lunedì 25 maggio 2015

LE CONTRADE DI LEGNANO : SAN MAGNO

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non semel Victor sed semper primis

La leggenda narra di un gelso, utile alla coltura dei bachi da seta, che fu importato a Legnano con le prime filande di seta azionate dall’Olona. Il leone rampante è simbolo d’assoluto e di guerra e potrebbe collegarsi all’antica battaglia, anche se la leggenda vuole che le cose siano andate così. In tempi remotissimi, nella zona dove ora sorge il centro di Legnano vi era una grossa pianta in un campo candido di neve. Il contadino che lavorava quella terra , giunse una mattina d’inverno , guardò compiaciuto la pianta e rivoltosi al cielo pensò “Quanto è forte questa pianta che resiste alla neve e al gelo, potessimo noi uomini resistere alle inclemenze della vita!” Quel contadino era un po’ filosofo e non si meravigliò quando vide apparire davanti a sè un uomo dall’aspetto ieratico e severo che gli disse: “ ho letto nel tuo pensiero e nel nome di San Magno io ti fortificherò secondo quanto tu desideri, vorresti tu avere la forza di un leone, il coraggio di un leone e la potenza di un leone?”  “Altro Che!” Rispose il contadino, “cosa devo are?” “Afferra quel coniglio vicino alla pianta e uccidilo e col suo sangue copri la neve.” Il contadino ubbidì, prese il coniglio, lo sgozzò e la neve divenne rossa. “Ora vai su quella neve insanguinata,” ordinò il Santo, e ancora una volta il contadino ubbidì, ma appena posò il piede sulla zona rossa il contadino si accorse che le sue gambe non gli reggevano più, le sue membra si erano fatte fulve e pelose, aveva quattro zampe provviste di artigli, una criniera fulva e ruggiva. Così sulla neve bianca vi era una pianta e sulla neve rossa un leone.
Il contadino avrebbe voluto ridiventare uomo ma il santo gli disse” ora rimani leone, la tua superbia lo ha voluto.” E così dicendo sparì nell’aria densa di nebbia.


Secondo un’altra leggenda si ricorda che l’origine del Gonfalone è dovuta ai Santi Sebastiano e Rocco che venuti nottetempo ad ammirare gli affreschi che li ritraevano all’interno della Basilica lasciarono sulla neve bianca due strisce rosse del loro sangue.

Il bianco della neve ed il sangue del coniglio diventarono quindi il simbolo della contrada. Questi colori, l'albero ed il leone furono anche inclusi nello stemma e nel gonfalone della città di Legnano.

Nello stemma della contrada è presente, sopra il campo rosso di sinistra, la mitria di San Magno. Al centro, sopra il colore bianco, sono raffigurati il suo ombrello vescovile e le sue chiavi prepositurali, mentre sopra il campo rosso di destra è rappresentato il suo bastone pastorale.

La bandiera riproduce i simboli e le insegne della basilica Romana Minore, cioè la Mitria, l’Ombrello Vescovile, le Chiavi ed il Pastorale.

La Nobile Contrada San Magno è situata nella zona centro-sud della città.

Il territorio della contrada comprende la maggior parte del centro storico della città del Carroccio. Fin dall'epoca medioevale Legnano era divisa in due parti, l'abitato principale, che era ubicato sulla riva destra dell'Olona e che corrisponde all'attuale centro della città (la cosiddetta Contrada Granda, in dialetto legnanese), ed un borgo più piccolo, Legnanello o Legnarello (da cui è derivato il nome dell'omonima contrada), sulla riva sinistra del fiume.

All'epoca le due comunità conducevano una vita autonoma, ed erano collegate da uno o due ponti al massimo. I terreni compresi tra i due abitati erano attraversati dall'Olonella (una diramazione naturale del fiume) e dal corso principale dell'Olona. Tali terreni erano liberi ed erano conosciuti come "Braida Arcivescovile". La Braida Arcivescovile restò libera da costruzioni fino al XX secolo perché era spesso allagata dalle acque dell'Olona. L'Olonella si staccava dal fiume prima di Legnano e, dopo essere passata dietro al borgo principale vicino all'attuale Basilica Romana Minore di San Magno, rientrava nell'Olona. L'Olonella è stata poi interrata a cavallo tra il XIX secolo e il XX secolo. La Legnarello dell'epoca era costituita da poche case che erano situate lungo una strada parallela al corso principale dell'Olona (l'attuale corso Sempione), mentre il borgo principale era formato da un agglomerato di abitazioni che si sviluppava intorno ad una piazza (l'attuale piazza San Magno). I due centri abitati si sono poi saldati in un unico conglomerato urbano con l'espansione edilizia del XX secolo.

Comprendendo il centro storico della città, il territorio della contrada di San Magno include diversi edifici di importanza storica ed artistica. Tra essi vanno senz'altro menzionati la Basilica Romana Minore di San Magno, palazzo Leone da Perego e villa Jucker, sede della Famiglia Legnanese. In periferia, fanno invece parte della contrada il Castello Visconteo (con annessa chiesetta di San Giorgio) ed il parco castello.

La contrada fa riferimento alla Basilica Romana Minore di San Magno. La prima pietra dell'edificio religioso, che è rinascimentale di scuola bramantesca, fu posata il 4 maggio 1504, mentre la costruzione si protrasse fino al 6 giugno 1513 con il completamento delle opere murarie. Fu consacrata il 15 dicembre 1529 dopo una sospensione dei lavori che durò dal 1516 al 1523 per mancanza di fondi.


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