L’Otto è l’apice dei numeri pari: dopo l’accumulo del Due (la Papessa), l’insediamento stabile del Quattro (l’Imperatore), la scoperta del piacere del Sei (l’Innamorato), la Giustizia raggiunge uno stato in cui non c’è nulla da togliere o aggiungere. L’Otto, nei numeri arabi è raffigurato da due cerchi sovrapposti ( “8” ) e rappresenta la perfezione in cielo e terra : è il doppio di 4, ossia un doppio quadrato, indica quindi stabilità nel mondo materiale e nel mondo spirituale; essendo divisibile per 2 e per 4, rappresenta il numero della stabilità e dell'eternità, la perfezione ottenuta grazie al perfetto equilibrio degli opposti. L'equilibrio dinamico del Sette si trasforma in un equilibrio stabile: davanti al Carro si apre una porta e la Giustizia è sulla soglia.
Nei tarocchi di Marsiglia la Giustizia è rappresentata da una donna seduta solennemente su un trono di fronte a noi; è la prima figura che guarda davanti a sé. Ci invita, quindi, guardandoci, a fare un’introspezione in noi stessi. Questo Arcano si allontana, così, dalla rappresentazioni tradizionali della Giustizia con gli occhi chiusi: il suo sguardo incontra il nostro, ci spinge a una valutazione sincera: rendiamo giustizia a noi stessi? Siamo misericordiosi verso noi stessi e gli altri?
La Giustizia è seduta sul trono, come in un atteggiamento di passività, porta tuttavia una collana d'oro a torciglione che forma col sottile collare una mezzaluna tagliata in due da un piccolo tratto verticale. La natura lunare, passiva, separatrice del Due ha assunto qui un carattere solare: sotto il collo della Giustizia la luna è rossa, colore dell’azione.
La Giustizia, con la mano destra, impugna una spada a doppio taglio, altro elemento che differisce dall’immagine tradizionale della Giustizia, normalmente rappresentata da una donna che tiene in mano solamente una bilancia. La spada è il simbolo dell’azione, del potere di discernere il giusto dall'ingiusto, ma è anche rivolta verso il cielo, come per captare le forze celesti, oltre a essere un segno di minaccia e punizione. Infatti, la spada e la bilancia sono due simboli che rappresentano due differenti modi di intendere la giustizia: essa è molto difficile da amministrare, perché non esiste giustizia senza punizione e la punizione perde il suo significato senza la giustizia.
La donna, come da tradizione, regge con la mano sinistra una bilancia con la quale si misurano i pesi e si stabiliscono le misure, evitando, in tal modo, un eccesso di indulgenza così come un eccesso di rigore. La Giustizia sembra, così, portarci a riequilibrare la nostra vita, tuttavia equilibrio e perfezione non sono sinonimo di simmetria. Così come i costruttori delle cattedrali rifiutavano la simmetria ritenendola un qualcosa di diabolico, la carta della Giustizia è strutturata in modo asimmetrico: la colonna destra del trono è più alta di quella di sinistra, i piatti della bilancia non sono perfettamente allineati in orizzontale, la spada non è parallela alla colonna del trono.
Inoltre, se si osserva il movimento della bilancia, si vede che la Giustizia lo condiziona con il gomito di destra e il ginocchio di sinistra. La prima cosa a cui questo gesto fa pensare è a un segno di ingiustizia, ma con questo gesto la Giustizia ci invita a non cadere nel perfezionismo: segno di immobilità, insuperabilità e quindi morte. Inoltre, si può anche vedere nella disuguaglianza tra i due piatti, l’instabilità tipica della natura, non a caso, nella veste della Giustizia predomina il colore verde. Secondo queste seconda interpretazioni, la Giustizia è profondamente umana, la veste che affonda nella terra la lega al nostro mondo; tuttavia possiede anche un punto d’incontro tra divino e umano: sulla corona è raffigurato un cerchio giallo circondato di rosso, una sorta di terzo occhio, che indica che il suo operare avviene in base a un’intelligenza superiore.
La spada è impugnata dalla mano destra (simbolo solare, maschile e attivo) ad indicare che il taglio deve essere fatto con rigore e decisione virile, mentre la bilancia è retta dalla mano sinistra (simbolo lunare, femminile e ricettivo), quindi il soppesare gli opposti deve essere fatto con dolcezza ed equità. Anche la spada e la bilancia stessi sono simboli di attività e ricettività, di polarità maschile e femminile, di opposti che la Giustizia riunifica. Il messaggio di unità che la Giustizia trasmette si può anche vedere nel gesto che la donna fa con la mano sinistra, un “mudra” in cui le quattro dita della mano, simboleggianti le quattro istanze dell’essere umano (pensieri, emozioni, desideri, necessità fisiche), si congiungono nel pollice.
Le colonne ai lati del trono su cui siede la Giustizia ricordano quelle della Papessa e del Papa perché come loro la Giustizia rappresenta un passaggio. Il passaggio, tuttavia, è vigilato: c'è una spada che minaccia e c'è la spalliera del trono, a forma di mezzaluna, che ne impedisce l’accesso. Facendo riferimento all’Alchimia, i due piatti della bilancia, a forma di mezzelune d'oro, contengono un composto aureo ancora impuro (ha nel suo interno particelle nere). Ciò potrebbe significare che la coscienza solare risvegliata rende responsabili di ogni parola e di ogni azione, perciò bisogna pesare accuratamente il pro e il contro di ogni questione, bisogna trovare la giusta misura tra gli elementi che formano il composto per aumentare ciò che è carente e tagliare ciò che è in eccesso. Può indicare la necessità del perdono e della conciliazione come quella di un taglio netto in cui il superfluo deve essere abbandonato.
Le energie in movimento nel Sette si coagulano nell'Otto, un numero statico, tradizionalmente riservato alla morte, formato da 4 + 4: una doppia solidità, una doppia realizzazione; l’otto è un numero importante anche per l'Astrologia: infatti la Casa VIII, sede dello Scorpione, è quella della morte: tuttavia la morte non solo distrugge, ma porta con sé anche il senso della trasformazione e della rinascita, del difficile passaggio ad un piano diverso. Infatti la Giustizia opera il passaggio all’Arcano IX, l'Eremita, simbolo dell'iniziazione.
La carta al diritto:
Questa carta indica, a seconda della posizione, ciò che è giusto o no per il consultante e influenza notevolmente le carte intorno. Rappresenta un invito alla riflessione, a fare il punto della situazione con rigore e imparzialità. La Giustizia è una carta molto dura: ci pone di fronte a un ostacolo che non può essere evitato, ma che si deve affrontare. Tuttavia se il consulto riguarda una questione specifica, la realizzazione è sicura, nonostante i tempi piuttosto lunghi e il ritardo che si rivelerà, alla lunga positivo.
Dal punto di vista sentimentale,trattandosi di un arcano connesso con la legge, può segnalare la legalizzazione di un rapporto, un matrimonio; oppure il ritorno dell’armonia e dell’equilibrio nella coppia o in famiglia; può anche annunciare la fine desiderata di un rapporto, per esempio un divorzio lungamente atteso o la liberazione da un legame soffocante e indesiderato.
Dal punto di vista professionale riguarda tutto ciò che nella professione ha a che fare con la legge: contratti, ricorsi legali con buon esito ecc. La sua connessione con il segno della Bilancia e con il pianeta Venere la rende favorevole a coloro che svolgono una professione creativa.
La Giustizia, l’incarnazione del grande archetipo femminile materno rappresentato dalla Luna (Arcano XVIII), può rappresentare la madre o una donna incinta, ma anche una persona, indipendentemente dal sesso, che ha a che fare con la legge.
La carta al rovescio:
La legge rimane protagonista anche quando la carta si presenta capovolta ma, in questo caso, i risultati sono negativi: complicazioni giudiziarie, cause perse, controversie ecc.
Frequenti i ritardi, i contrattempi, la lentezza e l'incertezza con cui le situazioni evolvono, spesso a causa dell'irresponsabilità e della disorganizzazione del consultante. Può rimandare a scarsa capacità di giudizio su se stessi, mancanza di autostima, eccessiva pignoleria, errato giudizio su una situazione o verso gli altri. Sul versante sentimentale può rimandare a mancanza di armonia nella coppia, separazione legale, divorzio; possono esserci problemi causati da una donna o da una persona sentimentalmente legata. Un appuntamento mancato.
Dal punto di vista professionale un contratto può andare a monte, trattative interrotte, è necessario lavorare ancora a lungo a un progetto. Può rappresentare anche una persona incapace di prendere iniziative con difficoltà anche a prendere decisioni.
La Giustizia si esplica tra le due settimane ed i tre mesi, il suo influsso è prolungato e molto forte (anche un anno e mezzo).
La pietra abbinata è il sardonio, in alchimia, è la decomposizione, in astrologia per alcuni è Marte in Scorpione o Venere in Cancro, nella cabala, corrisponde alla lettera H (ebraico eth), ne I Ching, corrispondenza con il segno VI, La vita, e con il segno LX, La delimitazione, in magia, è l'equilibrio magico.
È la Legge suprema, severa, incorruttibile ma giusta. L'intelligenza cosmica che amministra con giustizia il mondo. La potenza giusta e conservatrice delle cose.
È stata avvicinata all'Arcangelo Michele, i cui attributi sono la spada e la bilancia. Ricorda anche la pesa e la punizione dell'anima dopo la morte, tipica dell'iconografia egizia. Confronta anche Osiride, pesatore delle anime dei defunti. È stata paragonata anche a Temi, dea greca del Diritto. A Dike, a Era-Giunone, ad Astarte. Astrologicamente è Astrea.
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