giovedì 25 giugno 2015

IL TICINOSUCHS



Nel periodo Triassico, circa 240 milioni di anni fa, un immenso oceano circondava le terre emerse, ragguppate in un unico "supercontinente" denominato Pangea.
Il Nord America era unito alla Groenlandia, all'Europa, all'Asia, all'Africa: a quest'ultimo continente erano unite Australia, India, Sud America e Antartide. Le acque coprivano quelle zone da cui emersero in epoche successive la penisola italiana, le Alpi e buona parte della Svizzera. 
Dall'Europa alla Cina si estendeva un oceano, denominato Tetide, sulle cui rive si trovava l'attuale area padana di Besano, in provincia di Varese. 

Dal "mare di Besano" emergevano terre dove visse, circa 240 milioni di anni fa, il Ticinosuchus ferox: un rettile terrestre appartenente all'ordine dei Tecodonti, caratterizzati da denti situati in alveoli anziché saldati alle mascelle. Dai Tecodonti derivarono i più evoluti tra i Rettili ossia i Dinosauri, i Coccodrilli e gli Pterosauri che dominarono per oltre cento milioni di anni le terre, le acque e i cieli durante l'era Mesozoica, a ragione definita "l'era dei Rettili", che ebbe fine circa 60 milioni di anni fa, ossia all'inizio dell' "era dei Mammiferi".

Uno scheletro completo, ma in cattive condizioni, di Ticinosuco venne alla luce presso Besano oltre mezzo secolo fa. Simile ad un coccodrillo, è lungo circa due metri e mezzo, presenta quattro agili zampe, denti aguzzi da predatore e piastre ossee che proteggono la schiena. Le caratteristiche scheletriche del Ticinosuco risultano simili a quelle dei Dinosauri: molto simili le ossa del bacino, delle zampe posteriori e del cranio.

Il Ticinosuco viene considerato il quasi diretto progenitore dei Sauropodi: dinosauri erbivori e quadrupedi, caratterizzati da lunghissimi colli e lunghissime code, che vissero oltre 100 milioni di anni fa raggiungendo la lunghezza di quasi 30 metri ed il peso di decine di tonnellate. I più noti e i più caratteristici sono il Brontosauro e il Diplodoco.




Questo animale era di dimensioni medie e la lunghezza totale era di circa 2,5 metri. Simile a un coccodrillo alto sulle zampe, il ticinosuco era dotato di una grossa testa, di un corpo slanciato e muscoloso, di zampe snelle e di una coda allungata. Il cranio era massiccio e munito di un numero piuttosto basso di denti appuntiti; questi erano ricurvi e dal margine seghettato, ed erano infissi negli alveoli (cavità scavate nelle ossa mascellari). Il dorso era corazzato grazie a una doppia fila di placche ossee (osteodermi) dalla forma pentagonale e poste direttamente sopra la colonna vertebrale; la parte anteriore di ogni osteoderma si ancorava in una fessura presente nella parte inferiore dell'osteoderma che lo precedeva. La coda, invece, portava una singola serie di osteodermi sia superiormente che inferiormente. Gli arti snelli e allungati, erano armati di forti artigli.

Il primo esemplare di questo animale venne ritrovato nel 1933 in Svizzera (Monte San Giorgio), e venne descritto solo una trentina di anni dopo da Bernard Krebs che lo attribuì a un nuovo genere e a una nuova specie di rettili triassici, Ticinosuchus ferox (il cui nome significa "feroce coccodrillo del Ticino"). Nel 1978 venne scoperto un altro esemplare sul versante italiano del giacimento, nei pressi di Besano. Ticinosuchus, nonostante sia noto attraverso un esemplare quasi completo, è stato insolitamente poco studiato; secondo le più recenti analisi filogenetiche, questo animale è un rappresentante relativamente primitivo dei rauisuchi, un gruppo di arcosauri dalle abitudini carnivore e dalla particolare conformazione degli arti (Brusatte et al, 2010).

Il ticinosuco è uno dei rarissimi animali completamente terrestri rinveuti nei ricchi giacimenti fossiliferi di Monte San Giorgio e di Besano; doveva essere uno dei massimi predatori del suo ecosistema. La rapidità con la quale aggrediva le sue prede era data soprattutto dalla struttura degli arti, posti direttamente sotto il corpo.

Il forte collo di questo animale permetteva a Ticinosuchus di mantenere la presa sulla preda (e forse di scuoterla, come fanno i coccodrilli).


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Impronte fossili di un animale chiamato Chirotherium ("mano di bestia") furono rinvenute a partire dalla metà dell' '800 in Europa. Per moltissimi anni l'autore di queste orme, simili a mani, rimase un mistero, e vi fu chi propose l'esistenza di un ipotetico primate (Paleopithecus) per risolvere l'enigma. Fu solo con la scoperta e la descrizione di Ticinosuchus che il mistero venne risolto: le impronte, infatti, combaciano perfettamente con le estremità del ticinosuco.

Le tracce ritrovate sulle rocce dell’Altopiano della Gardetta, in Valle Maira nel comune di Canosio, appartengono a un rettile di 245 milioni di anni fa. Per la precisione si tratta di un tipo di impronte riferibili al gruppo Chiroterium, ossia “mano di animale” per la loro somiglianza alle dita umane, le quali vengono attribuite a rettili antenati dei dinosauri chiamati Archosauria.




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