Il culto del fuoco deriva dalla natura spirituale della luce. Risale alla preistoria e il suo simbolismo è polivalente. In tutto il mondo si adora il fuoco come viva immagine del Sole, Agni, Vita.
I romani adoravano il fuoco come una divinità familiare: una Vestale presso un altare sopra il quale ardeva il fuoco, oppure una donna che teneva un vaso pieno di fuoco. Numa Pompilio istituì il culto del fuoco affidato alle Vestali, affinché alimentando il fuoco nel tempio circolare, ne beneficiasse il mondo intero.
Nelle favole dei poeti iniziati ha ricevuto i nomi simboli di ASCIA, di SPADA, di LANCIA, di FRECCIA e G.N. Ragon sottolinea gli esempi: l'ascia con la quale Vulcano colpì la fronte di Giove per farne uscire Pallade; la spada che Vulcano donò a Peleo, padre di Achille; la clava che lo stesso Vulcano donò ad Ercole. L'arco che questo eroe ricevette da Apollo.
Esso è il fuoco che Prometeo rubò in Cielo, quello che Vulcano adoperava per fabbricare i fulmini di Giove e le armi degli dei, la cintura di Venere, il trono d'oro del Sovrano dei Cieli, ecc.ecc.
Esso fu infine simbolizzato a Roma con il fuoco di Vesta, così scrupolosamente custodito che le giovani Vestali, venivano punite con la morte qualora lo avessero lasciato spegnere.
I Filosofi Siriani e Caldei erano soprannominati i filosofi del fuoco. Essi avevano per questo elemento un rispetto che sembrava essere una specie di culto, del quale del resto si trovano tracce in tutta la mitologia e poesia dell'Asia e dell'Europa.
Questo fuoco ermetico e filosofale considerato come l'artefice meraviglioso della metamorfosi più singolare del mondo fisico,questo taumaturgo potente, solo agente capace di compiere la trasmutazione dei metalli, non è altro che l'energia che penetra tutto, che anima tutti i corpi fisici, e che quei filosofi consideravano come il più straordinario dei poteri occulti della natura. Essi dicevano che questo fuoco, generatore del fuoco Ordinario che produce la luce e la fiamma, è una essenza (fluido) Universale, visibile e sensibile - UNIVERSALE poiché l'energia è l'anima del mondo che essa vivifica; Visibile nel suo terzo sviluppo, il calore.
I romani adoravano il fuoco come una divinità familiare: una Vestale presso un altare sopra il quale ardeva il fuoco, oppure una donna che teneva un vaso pieno di fuoco. Numa Pompilio istituì il culto del fuoco affidato alle Vestali, affinché alimentando il fuoco nel tempio circolare, ne beneficiasse il mondo intero.
Nelle favole dei poeti iniziati ha ricevuto i nomi simboli di ASCIA, di SPADA, di LANCIA, di FRECCIA e G.N. Ragon sottolinea gli esempi: l'ascia con la quale Vulcano colpì la fronte di Giove per farne uscire Pallade; la spada che Vulcano donò a Peleo, padre di Achille; la clava che lo stesso Vulcano donò ad Ercole. L'arco che questo eroe ricevette da Apollo.
Esso è il fuoco che Prometeo rubò in Cielo, quello che Vulcano adoperava per fabbricare i fulmini di Giove e le armi degli dei, la cintura di Venere, il trono d'oro del Sovrano dei Cieli, ecc.ecc.
Esso fu infine simbolizzato a Roma con il fuoco di Vesta, così scrupolosamente custodito che le giovani Vestali, venivano punite con la morte qualora lo avessero lasciato spegnere.
I Filosofi Siriani e Caldei erano soprannominati i filosofi del fuoco. Essi avevano per questo elemento un rispetto che sembrava essere una specie di culto, del quale del resto si trovano tracce in tutta la mitologia e poesia dell'Asia e dell'Europa.
Questo fuoco ermetico e filosofale considerato come l'artefice meraviglioso della metamorfosi più singolare del mondo fisico,questo taumaturgo potente, solo agente capace di compiere la trasmutazione dei metalli, non è altro che l'energia che penetra tutto, che anima tutti i corpi fisici, e che quei filosofi consideravano come il più straordinario dei poteri occulti della natura. Essi dicevano che questo fuoco, generatore del fuoco Ordinario che produce la luce e la fiamma, è una essenza (fluido) Universale, visibile e sensibile - UNIVERSALE poiché l'energia è l'anima del mondo che essa vivifica; Visibile nel suo terzo sviluppo, il calore.
I simboli del Fuoco consentono di comprendere il potere e la passione degli Dei, all'interno del fuoco divampa la coscienza collettiva attraverso le onde di pensiero che riportano alla mente concetti come ispirazione e vitalità. Qualche attributo connesso all'elemento fuoco: Energia, Potenza, Passione, Azione, Sessualità, Creatività, Autorizzazione, Consumo, Il senza paura.
Questi sono solamente alcuni attributi legati al fuoco collegati alla parte archetipa del simbolo, dall'antichità ad oggi non esistono nuovi simboli che scaldino il nostro cuore come quelli dell'elemento fuoco, che ci facciano pensare più velocemente e chiaramente o che riescano a sollevare maggiormente il nostro spirito, per questo non c'è da meravigliarsi se i simboli del fuoco si trovano in tutte le culture del mondo e di ogni epoca.
Dal punto di vista degli alchimisti, il fuoco è un catalizzatore sia all'inizio degli esperimenti che al loro completamento, questo elemento indica la mobilità,il movimento in avanti e verso l'alto esattamente come la fiamma, il passaggio tra le fiamme che fanno assurgere ad aspirazioni di carattere solare e luminoso. Per il fuoco il cambiamento deriva dalla completa combustione della base combustibile (siano esse sia le limitazioni mentali, che quelle spirituali che fisiche o i pensieri di bassa lega o similari, eccetera), la trasformazione e l'arrivo all'illuminazione sono attributi normalmente contenuti ne fuoco, la distruzione di tutte le limitazioni di qualsiasi carattere, basti vedere il significato simbolico della Fenice. Il simbolo alchemico del fuoco indica la stagione dell'estate, l'arcangelo Michele, alla direzione sud.
Gli antichi Celti erano ben consapevoli del significato metaforico del fuoco e le sue proprietà di trasformazione spirituale, esempi di questa conoscenza si trovano in statue celtiche e d'arte riportanti tre fiamme o raggi trovati sui volti di divinità o di clan e delle donne celtiche. Queste fiamme vennero rese con linee aspiranti e verso l'esterno a fronte del soggetto con la base delle tre linee riunite presso la sommità del naso. Questo motivo è il simbolo di Arwen, un concetto celtico di illuminazione, ispirazione e l'unificazione totale delle polarità, il tutto legato alla dea.
L'I-Ching, o Libro dei Mutamenti è un corpo di conoscenze di carattere filosofico la cui nascita deriva da otto simboli chiamati trigrammi perché formati da tre linee continue o interrotte poi fatti interagire gli uni agli altri. A sua volta, ogni trigramma risuona con energie corrispondenti, in questo caso, il simbolo cinese per fuoco corrisponde con l'elemento fuoco. Questo trigramma indica anche la direzione sud (utile nelle pratiche di Feng Shui). Il simbolo parla di chiarezza, indipendenza, salute e visione , l'animale cinese che corrisponde a questo simbolo il fuoco è il fagiano.
Nel Futhark nordico, un sistema basato sull'uso di 24 simboli derivati da antiche tribù tedesche, scandinave e anglosassone, si tabilisce una meravigliosa comunicazione tra ciò che è materiale e ciò che non è fisico. La runa Ken rappresenta la fiamma o il fuoco, è un simbolo positivo poiché porta luce ma, se necessario anche distruzione costruttiva, passione, calore, direzione chiara, forza sessuale.
Il simbolo Maya del fuoco è composto da vari simboli: K'ak rappresenta la fiamma stessa, la mano di fuoco, il governatore del fuoco. Questo glifo rappresenta anche l'idea del bruciare l'incenso, atto sacro in tutte le culture attorno al quale si concentrano i riti sacri; esso rappresenta artisticamente lo yajaw k'ak o servitore dle fuoco, che esprime il punto di ascensione nella magia e del fatto che il fuoco sia un unificatore poiché ha caratteristiche inerenti la consapevolezza cosmica.
Dagli Uto-Aztechi ci arriva un simbolo del fuoco e simbolo del sole che rappresenta i sette raggi dello sviluppo spirituale, ogni raggio rappresenta una scintilla di luce che accende l'intera anima dell'uomo. Il sole a sette raggi è un simbolo del linguaggio simbolico dei Cherokee, come ogni raggio simboleggia i sette riti che girano attorno al fuoco sacro durante l'intero anno.
Il simbolo shinto Tomoe giappone non è strettamente un simbolo del fuoco ma l'ho incluso qui per le sue tematiche sull'equilibrio, simbolo molto simile alla Triquetta celtica: la parola Tomoe significa "svolta" o " cerchio", il simbolo è chiamato anche "ruota di fuoco". Il simbolo shintoista/buddhista ricorda il simbolo del Tao con lo Yin e lo Yang, contenendo molti significati profondi a livello energetico; talvolta esso viene rappresentato con tre fiamme (il cielo, la terra e l'uomo) che rappresentano le tre basi della filosofia shintoista.
Una pratica dei lama tibetani è quella di recitare sei sillabe durante le loro meditazioni con la consapevolezza che l'energia concentrata di ogni sillaba corrisponda ad una forza cosmica particolare. I simboli indicati qui sopra sono le sillabe, "tsa ra", che significano "la spada di fuoco." Nel linguaggio divinatorio, questo simbolo indica il potere e l'influenza inerente alla forza del fuoco. Il destinatario di questo oracolo dovrebbe comprendere i poteri distruttivi del fuoco e in questa comprensione brandire il fuoco cosmico come strumento per dichiarare amore, intervenendo rettamente e muovendosi attraverso i blocchi della vita.
Il simbolo del Fuoco ricorda la fiamma protesa in alto che termina a punta; allude quindi ad un moto ascendente, di crescita o dilatazione, ad un'azione centrifuga, invadente e conquistatrice.
Il Fuoco di per sé ha d'altronde le tendenze impetuose dell'energia maschia, incita alla collera e sarebbe portatore di distruzione, se non fosse moderato dagli altri Elementi combinati.
Alla forza ascensionale del Fuoco si oppone infatti in primo luogo l'Acqua, che scorrendo verso il basso va a riempire ogni spazio vuoto o cavo. Rinsalda quel che il Fuoco dilata. La sua azione è dunque centripeta o costruttiva; invece di elevarsi verticalmente come il Fuoco, si espande in orizzontale. Tende cosi al riposo, alla calma, il che consente di accostare la sua passività alla dolcezza femminile.
L'unione del Fuoco, triangolo con la punta in su, e dell'Acqua, triangolo con la punta in giù, forma il simbolo dell'anima umana, ambivalenza ed equilibrio; simboleggia l'ermafrodita per i Greci. Allacciando i due triangoli formiamo una Stella con sei raggi. Essa sarà il Simbolo dell'Evoluzione e dell'Involuzione, dell'eterna stretta della Forza con la materia il cui prodotto è il Ritmo.
La Materia seduce la Forza e l'involve, la Forza ispira la materia e l'evolve, e noi siamo i figli di questi perpetui amori.
Parecchi secoli fa, Ippocrate, padre indiscusso dell’arte medica, fondava la sua dottrina utilizzando la ripartizione dell’Uomo in quattro tipologie di base, a seconda della loro morfologia, con tratti psicologici e patologici ben precisi.
I quattro temperamenti sono i seguenti: bilioso (associato all’elemento Fuoco), sanguigno (Aria), linfatico (Acqua) e nervoso (Terra).
Il Fuoco, è l’elemento di trasformazione in quanto il calore che sprigiona dilata, modificando le forme ed è soprattutto ambivalente: elemento di salvezza che purifica, rigenera ed anima il cosiddetto "fuoco interiore" ma, se fuori controllo, è totalmente distruttore e divorante, come le passioni o la violenza. La sua collocazione di partenza, nella suddivisione quaternaria dello Zodiaco (che inizia appunto dall’Ariete, segno di Fuoco), simboleggia la nascita, la creazione che dà origine ad un nuovo impulso di vita.
Il temperamento bilioso che corrisponde appunto all’elemento Fuoco, è indicativo di una persona attiva, dinamica, dalle mille passioni, autoritaria, che prende l’iniziativa e tiene moltissimo alla sua indipendenza. Se l’individualismo è troppo spiccato, si può arrivare a vero e proprio dispotismo mentre le qualità di coraggio e di creazione, se prive di controllo, possono degenerare in violenza e distruzione.
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