martedì 27 ottobre 2015

JE SUIS L'ORIGINE DU MONDE

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Figlio di ricchi contadini, Gustave Courbet nacque il 10 giugno 1819 a Ornans, una cittadina nella regione del Giura, nella Francia orientale. Ebbe i primi insegnamenti artistici nel Petit Séminaire di Ornana dove suo maestro di disegno fu Père Baud, un seguace del pittore neoclassico Antoine Jean Gros.

Nel 1937 Courbet partì per la vicina città universitaria di Besançon: i genitori desideravano che Gustave studiasse legge, ma egli si iscrisse subito all’Accademia, frequentando il corso di M. Flajoulot, un altro esponente del Classicismo.

Due anni dopo Courbet lasciò Besançon per Parigi che intorno alla metà del XIX secolo era diventata, oltre che la capitale europea dell’arte, il luogo di raccolta degli attivisti politici di tutte le tendenze.

Il suo soggiorno parigino ebbe un avvio tranquillo: Courbet frequentava l’atelier di M. Steuben, copiava i dipinti esposti al Louvre e consumava le sue energie nella ricerca del successo al Salon.

I primi tentativi di farsi accettare non furono molto fortunati. Tra il 1841 e il 1847 solo tre dei venticinque lavori da lui presentati passarono il vaglio della commissione esaminatrice.

Durante i primi dieci anni trascorsi nella capitale, non vendette quasi nulla, tanto da dover dipendere pressoché totalmente dalla famiglia. Nello stesso periodo Courbet conobbe Virginie Binet, della quale si sa ben poco, tranne che divenne la sua compagna e gli diede un figlio nel 1847. Nello stesso anno, finalmente, uno dei dipinti esposti al Salon attirò l’attenzione di un mercante olandese che invitò Courbet in Olanda e gli commissionò un ritratto.

Nel frattempo, a Parigi, Courbet cominciò a frequentare il poeta Charles Baudelaire, Pierre-Joseph Proudhon, Jules Champfleury e Max Buchon, cugino e amico d’infanzia di Courbet.

Il gruppo si riuniva alla Brasserie Andler nella quale venne coniato il termine Realismo per indicare non solo una poetica artistica e letteraria animata dall’intento di descrivere la vita quale effettivamente è, ma anche una filosofia legata alle istanze sociali del momento.

Nel febbraio del 1848 quella società fu scossa violentemente dallo scoppio dei tumulti per la strade di Parigi. Il re, Luigi Filippo, abdicò e un governo repubblicano provvisorio prese il potere.

Courbet si schierò con l’insurrezione popolare, anche se prese poca parte alla lotta.

Nella difficile atmosfera politica del momento, il Salon rimase aperto, ma questa volta senza una commissione di ammissione e Courbet ebbe finalmente la soddisfazione di vedere dieci sue opere esposte.

Il nome di Courbet era ormai affermato e nel 1849 il suo grande dipinto "Dopo pranzo a Ornans" vinse una medaglia d’oro e venne acquistato dal governo. Quel premio ebbe una particolare importanza perché esonerò Courbet dalla procedura di ammissione ai successivi Salon. Gustave Coubet godette per poco di questo privilegio, perché stava per esplodere la protesta contro il Movimento Realista.

Nel 1855 Courbet allestì una mostra personale proprio nei pressi di quella pubblica intitolata "Il padiglione del Realismo" che conteneva una grande scelta dei suoi lavori a partire dal 1840.

Questa personale sottolineava il distacco del pittore dalle influenze precedenti, sia nella vita artistica che personale: Virginie Binet lo aveva abbandonato, portando con sé il loro figlio.

Dopo il 1855 Courbet viaggiò moltissimo: a Francoforte fu trattato come una celebrità; a Etretat dipinse con il giovane Monet; tenne mostre in Germania, Belgio, Olanda e Inghilterra; fu insignito di varie decorazioni, le più importanti delle quali furono una medaglia d’oro da Leopoldo II del Belgio e la Croce al merito dell’Ordine di san Michele da Luigi II di Baviera, entrambe conferitegli nel 1869.



Ma parlando di Courbet non si può tralasciare di citarne l'opera comunque diventata la più famosa: L'origine del mondo (del 1866). Si tratta di un dipinto che raffigura i genitali femminili con uno stile pittorico alquanto realista. Durante la sua intera carriera Courbet fece quattro ritratti di Joanna.

Probabilmente lei fu anche la modella che ispirò il quadro L'origine du monde e che potrebbe spiegare la separazione tra Joanna e James McNeill.

L'unico dubbio riguardo questa ipotesi scaturisce dalla differenza del colore tra i capelli di Joanna nel quadro La belle irlandai se che sono di un colore arancione acceso, con i peli pubici raffigurati nell'Origine du monde.

Sembrerebbe comunque che gli esperti del Musée d'Orsay rifiutino tale ipotesi, ritenendola non veritiera.

Nel 1870, alla vigilia della guerra franco-prussiana, gli fu offerta la Legion d’Onore: Courbet la rifiutò altezzosamente, in quanto la considerava un segno dell’interferenza dello Stato nell’Arte; questo gesto fece sì che, quando il governo cadde, Courbet fosse eletto presidente della Federazione degli Artisti Repubblicani.

Accettato come consigliere dell’Assemblea Nazionale, in seguito fu membro della Comune, responsabile della distruzione della Colonna di Place Vendôme, un monumento eretto durante l’Impero napoleonico a glorificazione delle vittorie di Bonaparte, così, quando la Comune cadde, fu arrestato e condannato a sei mesi di reclusione e ad un’ammenda di 500 franchi.
Nel maggio del 1873 il nuovo governo gli ingiunse di pagare la ricostruzione della Colonna Vendôme: il costo era proibitivo e Courbet fu costretto a fuggire dalla Francia, rifugiandosi in Svizzera, a La Tour-de-Peilz, rimanendo in contatto con i dissidenti francesi e continuando a dipingere.

Ammalatosi di idropisia, morì il 31 dicembre del 1877 e fu sepolto nel cimitero locale da dove, solo nel 1919, le sue ceneri furono traslate a Ornans.

Capostipite indiscusso del realismo pittorico francese, Jean-Désiré-Gustave Courbet, si formò da autodidatta, iniziando la propria attività nel solco della tradizione romantica e dedicandosi soprattutto alla copia dal vero e al rifacimento di alcuni dipinti del Louvre.

Ben presto arrivò a rifiutare radicalmente ogni tipo di influenza e di compromissione con tutte le forme d’arte ufficiali e, nonostante sia stato sempre contrario all’insegnamento dell’arte, nel 1861 aprì una propria, singolarissima scuola, in evidente polemica con l’Accademia e le altre scuole d’arte ufficiali.

Courbet era infatti del parere che l’arte non potesse essere appresa meccanicamente, ma che fosse l’individuale risultato dell’ispirazione dell’artista. Per questo motivo, egli non impartiva mai lezioni teoriche, ma consentiva che gli alunni gli stessero accanto mentre dipingeva, al fine di apprendere i segreti del mestiere.



Courbet fu un artista senza mezze misure: la sua sete di realismo aveva radici culturali lontane e la tecnica adottata fu straordinariamente innovativa e personale.
Nella scelta dei temi l’artista abbandona di colpo qualsiasi riferimento storicistico concentrandosi sui piccoli fenomeni del quotidiano, registrati con l’impersonale distacco di un osservatore oggettivo, ribadendo che il proprio scopo è quello di fare dell’arte viva, esaltando la realtà. Alcune opere in cui emerge questa visione della pittura sono “Lo spaccapietre“, “Atelier del Pittore“, “Fanciulle sulla riva della Senna“.

Il realismo di Courbet non deve indurre a credere che l’artista costruisse i suoi dipinti in modo casuale, al contrario egli dimostra una grande attenzione ai problemi compositivi anche quando la composizione sembra non esistere. Il pittore è attento alla resa realistica fino dalle prime fasi preparatorie, e il disegno assume fin dall’inizio un valore documentativo, per rispecchiare la realtà.

L’equilibrio compositivo e la giustapposizione dei colori vengono studiati con molta attenzione, al fine di riportare la natura ad un massimo di potenza e intensità.

La resa dei particolari rimanda all’immediatezza di Delacroix, preludendo dall’altro alla resa sintetica di Manet.

Courbet apre di fatto la strada alla fervida stagione del Realismo francese, sulla quale si innesterà poi anche tutta la straordinaria esperienza Impressionista.

Durante il periodo nel quale è stato dipinto il quadro "L'ORIGINE DU MONDE" la modella preferita di Courbet era una giovane donna di nome Joanna Hiffernan, altrimenti conosciuta come Jo. Il suo amante a quei tempi era un pittore statunitense ammiratore di Courbet, James Whistler.

Nel suo romanzo J’étais l’origine du monde, pubblicato nel 2000, la scrittrice francese Christine Orban si schiera a sostegno di questa tesi, immaginando che l'io narrante del romanzo, Joanna Hiffernan, fosse l'amante di Courbet e abbia fatto da modella per il celebre dipinto. Bernard Teyssèdre in Le roman de l’origine del 1996, il cui protagonista è il dipinto stesso, aveva già suggerito il fatto che la Hiffernan fosse stata la modella.

Il dipinto fu commissionato da Khalil-Bey, diplomatico turco e ambasciatore dell'impero ottomano ad Atene. Sainte-Beuve presentò il pittore francese a Khalil-Bey, che commissionò al pittore il dipinto per la sua personale galleria di dipinti erotici. Galleria che includeva prestigiosi quadri come Le Bain Turc di Ingres, oppure un altro dipinto di Courbet, Il Sonno, per il quale si suppone che la Hiffernan fosse una delle due modelle.

Dopo che la situazione finanziaria di Khalil-Bey divenne rovinosa a causa del gioco d'azzardo, il dipinto passò attraverso una serie di collezioni private. Fu inizialmente acquistato durante la svendita della collezione di Khalil-Bey nel 1868, dall'antiquario Antoine de la Narde.
Edmond de Goncourt lo ritrovò fortuitamente in un negozio d'antiquariato, nel 1889, nascosto dietro a una tavola lignea decorata con l'immagine di un castello in un paesaggio innevato. Secondo Robert Fernier, un collezionista ungherese, il barone Ferenc Hatvany, comprò il dipinto nella galleria Bernheim-Jeune gallery nel 1910 e lo portò con sé a Budapest. Verso la fine della Seconda guerra mondiale, il quadro venne preso dalle truppe sovietiche, ma venne riscattato da Hatvany, il quale, quando emigrò, ebbe il permesso di portare con sé soltanto un'opera d'arte: egli scelse proprio l'Origine nel suo viaggio verso Parigi.



Nel 1955, L'origine del mondo venne battuta all'asta per 1.5 milioni di franchi francesi. Il suo nuovo proprietario divenne lo psicanalista Jacques Lacan. Insieme alla moglie, l'attrice Sylvia Bataille, collocò l'opera nella propria casa di campagna a Guitrancourt. Lacan chiese al fratellastro André Masson di costruire una cornice a doppio fondo e pitturare un altro quadro su questa. Masson dipinse una versione surrealista e allusiva de L’Origine du monde. Il pubblico di New York ebbe la possibilità di ammirare L’Origine del mondo nel 1988 durante lo spettacolo Courbet Reconsidered organizzato al Brooklyn Museum; l'opera venne inoltre inclusa nell'esposizione Gustave Courbet curata dal Metropolitan Museum of Art durante il 2008. Dopo la morte di Lacan, avvenuta nel 1981, il Ministro dell'Economia e Finanze francese approvò di conguagliare la tassa di successione della famiglia con il trasferimento dell'opera (dation en lieu secondo la legge francese) al Musée d'Orsay, atto finalizzato nel 1995.

Dal 19 marzo 2011 il dipinto è esposto per la prima volta in Italia presso il MART di Rovereto.

Grazie alla natura verace della sua realistica grafica anatomica, anche se in realtà la modella raffigurata non sta facendo nulla di erotico: dorme o si riposa vestita solo di una sottoveste, evidentemente in un giorno particolarmente afoso, il quadro ha ancora oggi il potere di scioccare. Per esempio, il 23 febbraio 2009, alcune copie di un libro, raffigurante L'Origine in copertina, sono state sequestrate dalla polizia a Braga, in Portogallo, che le contestava come "pubblica pornografia".

Sebbene gli standard morali e i risultanti tabù riguardanti l'esposizione della nudità siano cambiati dai tempi di Courbet, specialmente nella fotografia e nel cinema, il quadro rimane provocatorio. Il suo arrivo al Musée d'Orsay ha causato una forte eccitazione.

L'artista serba Tanja Ostojic ha operato una parodia dell'opera nel suo "EU Panties", poster del 2005.

Secondo i venditori di cartoline, L’Origine du monde è la seconda opera per popolarità dentro al Musée d’Orsay, dopo il Bal au moulin de la Galette di Renoir .

Nel mese di febbraio 2013, il settimanale francese Paris Match ha divulgato la notizia del ritrovamento, da parte di un appassionato d'arte, di un quadro raffigurante il volto di una donna, che sarebbe il viso della modella ritratto dallo stesso Courbet. La tesi è che il quadro originario fu diviso a metà, staccando il capo dal corpo. Paris Match sostiene che due anni di perizie e analisi sul dipinto del viso hanno confermato tale tesi. La modella non sarebbe altri che Johanna Hiffernan. Sembrerebbe però che gli esperti del Musée d'Orsay rifiutino tale ipotesi, ritenendola non veritiera.

Sono passati più di cento anni, e nell’epoca della sovraesposizione di corpi reali nei minimi dettagli, del libero accesso a YouPorn, della “pornografia democratica”, ancora ne stiamo parlando.

In primo luogo, senz’altro perché proprio non è pornografia. È squisitamente arte erotica, sovraccarica di stratificazioni culturali e ormai della lunga storia della sua fruizione: tutti elementi che possono dirci molto anche sull’evoluzione del gusto e della mentalità. È una rara e profonda meditazione sul potere vivificante di Eros, un gesto artistico radicalmente lirico, un’epifania del nesso che lega sessualità, gioia di vivere, vita, riproduzione.

È ancora in grado di scandalizzare, ovvero, nel senso migliore del termine, di emozionare e far interrogare le coscienze. In grado di farsi rimuovere dai profili di Facebook, ad esempio, benchè per guardare il dipinto dal vero, da vicino e liberamente, sia sufficiente pagare il biglietto d’ingresso all’Orsay. Anche se non teniamo più L’origine del mondo nascosta dietro una tenda verde, in un boudoir segreto avvicinabile da pochi privilegiati, come faceva il suo committente Kahlil-Bey, ambasciatore ottomano a Atene e San Pietroburgo, facoltoso collezionista, appassionato estimatore delle grazie femminili, del gioco e del bel mondo. O come ha fatto lo psicanalista Jacques Lacan, che l’ebbe in suo possesso per molti anni, dopo che l’olio passò per le mani del mercante Bernheim-Jeune e del Barone ungherese Ferenc Hatvany, tra gli altri, e prima di fare il suo debutto in pubblico a New York nel 1988, approdando infine nell’alveo delle collezioni dello Stato francese nel 1995.



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