giovedì 31 dicembre 2015

I Luoghi Più Strani Dove Fare L'Amore

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Il sesso è fantasia, sperimentazione, rischio.. e quale modo migliore di rischiare se non facendolo in posti "particolari"?

I sessuologi a questo proposito parlano chiaro farlo in posti strani, magari con il rischio di essere scoperti, è una vera iniezione di adrenalina che in molti casi viene consigliata per ravvivare un rapporto un pò spento o la solita monotona routine del farlo sul letto/divano.

Per sconvolgere un po’ la routine sessuale che vuole gli amanti distesi in posizione supina nel comfort della camera da letto, la sessuologa britannica Tracey Cox ha dispensato un trasgressivo decalogo che promette di accendere l’entusiasmo nelle coppie fiaccate dalla noia erotica.

Al Cimitero - Sarà per l’atmosfera un po’ dark o per la certezza di non trovarci anima viva di notte, ma il cimitero è tra i luoghi in cui tutti dovrebbero fare sesso. La dottoressa Cox ritiene che sarebbe un’ottima esperienza per la coppia perché “esalta il concetto di vita” e dunque indurrebbe a godere di ogni momento.
L’altalena – Approfittando del movimento oscillatorio e trovando un buon equilibrio, reinterpretare in chiave hot uno dei giochi che tutti i bambini hanno amato è un bizzarro modo di accendere l’intesa.
Il terrazzo di un hotel – L’hotel è da sempre il più banale dei luoghi in cui programmare una scappatella, Tracey Cox non propone la solita camera da letto, ma consiglia di andare sulla terrazza: all’aria aperta è più facile correre il rischio di essere scoperti dalle finestre vicine.
La lavatrice – Il fatto che fare sesso sulla lavatrice sia un’esperienza unica è un luogo comune esistente da decenni. La sessuologa britannica lo conferma, affermando che, in particolare, bisogna scegliere la fase di centrifuga poiché le vibrazioni amplificano il piacere.
Il cinema – È il luogo preferito dagli adolescenti all’epoca dei primi baci, ma la Cox afferma che è il luogo ideale anche per gli adulti che vogliano andare oltre, grazie al buio, al silenzio, alle poltroncine comode e al rischio di essere scoperti.
Il sole – Il cielo limpido, il caldo, l’abbronzatura sono tutti elementi che aumentano il desiderio. Fare sesso in spiaggia e magari tuffarsi a mare sfiniti è assolutamente una delle esperienze da provare almeno una volta nella vita.
Mare, piscina, idromassaggio – Immergersi in acqua è una delle cose che rilassa di più.
La campagna – L’atmosfera rustica e bucolica mette a proprio agio e riporta la mente al tempo dell’infanzia. Il consiglio della sessuologa è quello di trovare l’intimità dietro un albero o un cespuglio e di divertirsi senza preoccupazioni.
La tenda da campeggio – Tanta è l’intimità creata da una tenda, nonostante sia solo un pezzo di stoffa a separare la coppia dal mondo esterno e il rischio di essere scoperti aumenta il piacere.
L’auto – Chi non ha mai fatto sesso in auto? Tracey Cox, però, dice no al classico sedile posteriore e consiglia di farlo sul cofano con la donna seduta e l’uomo in piedi avanti a lei.
Un cult, in cui tra l’altro si può dare libero corso all’opzione Andromaca. Comunque diciamolo, il bello del sesso in auto è appannare i vetri in un Maggiolone arenato in mezzo all’erba alta. Se hai un Suv con gli interni in pelle e il climatizzatore di serie, non è esattamente la stessa cosa.
Nel bagno del treno - Qual è il problema di quando fai la pipì in treno? Che non è facile centrare il buco. Ecco, ci siamo capiti. Comunque può essere divertente.



In taxi - Se vuoi farti spiare durante l’amore, dovresti cercarti un autista con il tuo stesso hobby. Così non rischi la denuncia, né di finire a tua insaputa sul canale di YouTube del tassista, e risparmi i soldi della corsa.
Sulla scrivania manageriale - un mito degli anni 80, quando i manager se la facevano con le segretarie. La messa in scena funziona se tu hai la gonna a tubino, lo chignon e gli occhiali a farfalla. E se non sei tu il manager. Nel qual caso, chiediti se sia etico approfittare di uno stagista o un co.co.pro, e comunque valuta se hai davvero voglia di essere schienata su una superficie rigida e disseminata di tagliacarte e spillatrici. La butto lì: il bello delle stanze manageriali è che di solito c’è anche un divanetto.
In doccia - Un’icona dell’immaginario erotico collettivo. Però gli spazi sono angusti, il sapone va negli occhi di continuo, e c’è sempre questo imbarazzante minuetto: ti lavo io? Mi lavi tu? Prima io o prima tu? Ci si lava ognuno per sé? Carponi nel piatto doccia a sfregare maldestramente il polpaccio dell’altro, scrosci d’acqua in testa, pezzi di sapone che sgusciano come anguille, la difficoltà a cambiare posizione. E poi, non si è mai d’accordo sulla temperatura dell’acqua.




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