lunedì 4 maggio 2015

IL RE SCARTOZZ




Tanti ma tanti anni fa, il paese di Gavirate, che non era così grande come ora, era conosciuto in tutti i territori che si estendevano da Milano fino al confine, per la numerosa presenza di contadini che, faticosamente, lavoravano la terra. Coltivavano le patate, i pomodori, le zucchine. Qualcuno più fortunato, possedeva delle piante di uva da cui produceva il vino, altri ancora, per guadagnare qualche soldo in più, allevavano i bachi da seta. 
Altri ancora le mucche per il loro prezioso latte e le galline per le uova. Poi, tutti i venerdì mattina, si ritrovavano nelle vie del centro dove portavano i loro prodotti da vendere al mercato. I contadini mettevano le briglie ai loro cavalli, vi attaccavano un carretto di legno con due enormi ruote, lo riempivano con tutto quello che avevano a disposizione e raggiungevano il mercato: altri meno fortunati disponevano le loro merci su delle carriole stracolme. 
Sin dalle prime ore del mattino le vie del paese si animavano. Tutti erano impegnati ad esporre i propri prodotti e le proprie merci. Le nonne giravano tra i banchi per cercare la stoffa migliore per fare i vestitini ai loro nipotini. Le mamme compravano la farina per il pane da cuocere nel forno. I papà guardavano le mucche ed i buoi che erano legati sotto le grandi piante. I più felici di tutti erano i bambini che si rincorrevano tra una bancarella e l’altra e con il loro vociare portavano allegria. 
Ma un mattino il mercato si zittì. In lontananza un battere di zoccoli annunciava l’arrivo di cavalli. Erano bianchi e maestosi e trainavano la carrozza del Re. Lo schioccare della frusta del cocchiere, spezzò il silenzio. Il Re e la Regina, con i loro preziosi vestiti e tra lo stupore della gente, scesero dalla carrozza e si incamminarono lungo le vie del mercato, con al seguito il capo delle guardie e parte della corte. Il Re era molto amato dai suoi sudditi perché non esigeva tanti denari per il pagamento delle tasse. 
Qualche volta raggiungeva il mercato per comprare la seta preziosa, il grano ed il vino prodotto sulle alture del Sasso. Ma mentre camminava tra i carretti ai lati delle vie, una voce stridente proveniente da lontano gridò “ Viva il Re”. Il capo delle guardie si girò di scatto ma non vide nessuno. La corte riprese a camminare ma ad un tratto una flebile voce ancora gridò “Viva il Re”. 
A quel punto fu il Re a girarsi e vide, sotto la grande ruota di un carro, un timoroso bambino con un cartoccio in mano. All'interno c'erano delle uova che il piccolo aveva raccolto al mattino nel pollaio della mamma. “Sono per lei” disse con voce tremante rivolgendosi al Re spaventato da quella figura maestosa. “Grazie” rispose il Re prendendo tra le mani quel cartoccio usato per incartare i prodotti venduti al mercato e con voce possente, girandosi verso i suoi sudditi esclamò “ D’ora in avanti mi chiamerete tutti Re Scartozz, per ricordare il nobile gesto di questo bambino”. 
La gente si mise ad urlare di gioia mentre le mamme battevano le mani e gli uomini lanciavano in aria i loro grandi cappelli. Da allora, quando il Re e la Regina si recavano al mercato, tutti gridavano “Evviva il Re, evviva Re Scartozz”.



Nessun commento:

Posta un commento

Eseguiamo Siti e Blog a prezzi modici visita: www.cipiri.com .

Elenco blog Amici