giovedì 14 maggio 2015

LA PAPESSA DEI TAROCCHI



La Papessa, rappresenta la sacerdotessa del mistero ovvero la conoscenza al femminile, rispettata e assecondata nei tempi più antichi come la via dell'intuito e del cuore, prima che la religione e la cultura virassero verso una ricerca più attiva, mascolina, improntata alla ragione e non più alla veggenza ed al segreto.
Sotto il suo manto porpora ed azzurro, i colori della spiritualità e della saggezza, si cela, dunque, l'immagine della Grande Madre cosmica, la Terra, conosciuta e adorata dagli antichi culti sotto il nome di Iside, Diana, Ishtar, Sequana. La Papessa, simbolicamente collegata alla Luna che regola l'emotività e la veggenza, è la signora dei saperi notturni, iniziatici e, per questo, preclusi alla maggioranza.


La figura della papessa è di origine medievale.
Si erano diffuse infatti voci sul fatto che Papa Giovanni VIII fosse stato in realtà una donna.
Tali voci, molto probabilmente infondate, attecchirono molto bene tra la popolazione, e contribuirono alla genesi di questa figura popolare di un papa donna, che ritroviamo anche nei tarocchi.


Nella cartomanzia rappresenta generalmente la conoscenza segreta e la dualità tra l'universo materiale e l'universo spirituale.

In alcuni mazzi antichi era chiamata La Fede, in particolare nel mazzo di Filippo Maria Visconti, che conteneva anche le carte della Speranza e della Carità.

La Papessa viene generalmente raffigurata come una sacerdotessa o una monaca che indossa un copricapo, una veste e un mantello. Un simbolo simile ad una croce può apparire sul copricapo oppure sulla veste; nei tarocchi Visconti-Sforza la croce appare su un bastone impugnato dal personaggio. Il copricapo generalmente è una triplice corona (tiara). In mano tiene un libro appoggiato in grembo, che può essere aperto o chiuso; anche quando il libro è aperto, la donna non lo legge, ma guarda dritto con sguardo fiero.

La donna siede su un trono, e in alcune raffigurazioni i suoi piedi sono appoggiati su un cuscino. Alle spalle della donna c'è un drappo con delle decorazioni. Nei mazzi più recenti il trono è affiancato da due colonne.

Nei tarocchi Rider-Waite le colonne hanno colori opposti (nero e bianco) con incise le lettere "B" (la nera) e "J" (la bianca), secondo la simbologia massonica. Il copricapo talvolta ha la forma di tre fasi lunari (crescente, plenilunio e ultimo quarto). Sul drappo, in alcuni tarocchi, sono dipinti fiori e frutti (melagrane), e sul rotolo che tiene in mano sono incise, in alcuni, le lettere "TORA", in altri, i simboli Yin e Yang. Ai piedi della donna c'è una falce di luna.

Fin dall'origine la Papessa simboleggia la fede, una delle tre virtù teologali del Cristianesimo.

Il mantello che ricopre parzialmente la veste simboleggia la conoscenza; la Papessa è Colei che sa, ma svela solo in parte il suo sapere. Il libro, per alcuni, rappresenta la Torah, che è la legge ebraica. La Papessa non ha bisogno di leggere perché ha già la conoscenza, e questo le dà modo di tenere alta la testa e fiero lo sguardo verso il futuro.

Le due colonne e il numero 2 con cui la carta è indicata rappresentano la dualità (la vita e la morte, il bene e il male e così via); questa dualità può essere sottolineata anche da altri simboli, come due file di pietre nella corona o due chiavi.

La tiara o il copricapo con le fasi lunari rappresentano l'essenza femminile e le tre fasi di essa (fanciulla, madre, anziana).

Nei tarocchi di Wirth-Knapp stringe nella sinistra due chiavi, «che aprono l'interno delle cose».

Nei tarocchi Rider-Waite le lettere "B" e "J" sono le iniziali di Boaz e Jakin, i nomi delle colonne del tempio di Salomone; simboleggiano la forza e la giustizia, principi della saggezza. La falce di luna, dove è presente, è simbolo femminile e simbolo religioso insieme; a seconda della tradizione simboleggia la Madonna, la Grande Madre o la dea Iside, quindi la chiaroveggenza, l'intuizione e la percezione dei mondi sottili.

Le melagrane raffigurate nel velo dei tarocchi Rider-Waite simboleggiano la purezza della conoscenza spirituale.

Nel velo dei Tarocchi di Marsiglia, invece, molti autori descrivono le fiaccole delle cerimonie della dea madre.
La Papessa rappresenta la conoscenza segreta in tutte le sue forme, come la legge, la scienza, il passato, il presente e il futuro. La dualità di questa carta rappresenta l'universo materiale e l'universo spirituale.

Quando l'Arcano esce al dritto oppure occupa una posizione favorevole nel gioco espleta al massimo i suoi significati benefici: tuttavia il successo e la completezza assicurati dalla carta non riguardano tanto il piano materiale dell'esistenza, quanto piuttosto la crescita interiore e le questioni dello spirito. Rappresenta tutto ciò che cresce lentamente attraverso un profondo processo di trasformazione e di silenzio. La Papessa, nell'interpretazione divinatoria, presenta potenzialità conoscitiva, intuito e deduzione insieme analisi del profondo e per analogia anche psicanalisi, obbliga ad un lavoro interiore. Rappresenta una figura femminile che difficilmente si adatta ad un ruolo subalterno, poichè ha in sè una grossa polarità maschile, non sottostà, quindi, ad un atteggiamento passivo. E' anche la conoscenza di noi stessi e degli altri, svelamento dei misteri, grande dedizione costanza nelle opere intraprese. Riflessione, fede, oggettività, pazienza.

Il rapporto di coppia si prospetta sereno e costruttivo, anche se poco espansivo. Nella vita del consultante è presente una persona forte e saggia, capace di aiutarlo a superare qualsiasi difficoltà. Può segnalare un matrimonio lungamente desiderato e armonia familiare.
sul piano professionale bisogna attendere e programmare bene le scelte.

Indica la presenza femminile capace di fornire aiuti e validi consigli; la consultante, se è donna, la pesona amata dal consultante, se si tratta di un uomo. Può indicare la madra, una socia in affari, una maestra spirituale, la sorella maggiore o la partner, sopratutto se è più anziana e saggia del consultante.
Un'insegnante, una levatrice, una ginecologa, una religiosa, una professionista dell'occulto. In genere una donna sui 40-50 anni.

Nell'arcano della Papessa capovolta si condensano tutti i risvolti negativi della riservatezza e del silenzio. Segreti contrattempi, fastidi, esperienze poco raccomandabili. La profondità si trasforma in superficialità, la pazienza in attesa pigra e inconcludente. Rifiuto alla conoscenza, un irrigidimento, una negazione della parte femminile attiva, problemi con la figura materna, troppo maschile, paura delle donne, tristezza, non curanza, paura di affrontare lo sconosciuto. Predominanza della parte passiva di se stessi, presunzione dovuta ad una falsa conoscenza di se stessi, rancori, ipocrisia, vendetta.

La coppia sta attraversando un periodo di crisi per mancanza di comunicazione: il partner non si sente amato, occore sforzarsi ed imparare a manifestare più chiaramente i propri sentimenti. Piccole delusioni, tradimenti, conflitti con la Madre, la sorella, un'amica, una collega.
Sul piano professionale un progetto che subisce una battuta d'arresto. Inganni messi in atto da colleghi e compagni di studio.

Una presenza femminile positiva solo in apparenza, ma in realtà pettegola e inaffidabile, determinata a intralciare. Una rivale, una nemica, una donna che trama per mettere il consultante in cattiva luce. Una collega invidiosa, una partner traditrice, un'amica mutevole e lunatica, cui non rivelare mai segreti; l'altra, sopratutto se gelosa e non più giovanissima.

La Papessa o Giunone è mediamente lenta, da uno a tre mesi, ma il suo influsso peruda a lungo, anche 4 mesi.


La pietra abbinata è l'ametista, Giaietto



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