Ierogamia è un termine storico-religioso per definire determinati riti religiosi in cui si rappresentavano le nozze tra due divinità oppure tra una divinità e una persona umana. Per il primo caso si hanno abbondanti esempi nella religione babilonese e nella religione greca (per es., le nozze di Zeus ed Era nelle feste Dedale in Platea). Del secondo sono esempio le nozze fra Dioniso e la moglie dell’arconte re in Atene, durante le feste Antesterie.
Un possibile esempio moderno di ierogamia è la religione Wicca, in cui i participanti prendono parte a quello che è chiamato il Grande Rito. Più spesso fatto nella notte di Beltane (1 maggio), in questo rito un uomo e una donna, assumendo le identità di un dio e di una dea, fanno sesso per celebrare l'unione delle divinità come amanti e la concezione del nuovo dio che nascerà a Yule. È essenzialmente un rito di fertilità, che vuole simbolizzare la inseminazione del seme in Madre Terra.
Una famosa immagine degli "Hieros Gamos" come rituali, anche se non molti sanno che proprio di questo si tratta, appare nel film di Stanley Kubrick "Eyes Wide Shut", quando Tom Cruise si 'imbuca' in una stranissima festa privata in maschera e si ritrova nel bel mezzo di un'orgia...
Nell'induismo la tradizione devadasi è una tradizione religiosa in cui giovani ragazze vengono "sposate" e dedicate ad una divinità (deva o devi) oppure ad un tempio indù ed includente alcuni aspetti come il prestarsi a prendere temporaneamente sede all'interno del complesso templare. In origine, oltre a questo prendersi cura del tempio e svolgervi gli appropriati riti, queste donne imparavano e praticavano il Sadir, l'Odissi ed altre forme di danza classica indiana; venute in possesso di tali tradizioni artistiche godevano di un elevato status sociale.
Anche se generalmente svolgevano le loro danze in lode del Signore, col tempo ciò s'è anche evoluto in un vero e proprio sposalizio sacro.
Il matrimonio tra Inanna e Dumuzi solitamente celebrato in primavera, è un antico rituale simbolico, i cui partecipanti assumevano le caratteristiche delle divinità, spesso fungendo da tramite per la divinità in questione. Con la loro unione garantivano fertilità a loro stessi, alla terra ed al popolo. Il rito era spesso praticato dal monarca e da una sacerdotessa della divinità poliade.
La prostituzione sacra era comune nel Vicino Oriente antico. Un esempio molto antico è il "matrimonio sacro" tra il re di una città stato sumera o "en" e la Grande Sacerdotessa di Inanna, divinità dell'amore e della guerra. Lungo le rive del Tigri e dell'Eufrate vi erano innumerevoli santuari e templi dedicati alla dea; il tempio di Eanna, che significa "casa del cielo" a Uruk è stato il più grande di questi. Il tempio ospitava le sacerdotesse preposte, chiamate Naditu: la sacerdotessa avrebbe scelto per il suo letto un giovane uomo che avrebbe rappresentato il pastore Dumuzi, consorte di Inanna, in un hieros gamos celebrato durante l'annuale cerimonia dell'albero Duku, poco prima della luna nuova durante la festività dell'equinozio d'autunno.
Negli studi sulla religione e la mitologia sumera è accertato che quando il sovrano Gudea costruì un tempio, riservò per il suo dio e per la sua paredra la camera nella quale doveva avvenire la loro unione.
Nella religione babilonese il rito si svolgeva nel corso della grande Festa del Nuovo Anno (Akitu o Zagmuk) e consisteva nella ierogamia, cioè l'unione sacra di Marduk con la sua paredra Sarpanitum, la cui conseguenza era quella di rinnovare la vita umana, animale e vegetale, sulla terra.
In alcune iscrizioni vi sono delle descrizioni di una ierogamia: il dio infiammato dal desiderio viene paragonato all'aquila che segue con lo sguardo un animale selvatico, ad un turbine che sprona alla battaglia; quando lascia il letto nuziale, viene paragonato al sole che si leva su Lagash. La dea va con sollecitudine verso lo sposo come un coniuge tendente alla propria dimora: essa è assimilata al fiume Tigri in piena; è la regina, la figlia del dio del cielo, il giardino su cui è alzato il vaso della libagione.
Vi sono stati ritrovamenti archeologici che documentano come il tempio di Ištar ad Assur abbia coniato piccole targhe di piombo raffiguranti una Ierogamia.
All'interno della mitologia greca l'esempio più classico di hieros gamos è il matrimonio di Zeus ed Era celebrato all'Heraion dell'isola di Samo, e senza dubbio tra i suoi predecessori architettonici e culturali. Alcuni studiosi vorrebbero limitarne il significato al termine di una rievocazione, ma la maggior parte accetta la sua estensione di unione reale o simulata nella promozione della fertilità: un'altrettanto antica unione divina è quella di Demetra con Giasione, emanato in un solco arato tre volte, un aspetto primitivo di una Demeter sessualmente attiva e riportato da Esiodo, la cui origine sarebbe da situarsi a Creta all'interno della civiltà minoica, esempio quindi molto precoce di mito greco.
Nei successivi culti religiosi Walter Burkert ha trovato le prove greche "scarse e poco chiare": "Fino a che punto un tale matrimonio sacro non era solo un modo di vedere la natura, ma un atto espresso o accennato nel rituale è difficile da dire" il più noto esempio di rituale superstite nella Grecia classica è lo hieros gamos approvato alla Antesterie dalla moglie dell'Arconte re (basileus Archon) di Atene antica; in origine, pertanto, associava la regina di Atene col dio Dioniso, presumibilmente rappresentata dal suo sacerdote o dal basileus stesso, nella festa di Boukoleion svoltasi nell'Agora.
La breve concimazione-unione mistica genera Dioniso, mentre l'uomo mortale per una notte raggiungeva la potenza del dio il cui risultato, attraverso la telegonia o "gravidanza ereditata", stava nella natura semi-divina degli eroi greci, come Teseo e Eracle, tra gli altri.
Nel buddhismo tantrico (Vajrayana) di Nepal, Bhutan, India e Tibet lo yab-yum è un rituale compiuto dalla divinità maschile in unione con la sua consorte femminile. La simbologia è associata all' anuttarayoga tantra dove la figura maschile è di solito legata alla compassione (Karuna) e ai "mezzi abili" (upaya-Kaushalyâ, uno dei percorsi buddhisti atti alla liberazione), e la partner femminile viene correlata alla conoscenza (prajna). Lo Yab-yum è generalmente inteso rappresentare l'unione primordiale (o mistica) di saggezza e compassione.
Maithuna è un termine della lingua sanscrita utilizzato nel Tantra e più spesso tradotto come unione sessuale all'interno di un contesto rituale. Rappresenta il più importante dei cinque makara (mitologia indiana) (l'insegna della divinità dell'amore Kama) e costituisce la parte principale del Gran Rituale del Tantra variamente conosciuta come Panchamakara, Panchatattva e Tattva Chakra. Il simbolismo dell'unione delle polarità è un insegnamento centrale di Buddhismo tantrico, soprattutto in Tibet. L'unione è realizzata dal professionista come un'esperienza mistica all'interno del proprio corpo.
In alcuni testi mistici della Cabala ebraica, vi è l'adozione di un matrimonio mistico tra Dio e la Shekhinah.
Lo hieros gamos è uno dei temi che Carl Gustav Jung ha approfonditamente trattato, soprattutto nel suo libro Simboli della Trasformazione.
Nella Wicca, il Grande Rito è basato principalmente proprio sullo Hieros Gamos. È generalmente emanato simbolicamente con un pugnale appuntito collocato al di sopra di un calice liturgico, l'azione che simboleggia è l'unione del maschio e del divino femminile nel matrimonio o unione sacra. Nella Wicca britannica tradizionale, il Grande Rito è talvolta effettuata in realtà dal Sommo Sacerdote e da una Sacerdotessa.
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