pons gloriae virtutem ligat
Le leggenda della contrada san Bernardino spiega la nascita del suo stemma: lo scudo tagliato bianco e rosso con un sole raggiante a otto punte e il monogramma NBS.
Esistono varie versioni della leggenda.
La più celebre narra di un Capitano d'arme malvagio che, visto il suo amore rifiutato, voleva condannare una bella fanciulla di contrada a morte. Per niente impietosito dalle suppliche della giovane, il perfido cavaliere le disse che l’avrebbe risparmiata solo se le campane della vicina chiesetta di San Bernardino si fossero messe a suonare da sole, spinte dal vento. Mentre la giovane riceveva il primo colpo, le campane presero a suonare, dando così l’allarme e facendo intervenire un gruppo di cavalieri che misero in fuga lo spregevole aggressore e salvarono la giovane. Da quel giorno la veste bianca macchiata del sangue delle prime ferite divenne il simbolo delle genti di contrada: bianco per la purezza d’animo, rosso per la regalità dello spirito della giovane. L’intervento miracoloso del Santo patrono venne ricordato inserendo nello stemma il simbolo di San Bernardino: appunto il sole a otto punte con il trigramma gotico NBS (Noster Bernardinus Sanctus).
In un’altra leggenda di contrada si narra che i boschi intorno alla chiesetta di San Bernardino fossero pieni di ferocissimi orsi: un giorno, una giovane in cerca di legna venne aggredita da un orso enorme. Le sue grida disperate misero in allarme gli abitanti della contrada, che corsero a suonare le campane della chiesa per dare l’allarme. I concitati rintocchi attirarono l’attenzione di un gruppo di cavalieri di passaggio, che accorsero in soccorso della giovane. Dopo un duro combattimento, riuscirono a uccidere il terribile animale e a salvare la fanciulla, ferita e spaventata. Anche in questo racconto la veste lacera e macchiata di sangue divenne simbolo delle genti di contrada, a ricordo del loro coraggio e della loro bontà d’animo.
San Bernardino è una delle contrade legnanesi più estese.
Il nucleo dell'abitato della contrada e' situato nell'Oltrestazione e si estende fino alla chiesetta edificata verso la fine del XV secolo per ringraziare il Signore dello scampato pericolo di un'epidemia pestilenziale: all'interno di questa chiesetta, che si trova nei pressi del cimitero parco, e' custodito un prezioso affresco attribuito a Giovan Battista Crespi, detto il Cerano.
Il nome della contrada deriva da una visita effettuata nel 1444 da San Bernardino da Siena al convento di Sant'Angelo di Legnano, successivamente demolito. In seguito a questa visita, il nome del Santo fu dato ad una cascina e ad un'antica chiesa oratorio non più esistente. Al Santo fu poi intitolata anche l'attuale chiesetta omonima, che sorse sulle vestigia della citata chiesa oratorio.
Il territorio della contrada è il luogo dove sono avvenuti, secondo alcuni studiosi, i primi scontri della battaglia di Legnano. Infatti, considerando questa ipotesi, il primo contatto tra le truppe della Lega Lombarda e quelle dell'Imperatore Barbarossa si è verificato tra Legnano e Borsano. Quindi, per quanto riguarda la città del Carroccio, le prime fasi della battaglia potrebbero essere avvenute sui territori appartenenti alla contrada Flora e al rione Ponzella, che è compreso all'interno della contrada di San Bernardino: Borsano è infatti situato a nord-ovest di Legnano. L'ipotesi che va per la maggiore tra gli studiosi, sostiene invece che il primo contatto tra gli eserciti sia avvenuto tra Borsano e Busto Arsizio: secondo questa ipotesi, solo in seguito gli scontri si spostarono a Legnano per la celebre difesa del Carroccio.
Secondo invece una leggenda, le tre colombe uscite dalle sepolture dei santi Sisinnio, Martirio e Alessandro durante la battaglia di Legnano, dopo essersi appoggiate sul Carroccio e aver causato la fuga di Federico Barbarossa, si ripararono impaurite in una zona boscosa di San Bernardino.
Il suo territorio include la contrada soppressa di "Ponzella", che fu inglobata a San Bernardino nel 1952 perché il quartiere a cui faceva riferimento non era molto abitato e quindi aveva difficoltà a sostenere economicamente la partecipazione al Palio.
La chiesa di riferimento della contrada è quella di San Bernardino. Consacrata nel XVII secolo, è stata costruita su proposta di Carlo Borromeo sulle rovine dell'omonima chiesa oratorio citata in precedenza. Le prime tracce documentate in cui viene citata l'attuale chiesa risalgono al 1650. Durante i secoli l'edificio religioso si è arricchito di molte opere artistiche.
La contrada comprende altre tre chiese: San Giovanni, San Paolo e quella della Ponzella, che è dedicata a Santa Maria Maddalena.
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