Mentre aspetto,
mentre prego
il tempo che passa troppo in fretta,
e poi troppo piano,
mentre piango
lacrima dopo lacrima,
sospiro dopo sospiro,
e singulti
uno dopo l’altro ed uno accanto all’altro,
accavallandosi e sovrapponendosi alle mie parole,
alle parole che non riesco a dire,
alle parole che si mescolano al silenzio
nella torbida solitudine di giorni confusi e deleteri,
mentre aspetto
un saluto, una lettera,
un bacio,
ascolto il vuoto che è dentro di me.
Capita, capita di sentirsi così.
Di solito alle persone più intelligenti e sensibili.
Se ti senti sotto pressione perché ti ritrovi a pensare che praticamente hai tutto ma niente riesce a colmare quel vuoto che senti dentro anche se hai tutto ti manca sempre qualcosa.....e ti chiedi qual è il senso della vita ma non arrivi mai a darti una risposta. Anche quando sei in mezzo alla gente ti senti incredibilmente solo ....senti il deserto e il freddo anche se ci sono 40 gradi .....vorresti dormire sempre e risvegliarti quando la vita ricomincerà a sorriderti....Anche se tutti intorna te fanno festa senti una tristezza dentro te che non riesci a spiegare....
“Un buco è una sensazione di vuoto interiore in relazione a qualche aspetto del nostro essere che non è stato nutrito e non si è quindi sviluppato”
(H. A. Almass)
Nella nostra vita quotidiana spendiamo molto del nostro tempo e della nostra energia cercando, inconsciamente, di riempire questi vuoti. Gran parte del nostro comportamento è diretto a ottenere che siano gli altri a riempirli.
Molte sono le ragione per le quali i vuoti esistono, molte di esse sono misteriose ed inspiegabili ma tutte sono direttamente connesse a bisogni basilari rimasti insoddisfatti. Quelli di noi che non hanno ricevuto il sostegno di cui avevano bisogno per scoprire chi erano, avranno un “buco del sostegno”. Se non abbiamo ottenuto il riconoscimento di cui avevamo bisogno avremo un “buco del riconoscimento”. Abbiamo un “buco della considerazione” se sentiamo di non essere persone particolarmente in gamba. Quindi cerchiamo disperatamente qualcuno che ci dia valore in modo tale che il vuoto possa essere riempito.
Possiamo avere vuoti connessi al bisogno di calore e di contatto e diventare dipendenti da chi ce li può dare. Oppure possiamo avere un buco relativo alla fiducia, per cui temiamo che l’aprirci e l’essere vulnerabili ci esponga a maltrattamenti, controllo e manipolazione da parte degli altri. Questo vuoto crea una codipendenza in cui continuamente allontaniamo gli altri, desiderando al tempo stesso intimità.
I vuoti creano profonda ansia e la vita finisce per essere dominata da una costante e inconscia compulsione a riempirli. Ogni buco crea una dipendenza dall’esterno in vari modi: desideriamo che qualcuno o una situazione lo riempia, oppure evitiamo qualcuno o una situazione proprio a causa di esso. Abbiamo un irrefrenabile impulso a creare situazioni che provochino i nostri vuoti, perchè spesso questo è l’unico modo per divenire consapevoli della loro presenza.
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