Gigolò, oppure escort uomo, accompagnatore, ha un ruolo diverso da quello che si potrebbe immaginare, la prostituzione maschile non si può accorpare a quella femminile. La voglia di pagare per ottenere facilmente favori sessuali da uomini belli e muscolosi ha contagiato anche la donna, anche se l'approccio in questo caso è profondamente diverso e a volte si tratta di donne che per un motivo o per un altro non hanno mai avuto una vita sessuale e sentimentale soddisfacente. La donna emancipata e moderna del terzo millennio è schiacciata da numerose responsabilità, lavoro, matrimonio, figli, spesso vive rapporti logorati da ritmi disumani e il desiderio dell'uomo così si spegne di fronte a queste donne iperimpegnate. Scatta quindi il bisogno di conferma della propria femminilità, di trasgressione senza rischio, di piacere sessuale a portata di click, come già esiste per gli uomini. Nell'ultimo decennio c'è stata un'impennata dell'offerta in internet di gigolò, portali e siti di singoli individui spopolano in rete. Molti ragazzi attratti da facili guadagni si vendono e allietano la vita a donne che di solito vanno da un minimo di 35 ad un massimo di 65 anni. Spesso si tratta di donne piacevoli, affascinanti. Spesso è sbagliato associare loro l'immagine della vecchia e viziata ereditiera anche se a volte può essere così. Bisogna quindi uscire dallo stereotipo poco credibile di Richard Gere in American Gigolò, il famosissimo film di Paul Schrader con l'affascinante Julian Kaye che sfreccia sulla sua Mercedes SL Pagoda per le vie di Beverly Hills, questo è frutto della fantasia di un bravo sceneggiatore.
Pochi professionisti, ma tanta richiesta. Il mondo degli accompagnatori maschili è un settore che sembra non conoscere crisi. Anche se poche lo ammettono, infatti, secondo un’indagine condotta dall’associazione Donne e qualità della vita, due donne su 10 si sono rivolte a uno gigolò almeno una volta nella vita e quattro hanno pensato di farlo.
Sono per lo più consulenti o libere professioniste di età compresa tra i 46 e 55 anni, spinte a provare l'esperienza a causa delle scarse attenzioni ricevute dal partner o per solitudine. Solo il 18%, però, cerca nel gigolò un grande amatore: il 24% ritiene fondamentale che sia un uomo sensibile e il 22% non bada a spese purché dall'altra parte ci sia una persona pronta a capirla.
Una ricerca sul mercato del sesso realizzata dall'Eurispes mette in rilievo come, a differenza della prostituzione femminile, in quella maschile prevalgano gli accompagnatori italiani, spesso di buona cultura e capaci di parlare più lingue.
Non è semplice sapere con precisione quanto guadagna uno gigolò perché manca un tariffario.
Secondo un sondaggio è emerso che ogni anno nel Regno Unito – e presumibilmente anche nella maggior parte dei Paesi europei – migliaia di donne pagano uomini escort, cioè accompagnatori, in cambio di rapporti sessuali.
Non solo: ne è venuto fuori che il ‘ricorso’ da parte femminile al sesso a pagamento è un trend sensibilmente in crescita.
Nel Regno Unito ‘lavorano’ attualmente 44.000 escort uomini; esiste quindi un vasto ‘bacino di utenza’. Tuttavia, le inglesi intervistate non erano propense a parlare davanti alle telecamere, anche nei casi in cui avevano ammesso di possedere esperienze di questo tipo.
Diversa è la situazione negli USA, dove le donne dedite a questa pratica parlano più liberamente dei propri desideri e bisogni sessuali soddisfatti attraverso la prostituzione maschile.
La prostituzione maschile eterosessuale è assolutamente nuova nel nostro Paese. Infatti, si conosceva in passato la figura del gigolò, ma con questo termine ci si riferiva al cosiddetto mantenuto, una persona con la quale la donna aveva un rapporto spesso duraturo, che prevedeva un compenso, per le prestazioni ricevute, sotto forma di costosi regali. Mentre parlando di prostituzione maschile, si intendono prestazioni sessuali occasionali.
Una nuova disponibilità maschile a fungere da uomo ‘oggetto’ è evidente in Italia soprattutto nel mondo degli spogliarelli, diventati ormai un’attrazione considerata normale in alcune feste private, nelle discoteche, negli addii al nubilato.
Alla diffusione del fenomeno contribuisce in buona misura internet, che offre anche alle donne più timide la possibilità di contattare facilmente escort e accompagnatori. Centinaia sono i siti di questi ‘professionisti’, tutti corredati di foto, informazioni personali e listino prezzi dettagliato.
L’ ‘Associazione italiana donne e qualità della vita’ ha analizzato il fenomeno della prostituzione maschile eterosessuale, intervistando circa 1500 donne di età compresa tra i 18 e i 55 anni: le donne che si rivolgono a uomini escort sono spesso persone affermate nella vita, imprenditrici, libere professioniste, manager e impiegate. Le meno attive sembrano essere le lavoratrici part-time (8%) e le casalinghe (5%). Gran parte delle donne interessate ha un’età compresa fra i 46 e i 55 anni, ma anche le più giovani (26-35 anni) non disdegnano la compagnia degli escort, anche se spesso tentano poi di instaurare con loro dei rapporti affettivi. Per quel che riguardo lo stato civile, molte delle donne ‘esperte in materia’ sono divorziate, ma neanche le altre sono tutte single: il 21% dichiara d’essere sposata… forse non felicemente.
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