domenica 18 ottobre 2015

IL SENO



Da Afrodite a moltissimi miti greci,  l'immagine del seno è profondamente legata a un atavico ed inconscio "principio di fecondazione e nutrimento".

Il seno in tutte le popolazioni e latitudini, è un organo ricco di significati simbolici, rassicurante per la funzione del nutrimento della prole, quindi dell'allattamento, oltre che simbolo di coniugalità, erotismo e sensualità.

Il seno, organo altamente simbolico, è il primo segnale di una "femminilità conquistata".

Oggi i media hanno sdoganato immagini di donne con seni grandi, come se abbondanza fosse obbligatoriamente sinonimo di bellezza; molte ragazzine oggi, chiedono spesso ai genitori un "seno più grande", come regalo per la promozione o per la loro maggiore età.
Il seno, soprattutto per le donne del sud, burrose ed abbondanti, rappresenta uno strumento di seduzione e di nutrimento e contribuisce enormemente a rinforzare immagine corporea ed autostima.

Per una donna, il carattere sessuale più evidente nel corpo è il seno, che porta con sé una serie di implicazioni psicologiche profonde e arcaiche.

Il seno è concepito come organo simbolico e metaforico con significati anche diversi, che vanno dall’accoglienza, al nutrimento, all’affetto, al calore materno, alla sessualità, alla bellezza, all’arte, fattori tutti che condizionano la donna a livello culturale e morale. Il seno si “porta”, quasi come un taglio di capelli, un look, una moda.



Dove il seno viene visto come oggetto sessuale, paradossalmente darlo ad un bambino appare come un uso improprio. La madre che allatta il suo bambino deve farlo in un mondo che vede il seno come oggetto sessuale, un paradosso a livello fisiologico, praticamente, considerata la reale funzione delle mammelle.

Quando si tratta di analizzare cosa in un uomo attira di più lo sguardo vincono le forme che esaltano la femminilità: quindi seno e glutei. La spiegazione è da ricercare nel profondo ed è stata studiata dagli antropologi e dagli psicologi più che da esperti di costume. Le ragioni della predilezione maschile per un bel seno prosperoso sono da ricercare nella rassicurazione che esso dà. Inconsciamente, nonostante oggi il modello di bellezza femminile proposto sia quello della donna giovane, che non ha ancora partorito, il messaggio trasmesso implicitamente dal seno c’entra fortemente con la capacità di procreare e allattare e sulla facoltà femminile di dare e far crescere la vita. Lo stesso vale per i fianchi generosi. Così il 41% degli intervistati e' 'fedele' alle classiche misure 90-60-90, il 12% preferisce un seno piccolo, e il 3% fianchi importanti. Per il 35% degli uomini, la compagna ideale dovrebbe avere forme prorompenti. 
Il seno è seguito dai glutei, apprezzati dal 23% se sono ''tondi e sodi'', e dalle gambe, amate se sono lunghe e flessuose (16%). A concentrarsi sul viso di una donna e' solo il 12% degli uomini, mentre un 8% è attratto dal giro vita.



Taglia da maggiorata o seno piccolo, da coppa di champagne? Questione amletica risolta recentemente da un’indagine svolta su un campione di donne. Pare infatti che la misura preferita per non sembrare volgari né piatte sia una terza.

In genere però le misure del seno preferite cambiano a seconda dell’ambiente frequentato. Se per e fotomodelle è sufficiente una prima o seconda misura di seno, per le modelle si arriva fino alla terza. Seno più grande per le top e le primedonne tv, che prediligono misure intorno alla quarta.

Pare che anche l’armonia del seno possa essere razionalizzata in numeri. Una mammella esteticamente armonica si paragona a un cono ideale posto sopra il piano orizzontale che passa attraverso il solco mammario, il diametro orizzontale della base è simile o leggermente inferiore a quello verticale; la proiezione postero-anteriore misura circa metà del diametro verticale della base; la distanza tra bordo inferiore ghiandolare e capezzolo è 6/7 cm, dal capezzolo al bordo mammario superiore circa 9/10,5. Ha volume di circa 250-300cm cubici.

Il seno abbondante è in realtà un impiccio, più che un vanto. E anche se la mastoplastica additiva resta sempre nella top delle richieste in chirurgia estetica, è crescente il numero di donne che vogliono ridurre il seno (mastoplastica riduttiva) oppure risollevarlo con un lifting (mastopessi).Dieci anni fa, sei pazienti su dieci volevano una terza o più. Oggi sono una su quattro. Viceversa due su tre chiedono una seconda rispetto al quaranta per cento di allora.

Secondo La Leche League (la lega del latte) sono molteplici i fattori che scoraggiano l’allattamento al seno, a partire da una modificazione culturale-sociale che impone come “normale” la pratica del biberon. Per la neo madre, uno dei fattori che scoraggia l’allattamento al seno è un conflitto di ruoli. Il modello di bellezza femminile che oggi viene proposto è quello della donna giovane, che non ha ancora partorito. Il ruolo accettato di sessualità è quello espresso nel rapporto con il proprio partner. Ma la sessualità femminile è anche mestruazioni, gravidanza, parto ed allattamento, tutti mediati dallo stesso insieme di ormoni, in equilibrio diverso fra di loro. La donna che oggi nella nostra società occidentale vuole allattare al seno, si trova sottoposta a molte pressioni e conflitti di carattere psicologico. Vive una contraddizione fra il ruolo di donna e quello di mamma, che nel proprio ambiente sono visti come competitivi fra loro; si trova a muoversi "controcorrente", seguendo con il bambino un approccio che si discosta notevolmente dai modelli culturali proposti; la capacità di autoregolazione del neonato, e la competenza materna nel comprendere e rispondere in modo appropriato ai suoi bisogni, vengono continuamente messe in dubbio. Si insinua poi paradossalmente che lo stress e l’insicurezza, generati da questo stato di cose, siano invece una conseguenza negativa dell’allattamento al seno.


Eppure, tutti gli organi maggiori della sanità condividono la positività dell’attaccare al seno il bimbo, anche proseguendo l’allattamento ben oltre l’anno. I riscontri positivi non sono solo dal punto di vista della salute psicofisica del figlio (che risulterebbe addirittura avvantaggiato intellettualmente rispetto ai coetanei allattati col biberon!), ma anche per la madre stessa. Infatti, allattare apporta benefici al tessuto mammario, fino ad allontanare di gran lunga il rischio di sviluppare tumore al seno.
Nonostante nel tempo cambino le mode e i canoni di bellezza, quando si tratta di analizzare cosa in un uomo attira di più lo sguardo vincono le forme che esaltano la femminilità: quindi seno e glutei. Seno, mammelle, capezzoli sono le parti del corpo femminile più amate dagli uomini, sarà forse perché gli tornano alla memoria i primi momenti di vita, l’allattamento, l’amore materno, sarà forse la ricerca di sicurezza, ma una cosa è vera: gli uomini impazziscono per il seno.

Oltre che all’immagine materna, il seno stimola l'istinto sessuale dell'uomo perché è un tentativo della natura di imitare le forme del sedere. Questo adattamento, avvenuto con l'evoluzione, è dovuto al cambiamento della posizione con cui normalmente avveniva, in tempi remoti, il rapporto sessuale. Cioè da un rapporto da dietro si è passati ad un rapporto faccia a faccia. 
In questo modo l'uomo ha comunque sotto i suoi occhi due forme tonde che imitano i glutei, tant'è che è molto più eccitante un seno grande e compresso, visivamente più simile al sedere. 

Da sempre si è inneggiato al seno florido, espressione di abbondanza, di fertilità e di ricchezza. 
Oggi, il seno florido, è considerato bello ma non è più visto come simbolo del nutrimento e dell’amore materno: nella società moderna i seni vengono visti esclusivamente come oggetto sessuale.
La preferenza di un seno più o meno grande da parte degli uomini dipende quindi in parte dalla loro esperienza con il seno materno quando erano piccoli.




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