martedì 30 giugno 2015

IL FERRO DI CAVALLO



L'invenzione del ferro di cavallo viene fatta risalire al Medio Evo, e attribuita ai popoli nord-europei. Prima di allora, non vi sarebbero tracce della ferratura né nell'iconografia, né nei documenti scritti. In particolare, le fonti classiche riguardanti l'equitazione non solo non fanno menzione dell'esistenza di "ferri", ma non citano neanche, come problema, alcune malattie molto comuni nel cavallo ferrato. Il consiglio di Senofonte di predisporre un'area di acciottolato nel paddock dei cavalli, in modo da rinforzare i loro zoccoli, è perfettamente in linea con le più attuali indicazioni sulla gestione del cavallo scalzo, ma non ha alcun significato se applicata al cavallo ferrato.

Alcuni ritengono che la ferratura si sia diffusa come rimedio alle gravi patologie dello zoccolo, causate dal confinamento e dall'immobilità dei cavalli da guerra nelle stalle dei castelli medioevali. Inoltre, l'uso del cavallo ferrato aumentava notevolmente la sua forza d'impatto sulla fanteria nemica. In seguito, a causa della continua cementificazione dei terreni urbani la ferratura si è diffusa anche al di fuori dell'uso bellico, fino a diventare, da alcuni secoli, pressoché generalizzata.

Tuttavia, alcuni isolati rinvenimenti di epoca romana, pongono seri dubbi su quale sia stata l'epoca della prima ideazione dei ferri da cavallo: ne è esempio il ritrovamento all'interno dei resti di una villa romana vicino a Neupotz, in Germania, datati all'anno 294.

Un ferro di cavallo è un oggetto, generalmente a forma di U, fatto di ferro, gomma, plastica, cuoio o un laminato di queste sostanze, inchiodato o incollato allo zoccolo di un cavallo o di alcuni altri animali domestici, come i muli. Usati come talismano, si dice che i ferri di cavallo portino fortuna. Sono anche usati per un gioco popolare nei paesi anglofoni, chiamato horseshoes ("ferri di cavallo").

Sono disponibili in una larga varietà di materiali e di forme, sviluppate per i diversi tipi di cavallo e per i lavoro che devono svolgere. Materiali comuni sono il ferro, l'alluminio, e la plastica, e alcuni ferri specializzati sono fatti di magnesio, titanio o rame. I primi ferri di cavallo erano sempre dotati di ramponi, parti sporgenti in basso all'estremità posteriore, per fornire una maggiore presa sul terreno; i ramponi sono utilizzati in alcune in attività sportive equestri.

I ferri di cavallo venivano forgiati direttamente dal maniscalco, la cui attività sfumava, e in genere si sovrapponeva, con quella del fabbro. attualmente, il maniscalco molto raramente prepara personalmente il ferro, disponibile in commercio in un'ampia gamma di tipi e di misure; tuttavia il maniscalco usa anche la forgia per le piccole modifiche necessarie al migliore adattamento del ferro allo zoccolo.

In natura il cavallo compensa con la crescita continua della parete esterna dello zoccolo il naturale consumo dell’unghia (semplicemente camminando); questo ciclo di rinnovo dura circa 9 mesi. Per i cavalli domestici l'attività deambulatoria è molto maggiore poiché vengono utilizzati per attività sportive e/o lavorative ed è ulteriormente aggravata dal tipo di terreno (selciato, asfalto, sentieri ghiaiosi...). Per ovviare a ciò si mette un ferro sotto lo zoccolo in modo da prevenirne il consumo. Questo però impone che a cadenza regolare (40 giorni circa) lo zoccolo venga pareggiato, cioè accorciato manualmente da un maniscalco. Se ciò non avvenisse il cavallo si troverebbe con gli zoccoli troppo lunghi che causerebbero problemi alla deambulazione stessa. Ferrare un cavallo è un’operazione seria e delicata che se svolta da mani inesperte potrebbe causare danni irreversibili.

Il Movimento per il cavallo scalzo (noto anche come Barefoot movement) sostiene che la ferratura non sia indispensabile e sottolinea i vantaggi dell'uso del cavallo scalzo.



I ferri di cavallo sono considerati i più universali fra i portafortuna.
Il ferro di cavallo fu considerato portafortuna, in origine, per la sua somiglianza alla mezzaluna, il simbolo di Iside. La credenza nella virtù di questo oggetto è molto diffusa in tutto il mondo, e in ogni luogo se ne spiegano diversamente le ragioni.
I cinesi vedono nel ferro di cavallo la somiglianza al corpo curvato di Nagendra, il serpente sacro, mentre per i turchi ricorda la mezzaluna.
Da un'origine militare (nell'esercito romano le truppe marciavano a piedi e solo gli ufficiali andavano a cavallo) la perdita di un ferro da zoccolo causava una sosta, e quindi riposo, per le truppe. Rubare o trovare ferri di cavallo era così diventato un gioco tra i soldati e chi ne trovava di più era il vincitore, e quindi il più fortunato.
In Irlanda una leggenda narra che uno degli dei pagani, durante una cavalcata, perdette un ferro di cavallo che cadde sulle Isole Smeraldine, inondate dal mare, per cui le acque si arrestarono e le isole non furono sommerse.
In Inghilterra l'origine di questa tradizione consiste nella leggenda di Saint Dunstan, un fabbro che diventò arcivescovo di Canterbury nell'anno 959. Inchiodò un ferro di cavallo allo zoccolo del diavolo mentre gli era stato chiesto di ferrare il suo cavallo. Il diavolo fu liberato solo dopo che ebbe promesso di non entrare mai più in un luogo protetto da un ferro di cavallo sulla porta.
La tradizione che il ferro di cavallo sia un portafortuna trae anche origine dai tempi in cui gli uomini erano divisi in nobili cavalieri e poveri contadini in cui le classi sociali erano ben precise.
Succedeva che i poveri contadini stavano nelle loro misere dimore e vedevano sfrecciare i cavalieri avvolti nei loro splendidi mantelli, equipaggiati di speroni e corazza. Il contadino li ammirava da lontano, ma se il cavallo del cavaliere perdeva un ferro allora il cavaliere era costretto a fermarsi e il contadino poteva dargli una mano e rimediare così qualche moneta in cambio dell’aiuto prestato. Da qui il fatto che il ferro di cavallo diventa un portafortuna solo se trovato per strada e poi appeso sulla porta di casa.

A questo portafortuna furono attribuite ogni tipo di buone proprietà, anche perchè il ferro è un metallo che vince il malocchio.
I romani inchiodavano ferri di cavallo alle pareti per difesa contro la peste, e stavano attenti che le estremità del ferro fossero rivolte versol'alto.
Allo stesso modo vengono attaccati i ferri di cavallo in tutto il mondo, con la spiegazione che, se il ferro fosse voltato in un altro modo, la fortuna potrebbe scappare fuori.

Un'altra interpretazione vuole che la cattiva sorte venga tenuta prigioniera dentro il cerchio e, poichè lo spirito malvagio non sa trovare l'apertura in alto, deve correre qua e là dentro il ferro.
Tuttavia, le tradizioni differiscono sia su questo punto, che sul fatto se debbano essere nuovi o usati, trovati o acquistati, e se possano essere toccati.
In alcune tradizioni, qualsiasi effetto benefico o dannoso può interessare solo il proprietario del ferro di cavallo, e non la persona che se lo appende sulla porta. Quindi, se un ferro viene rubato, o semplicemente trovato, sarà il proprietario, non la persona che l'ha trovato o rubato, a ricevere la buona o la cattiva sorte. Altre tradizioni richiedono che il ferro debba essere stato trovato per caso per essere efficace.
Secondo altre fonti l'origine del ferro di cavallo come porta fortuna e scaccia malocchio è data dalla sua forma a rappresentare un apparato genitale femminile; era credenza comune che il malocchio e il maligno potessero facilmente essere distratti da una tentazione sessuale e così facendo non si interessassero più di entrare nella casa davanti alla quale fosse esposto o ai possessori di tale oggetto. Nel medioevo spesso sulle facciate delle chiese e sui loro portoni si trovavano bassorilievi raffiguranti genitali femminili molto espliciti proprio con lo scopo di catturare l'attenzione di demoni e non far entrare spiriti maligni; la maggior parte di queste incisioni troppo esplicite furono rimosse nel tempo.




I tatuaggi con ferro di cavallo hanno a che fare con la protezione perché i ferri di cavallo furono i primi ogetti a proteggere gli zoccoli del cavallo. Nel corso del tempo e attraverso la contemplazione da parte di popoli antichi (in gran parte di origine europea), il ferro di cavallo divenne sinonimo di fortuna e protezione per l'uomo anche per il fatto che venivano forgiati dal maniscalco che aveva già collegamenti verso gli Dei del fuoco che, come si sa bene, hanno il potere di proteggere dalle avversità donando salute e forza, sia in battaglia che nella vita.

Un tatuaggio con un ferro di cavallo rivolto verso l'alto sarà il simbolo di buona fortuna e protezione. Storie antiche indicano che tutta la fortuna viene ingabbiata all'interno della curva del ferro di cavallo mentre se le due estremità puntano verso il basso tutta la fortuna uscirà e porterà sfortuna. Se viene tatuato il ferro di cavallo porterà fortuna comunque nel caso abbia le due estremità rivolte in basso perché rappresenterà anche la falce di luna crescente, infatti sia i celti che altre culture europee associavano i cavalli e i ferri di cavallo al simbolismo lunare.

È interessante notare che il ferro di cavallo è una rappresentazione simbolica di Yoni, che in sanscrito significa "fonte di vita". Yoni non è un termine usato nei Veda per descrivere l'origine della vita, ma descrive anche il viaggio dell'anima umana attraverso la vita. Su un livello più pratico, i tatuaggi a ferro di cavallo trasmettono un senso di vittoria o di successo, in special modo se si riferiscono ai tatuaggi di corse di cavalli, scommesse e di giochi d'azzardo.

Per avere interazione o incontrare o per vedere un ferro di cavallo, quando stai sognando si erge a simbolo e segno per fortuna e successo nelle vostre ambizioni e aspirazioni. Può anche indicare un matrimonio o un rapporto speciale in un prossimo futuro. Se il ferro di cavallo è rivolto verso il basso, quindi ha il significato opposto ed è considerato sfortunato. Tutta l’energia che si sta mettendo in un compito, progetto, piano o programma potrebbe non essere utile.



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