L'Imperatore è la quarta carta degli arcani maggiori dei tarocchi. Altri nomi: Volontà creatrice, Dominatore.
Colui che regna e governa con saggezza. In mano, alcuni (per esempio nel tarocco di Papus) tengono la chiave di Ankh. La chiave che apre la porta tra i due regni, quello dei vivi e quello dei morti. La chiave del sapere. Nel tarocco di Wirth-Knapp, siede su un trono cubico (il quadrato rappresenta il 4, numero della carta). Rappresenta il potere attivo. Alcuni paragonano l'Imperatore a Plutone, altri ad Atlante, altri ancora a Zeus-Giove. Il Wirth lo avvicina allo Zolfo alchemico.
È stato paragonato ad Alessandro Magno e all'imperatore Carlo Magno. In origine, forse, rappresenta un alto magistrato (confronta: le gambe incrociate secondo l'antico diritto germanico), che è diventato in seguito una figura regale.
E’ curiosa la lettura che qualcuno ha dato a questa carta per via della posizione delle gambe incrociate. Ipotesi affascinante ma decisamente forzata.
La posizione seduta con le gambe incrociate, secondo l’antico diritto germanico, era prescritta per alti magistrati, ma è altrettanto vero che si trovano illustrazioni medievali con dei Re in simile atteggiamento.
Forse un Re tedesco non l’avrebbe mai fatto, ma un signore italiano non avrebbe dato importanza a questo fatto. E dopotutto, i Tarocchi, sono cresciuti tra le Signorie dell’Italia settentrionale.
Incrociare le gambe era sicuramente una prerogativa di nobili e signori, indecorosa per semplici sudditi. Qualcuno ipotizza che potevano incrociare le gambe solamente chi non doveva alzarsi continuamente per riverire gli altri. In effetti è decisamente scomodo cercare di alzarsi prontamente in quella posizione.
La teoria che incrociare le gambe sia una specie di posizione meditativa, come incrociare le braccia, e quindi un segno di riflessione, è un’idea abbastanza fantasiosa.
Nei Tarocchi l’Imperatore è un’autorità virile e forte che impugna lo scettro sormontato dal globo con una croce. La mano sinistra è chiusa a pugno a dimostrare la sua decisa fermezza, caratteristica tipica del dominatore.
L’Imperatore è l’arcano contrassegnato dal numero quattro, numero associato alla stabilità e al mondo finito: con l’Imperatore, la capacità di agire dell’Imperatrice, arcano tre, si concretizza in una realizzazione specifica, si incarna sulla terra. L’imperatore è il perfetto complemento dell’Imperatrice: se in lei l’intelligenza pura conduce alla saggezza, in lui la saggezza comanda l’intelligenza, al servizio dell’azione. Il quattro rimanda anche al tetragramma le quattro lettere ebraiche che compongono il nome divino: Yod, He, Vav, He. Nei Tarocchi di Marsiglia, l’Imperatore viene rappresentato da un uomo di rispettabile età, seduto su un trono. La sua barba e la sua lunga chioma simboleggiano la saggezza. Al collo indossa una catena d’oro a cui è appesa una medaglia su cui è disegnata una croce verde (il colore dei germogli, di ciò che è vitale e che ha forza di generare): essa rappresenta l’unione tra lo spazio orizzontale e il tempo verticale; l’Imperatore è totalmente concentrato nel qui e ora, in ciò consiste il suo modo di essere attivo. L’Imperatore è seduto, ma sembra in procinto di alzarsi: questo significa che mentre l’imperatrice è l’azione, l’imperatore ne è la realizzazione. Il trono molto elaborato indica il grado di raffinatezza della sua mente. Come l’Imperatrice porta una corona cerchiata di rosso, segno di energia, ma questa corona sembra scendergli sul collo quasi a proteggerlo. La testa dell’imperatore è coronata anche dall’intelligenza, simboleggiata dal giallo del copricapo. Le gambe incrociate disegnano un quadrato bianco che conferma il suo essere ancorato alla materia; la figura del quadrato, infatti, è simbolo della materia. Tra l'altro, la forma dell'Imperatore con le gambe incrociate ricorda anche il simbolo del fuoco, un triangolo con la croce sotto che è anche simbolo dello Zolfo.
L’Imperatore appoggia la mano sinistra alla cintura (doppia come quella del Bagatto), come a voler trattenere ogni impulso; anche le gambe incrociate sembrano indicare la stessa preoccupazione: l’Imperatore domina sul suo corpo, sulle sue passioni e sul suo intelletto e la realtà gli obbedisce.
L’Imperatore si preoccupa delle cose umane, non sembra attribuire altrettanta importanza alle cose intellettuali: per lui intelligenza e potere sono mezzi che bisogna saper mettere a profitto e utilizzare. Tuttavia, non si disinteressa delle questioni spirituali, simboleggiati dal blu dell’abito, ma l’intelligenza trionfa quando trova un campo in cui materializzarsi. Nelle sue vesti predomina anche il colore rosso: l’azione ha il sopravvento sulla riflessione o per lo meno questa deve sfociare in una realtà concreta. Il colore rosso rimanda, anche, a Marte, il pianeta guida dell’Imperatore, pianeta governatore dell’ariete che questo arcano rappresenta.
Il potere che esercita, però, non è soltanto materiale: sul braccio e sul copricapo si intravede un figura triangolare simbolo dello spirito che sta sopra il quadrato materiale disegnato dalle gambe. Inoltre, lo scettro e il trono,come per l’Imperatrice, sono simboli del potere, del comando ma anche della spiritualità.
L’imperatore, con il viso di profilo, guarda in direzione dell’Imperatrice. Proprio come l’Imperatrice, l’Imperatore impugna lo scettro con il simbolo della Terra sul quale poggia la croce dei quattro elementi: Terra, Acqua, Aria, Fuoco. La carta indica, quindi, la padronanza della natura e dei quattro elementi che la compongono, insieme a tutti i regni della natura: l'uomo diventa, così, re del creato, l'Imperatore. Se il Bagatto era il Fuoco, la Papessa l'Acqua, l'Imperatrice l'Aria, l'Imperatore è la Terra. Tuttavia, pur rappresentando uno dei quattro elementi, allo stesso tempo li concentra tutti nella sua quaternità: per realizzarsi, lo spirito deve, infatti, penetrare negli elementi che compongono il reale. La croce sullo scettro indica anche che è avvenuta l'unione del femminile ricettivo, latente e lunare col maschile attivo, manifesto, solare. Cioè l'Uno, dopo essersi scisso in Due e riunito nel Tre si realizza in un'altra dimensione, quella della solidità, nel Quattro.
Lo scettro rappresenta il dominio sulle cose del mondo e se con l'Imperatrice, che lo reggeva con la mano sinistra, questo dominio era ancora fluido e istintivo, non ben determinato entro uno specifico campo d'azione, qui lo scettro viene impugnato dall’Imperatore con la mano destra, la parte solare e maschile (la via secca di cui parlano gli alchimisti), che incanala e coagula in un punto, in un'azione che si realizza concretamente nella realtà quotidiana, tutte le potenze fluide, sparse e circolanti; dallo stato volatile dell’Imperatrice si passa allo stato solido dell’Imperatore. Sia lo scudo dell’Imperatrice, tenuto stretto a sé con la mano destra, sia quello dell’Imperatore, poggiato a terra accanto al trono, raffigurano un’ aquila. L’aquila dello stemma dell’Imperatore guarda in direzione opposta rispetto all’aquila dell’Imperatrice, come a creare un equilibrio. Nei tarocchi restaurati di Jodorowskj, l’aquila sta covando un uovo, dettaglio fondamentale per comprendere questo arcano: così come l’Imperatrice ha un nucleo maschile nella sua femminilità (l’aquila dell’Imperatrice era di sesso maschile), l’Imperatore è accompagnato da un’aquila femminile in piena cova, che ricorda la Papessa. L'Imperatore agisce sulla Terra con animo puro, il suo dominio non è dominio bruto, oppressione, ma agisce entro e sulle cose del mondo in base a un principio superiore che deve necessariamente essere realizzato nel concreto perché questo è il campo di azione degli esseri umani.
Al dritto la figura dell'Imperatore rappresenta la solidità nei suoi aspetti positivi e negativi. Questa carta è quasi sempre benefica, a patto di vivere nella pienezza del nostro tempo terrestre, senza cercare compensazioni spirituali. Rimanda a progetti con solide basi che avranno garanzia di riuscita, al benessere fisico e materiali, ottenuto attraverso il lavoro e lo sforzo.
Dal punto di vista affettivo indica solidi legami d'amicizia, matrimoni solidi, un partner maschile stabile protettivo. Dal punto di vista professionale realizzazione di progetti, successo nel mondo del lavoro e anche buone entrate economiche. L’Imperatore rappresenta un uomo forte e protettivo, sia si tratti del compagno, del padre o di un amico. Si tratta in genere di un uomo maturo, oltre i quarant’anni.
Se la carta è al rovescio rimanda all’abuso di potere o, al contrario, al timore dell’autorità. Le realizzazioni incontrano ostacoli, determinati soprattutto da una scarsa motivazione ad agire e da una mancanza di determinazione. Dal punto di vista sentimentale l’Imperatore al rovescio determina problemi affettivi: l’unione è poco solida e il partner tende a prevaricare. Può rappresentare una persona arrogante, dispotica ed egoista.
Tempo: tempi medi (da un mese ad un mese e mezzo), gli effetti della carta perdurano a lungo, oltre i tre mesi.
Predisposizioni e singolarità della carta dell’Imperatore
In astrologia è Venere nel segno del Toro.
Nell’I-Ching è l’esagramma numero 63 Chi Chi dopo il compimento e nel diciottesimo esagramma: Ku l’emendamento delle cose guaste.
In alchimia, rappresenta la purificazione..
Nella cabala, è la lettera D, in ebraico daleth.
In magia, rappresenta il dominio su tutto ciò che viene evocato.
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