sabato 16 maggio 2015

IL MATTO DEI TAROCCHI



Il Matto (detto anche Il Folle o Il Follo) è un arcano maggiore dei tarocchi. Altri nomi: Il Misero, il Vagabondo.

Nel gioco di carte può essere giocato in sostituzione di una qualsiasi carta.

Nella cartomanzia rappresenta l'energia originaria del caos, l'innocenza e la follia.

Il Matto è raffigurato in genere come un uomo vestito con abiti laceri o molto poveri. In alcuni tarocchi ha i piedi nudi, in altri indossa calzari e porta un lungo bastone appoggiato sulla spalla al quale spesso è legato un fagotto. In alcuni tarocchi un cane o un animale lo assale o lo segue.

Nei mazzi Visconti-Sforza nei capelli dell'uomo sono infilate alcune piume, e l'immagine è chiaramente ispirata alla Stultitia dipinta da Giotto nella Cappella degli Scrovegni. Nei mazzi successivi le piume non sono presenti, mentre è costante lo sguardo rivolto verso il cielo o perso verso l'orizzonte.

Nei tarocchi marsigliesi l'uomo è raffigurato con abiti da giullare; questa rappresentazione, ripresa in altri mazzi di tarocchi, ha influenzato anche la rappresentazione del jolly, il cui utilizzo nei moderni giochi di carte è analogo a quello del Matto.

Nei tarocchi marsigliesi è stata introdotta anche la figura dell'animale in agguato, che è sempre presente in tutti i mazzi successivi. Questo animale generalmente è un cane randagio o un gatto, anche se in alcuni mazzi particolari può essere rappresentato da belve, di solito un grosso felino.

Nei tarocchi Rider-Waite l'uomo cammina sull'orlo di un precipizio e ha in mano una rosa

Nei tarocchi di Aleister Crowley, il Matto viene raffigurato da Dioniso, il dio che vive nel cuore della natura elementare, sull'ebbrezza dei sensi e dello spirito. Senza poggiare i piedi a terra, tiene in una mano una coppa rovesciata, simbolo dell'acqua cosmica, e nell'altra il fuoco creativo; dall'incontro di questi simboli, apparentemente inconciliabili, scaturisce il nuovo, la manifestazione vorticosa dell'energia.

In alcuni mazzi l'uomo ha anche un bastone da passeggio, e quasi sempre è raffigurato nell'atto di camminare, noncurante del disturbo dell'animale o del pericolo che sta correndo.

Nei mazzi per la divinazione è spesso presente il numero 0, indicando che la carta è precedente al Bagatto; più raramente può essere presente il numero 22, indicando che la carta è seguente al Mondo, oppure non essere presente alcun numero.

In origine questa carta rappresentava la stoltezza. Nei tarocchi rinascimentali è rappresentata da un demente, preso in giro da un gruppo di ragazzini. Solo in seguito venne a rappresentare la follia, quando cominciarono a chiamarla "il Matto" in analogia alla "matta" di altri mazzi di carte tradizionali. Come simbolo esoterico, la follia pura è ciò che permette di affacciarsi alla vita di nuovo per ricrearla dal principio.

Lo sguardo perso simboleggia il distacco dalla realtà, la partenza senza destinazione; una sorta di limbo in cui non c'è alcuna certezza tranne la necessità di andare oltre. Può anche essere in analogia con il girare a vuoto senza riuscire a trovare la propria direzione. Il fagotto rappresenta le esperienze che un uomo si porta con sé. L'animale in agguato rappresenta l'istinto ed è l'unico elemento, insieme al bastone da passeggio, che lega l'uomo al mondo reale.

L'uomo che cammina rappresenta il viaggio, simbolo a sua volta del passaggio dell'uomo sulla Terra; è l'uomo che ha attraversato il mondo e conosciuto ogni seme e ogni via.

Il numero 0 ha il significato numerologico del "moltiplicatore universale": ogni numero, moltiplicato per zero, è ancora zero, e rappresenta dunque l'unità del tutto; essendo il primo di tutti i numeri, rappresenta anche un nuovo inizio.

Il significato del Matto assume tutte le sfumature tra l'innocenza e la follia, compresi l'istinto, l'originalità, la spensieratezza, le azioni incomprensibili, il distacco della mente. È la parte irrazionale dell'uomo, che può condurlo sia nel bene che nel male. Nella sua accezione di viandante girovago, simboleggia la ricerca di cambiamenti, cammino verso l'evoluzione, gioia di vivere, sregolatezza, sogni ad occhi aperti Simboleggia un evento determinante e inatteso. In senso spirituale, può rappresentare il passaggio ad un altro livello di consapevolezza.

In astrologia corrisponde al cerchio dello zodiaco, al pianeta Marte e all'elemento Aria.

Nella cabala corrisponde alla lettera shin dell'alfabeto ebraico, secondo la Scuola esoterica francese avviata da Eliphas Levi; secondo la Scuola inglese, avviata da Samuel Lidell Mathers, il matto corrisponde alla lettera aleph. Perciò nell'Albero della vita può avere posizioni due differenti: per la Scuola inglese corrisponde all'11°sentiero (da Kether, la Corona, a Chokmah, la Sapienza). Alcuni la mettono in relazione con il segno LVI de I Ching, Il viandante. In magia è il subcosciente.

Nell'alchimia corrisponde all'allume, che non coincide con il composto chimico ma va considerato esotericamente; come spiegava Oswald Wrth, è "il Sale che genera gli altri sali, il substrato immateriale di ogni materialità, il fuoco della vita intellettuale". Altri paragonano il Matto alla moltiplicazione alchemica.

Il Matto è l'essere irresponsabile, incosciente e passivo, che sembra trascinarsi attraverso l'esistenza assecondando impulsi razionali. L'abito variopinto, dove compaiono, oltre al verde, i tre colori fondamentali, rosso, blu e giallo, corredato dal berretto a sonagli, tipico copricapo dei buffoni di corte, vuole indicare le molteplici e incoerenti influenze che lo sospingono qua e là, con il fagottello penzoloni sulle spalle, pieno dei suoi inconsistenti tesori. Il Matto ci fa comprendere quanto buon senso sia necessario per non uscire dal campo della ragione, da cui troppo facilmente si sconfina ogni volta che si tenta di abbordare ciò che è troppo grande: l'infinito. Un animale selvatico, emblema della lucidità e del rimorso, lo addenta, spingendolo, anzichè trattenerlo, verso l'ineluttabile. Ma in questa noncuranza del pericolo, del dolore, in questa ricerca dell'infinito, è racchiusa la grande lezione del Matto, che ha rinunciato alla materia e all'ambizione in vista di un'evoluzione esclusivamente interiore. Si tratta infatti dello stesso uomo che ha aperto il ciclo degli arcani maggiori, il Bagatto, che attraverso i successivi passaggi lungo la via iniziatica, ha conseguito la vera saggezza. Quella del filosofo, del diverso che ha finalmente trovato il coraggio di andare controcorrente, muovendosi all'interno di se stesso, lungo le strade del cuore.

Estremamente favorevole ai nuovi progetti, tanto che, se esce per primo nel gioco, alcuni cartomanti lo considerano brillantemente concluso, annuncia una serie di novità entusiasmanti, decisamente positive, a patto di sapere accettare il cambiamento senza attaccarsi con forza agli schemi precostituiti. Nuove esperienze, mutamenti imprevisti, spostamenti non preventivati, eventi e impulsi inattesi renderanno felice chi è a caccia di emozioni. Di fronte ad una scelta che si impone, non rimane che seguire l'istinto e muoversi nella direzione indicata dal cuore, forse la più inconsueta, la più illogica, ma sicuramente quella vincente. Dalla sua parte, il consultante, possiede un'invidiabile originalità: è esuberante, dinamico, autonomo, lucido, geniale, sempre giovane interiormente,nonostante il passare degli anni. Segue uno stile di vita assolutamente libero, al di fuori degli schemi convenzionali, e una sessualità disinibita e priva di pregiudizi ma sempre vissuta con innocenza, spontaneità, spensieratezza. Il Matto diritto fa spesso riferimento ad una libera scelta, alla rimozione di un vincolo indesiderato, a qualcosa o qualcuno che sta per arrivare. Oppure una parentesi di riposo: la pausa necessaria che intercorre tra il progetto e il compimento. Il Matto indica la rottura di precedenti schemi mentali. La consapevolezza estrema e la libertà al di sopra di tutto, la lucidità mentale ed emotiva, la capacità di andare al di là delle norme con coscienza, le capacità evolutive, lo spirito libero ed autonomo. Il Matto indica la liberazione da situazioni compressive e castranti, l’ampliamento dei propri spazi mentali, l’indipendenza, l’innocenza, l’intuito. Il rispetto di sé e degli altri, l’amore verso la vita e la gioia di viverla. L’originalità e la creatività, il fuoco interiore le intuizioni illuminanti. Annulla i cattivi presagi delle carte vicine.
Una nuova avventura, libertà e allegria nei rapporti. Il consultante, pur amando teneramente la famiglia, non può fare a meno di uno spazio autonomo.
Sul piano professionale ci aspetta un progetto per un lavoro migliore, viaggi e contratti decisi impulsivamente.

Una persona sensitiva, anticonformista, profondamente idealista. Uno psicoanalista, un medico, un chirurgo, un dentista, un militare, un giudice, un fabbro, un armaiolo, un meccanico, un impresario, un individuo che esercita professioni pericolose, all'insegna della sfida e del rischio. Un conoscente occasionale. .

Capovolto o accompagnato da carte particolarmente forti, il Matto esaspera l'aspetto avventuroso e irrazionale del suo carattere nel senso della violenza, dell'arroganza e dell'aggressività gratuita, fino all'assurdo limite della distruzione e della catastrofe. Sempre capovolto ma unito ad arcani deboli, si svuota, invee, di tutta la sua carica vitale, rivelando una situazione di blocco, passività, inerzia, insicurezza, influenzabilità, incomunicabilità, depressione, fuga dalla realtà. Sia come sia, il consultante ancora molto immaturo, sta girando a vuoto in cerca dell'obiettivo oppure ha imboccato la strada sbagliata, che lo condurrà dritto verso una crisi esistenziale, fino al completo sconvolgimento del suo destino. Occhio alle fissazioni, alle manie, alle ossessioni, agli atteggiamenti eccentrici, all' esibizionismo, ai colpi di testa, all'imprudenza causa di irreparabili errori. I suoi problemi non potranno essere risolti senza un aiuto esterno, soprattutto se si ostina a proseguire nella direzione errata, andando sempre più ad affondare in una situazione senza via d'uscita. Attenzione in particolare alle calunnie, alle menzogne, alle false testimonianze, agli inganni, così come a invidie, vendette, odi, furti e cattivi incontri. Arcano violento ed aggressivo può segnalare il rischio di scontri armati, rivolte, guerre, spionaggio, stregoneria, magia nera. Accompagna progetti sterili o insoddisfacenti, desiderio di libertà represso. E’ sinonimo di grossi condizionamenti dall’esterno, di persone che non sono autonome nella gestione della propria vita essendo caratteristica di passività esasperata. Inconcludenza, vagabondaggio mentale. Significa stupidità, carenze intellettuali, mancanza di consapevolezza, eccesso di protagonismo, istrionismo, mitomania, personalità complessa e contorta che esaspera l’antagonismo con l’esterno. Autoemarginazione narcisistica….pazzia pericolosa.

Un amore non corrisposto, gelosia, tradimenti, drammi, mancanza di comunicazione, tensioni famigliari, separazione, rottura violenta di un rapporto. Infatuazione priva di seguito, superficialità, sessualità disordianta, paura di impegnarsi sentimentalmente, fuga volontaria verso la solitudine affettiva.
Sul piano professionale ci avvisa di una rottura improvvisa di un contratto, fallimento di impresa, inconcludenza, viaggio pericoloso.
Una persona eccessivamente mutevole. Un individuo infido e nocivo capace di manipolare forze occulte. Un delinquente, un fuori legge. Nemici.

Il Matto è velocissimo fino ad una settimana, ma il suo influsso può bruciarsi subito o perdurare a lungo.

La pietra abbinata è il Diaspro e il Sardio.

I Tarocchi possono essere disposti secondo un orientamento spaziale, ciò è determinante sia per la costruzione dei Mandala ) sia per le interpretazioni.
In origine il Matto era chiamato “Il Nulla”, da qui l’attribuzione del numero zero (zero che etimologicamente deriva da una parola araba significante “vuoto”). Si pone, quindi, il problema di dove collocare questa lama all’interno del mazzo.
Il Matto è l’Arcano numero “0”, in quanto non può essere identificato numericamente, infatti tutti i numeri sono compresi nello zero: derivano da esso e ad esso tendono. Il Matto rappresenta quindi l’energia primordiale senza limiti, la divinità che è senza forma perché le contiene tutte.
Dal Matto deriva il Jolly o Joker delle carte tradizionali moderne, che può rappresentare tutte le carte a piacere senza identificarsi con nessuna di esse.
Molti autori, considerando il Matto lo zero, lo mettono al primo posto, ciò che è sbagliato è metterlo all’inizio attribuendogli la valenza di uno e facendolo così corrispondere alla prima lettera dell’alfabeto ebraico “Aleph”. Infatti, seguendo questo principio la lettera Beth (successiva all’Aleph) viene a trovarsi associata al primo Arcano, il Bagatto, invece che al secondo Arcano, la Papessa.
Tuttavia il significato esoterico dell’Aleph si accorda perfettamente al significato di inizio, volontà, azione che viene intrapresa, tipico del Bagatto e non al significato della Papessa, la donna che è l’iniziatrice dei misteri, a cui si accorda meglio la lettera ebraica Beth.

Se c’è una lettera ebraica che simboleggia il Matto questa è il Tau. .
Altri autori, ad esempio Eliphas Lévi, attribuiscono al Matto il numero 21, collocandolo tra l’Arcano XX il Giudizio e l’Arcano XXI il Mondo. E’ vero che il Matto, non avendo nessun numero d’ordine, può essere disposto in qualsiasi posizione tra gli Arcani, ma questa collocazione è evidentemente assurda, in quanto il Matto che è lo Zero non può essere il 21. Inoltre, in questo modo il Mondo si trova ad assumere il numero 22, numero sfavorevole, in contrasto con il significato estremamente positivo del Mondo, la carta più bella dell’intero mazzo dei Tarocchi.
Se si dispongono i Tarocchi in fila è più significativo collocare il Matto all’inizio o alla fine. Tuttavia il modo migliore di disporre spazialmente i Tarocchi è a Cerchio dove il Matto e il Mondo, che rappresentano rispettivamente un inizio perpetuo e uno svolgimento infinito, vengono a contatto.
Se le due carte vengono collocate l’una accanto all’altra, vediamo come il Matto sembra dirigersi verso l’ovale del Mondo, al cui interno la donna nuda sembra attirarlo a sé per essere fecondata da esso. Il Matto è l’energia fondamentale, senza definizioni e quindi senza limiti, così come la Bibbia e altre cosmogonie ci presentano l’energia creativa divina, scaturita da un nulla privo di spazio e di tempo. Tale energia si disperderebbe in se stessa senza una meta, senza potersi materializzarsi in una creazione, una creatura, un mondo.
All’interno del Cerchio, il Matto si trova collocato tra il Mondo e Il Bagatto.
Il Matto rappresenta il caos, dal quale tutto inizia e dal quale tutto torna per poi poter iniziare nuovamente. L’energia primordiale del Matto, che è indefinita, si manifesta nell’Arcano successivo, Il Bagatto, che nella sua forza creativa, dà forma a questa energia. Il Matto è l’energia pura, il Bagatto l’energia che vuole manifestarsi. Il Bagatto è rappresentato da un giovane giocoliere e il suo gioco, attraversando tutti gli Arcani, si conclude con il raggiungimento dell’armonia, rappresentata dall’arcano XXI, Il Mondo. Ma il ciclo non ha fine, l’armonia viene sconvolta nuovamente dal Matto che dando le spalle al mondo ha il coraggio di rinunciare a ciò che è precostituito, di andare controcorrente, di slanciarsi verso nuove mete, dando inizio così il via a un nuovo inizio, secondo il principio dell’ I King secondo cui “l’esistenza si edifica sul mutamento”.
Il Matto ci ricorda che la libertà di spirito e la libertà di azione ci permettono di avanzare.

Tutto ciò che il Matto possiede è in un sacchetto color carne che rappresenta il bagaglio delle sue esperienze passate. Il bagaglio sembra non pesargli affatto, le esperienza sono state infatti spogliate da tutto ciò che è superfluo e assimilate, esse porteranno a qualcosa di nuovo con l’Arcano successivo, il Bagatto. Il sacchetto è appeso a un bastone che rappresenta gli impulsi: la follia o il coraggio di andare avanti lasciandosi alle spalle ciò che non serve più. Il bastone finisce a forma di cucchiaio, è un asse recettivo che porta la luce della coscienza, l’essenziale, il substrato utile della esperienza assimilata.


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