedicati alla gioia con scambi di visite e pasti conviviali. In questi giorni, (sono tre) è vietato digiunare.

L'Hajj va obbligatoriamente compiuto nel mese lunare di dhu al hijja, ultimo mese dell'anno islamico. In tutti gli altri mesi il rito è chiamato "omra", pellegrinaggio "minore" non obbligatorio che si differenzia dal Hajj per la sua minor durata e passaggi.

L'islam permette a chi ne sia impedito fisicamente ma ne abbia la possibilità economica di delegare qualcun altro all'assolvimento dell'obbligo religioso.

Obbligatorio anche l'abbigliamento del pellegrino maschio, che deve vestire solo due pezze di stoffa non cucite di color bianco; l'"izar", per cingersi i fianchi e "rida", per coprire il tronco e la spalla sinistra, ma lasciando libero il braccio destro. Le donne sono invece del tutto coperte.

Chi adempie l'Hajj acquista una buona nomea agli occhi dei musulamani. Talora, ha diritto a indossare un copricapo particolare che ricordi l'assolvimento dell'obbligo ed è insignito del titolo onorifico di "Hajji".

Da molti anni le autorità saudite hanno fissato in circa due milioni il numero di pellegrini autorizzati a compiere L'Hajj ogni anno, con l'eccezione del 2012 in cui la cifra ha superato tre milioni di presenze. Dal 2013 è stato stabilito che non si possa richiedere il permesso di compiere il pellegrinaggio per più di una volta in un quinquennio.


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