in pugnam e colle per corvum amor et fulgor
Per tale motivo l'azzurro dello stemma della contrada simboleggia il cielo e la carità, mentre il bianco l'amore e la saggezza. Il gonfalone invece richiama il corvo, il suo piumaggio azzurrognolo e la tovaglia bianca dei tre anziani.
Sant'Erasmo è una contrada collinare che è caratterizzata dai sali-scendi di alcune strade. Il rione è situato in posizione leggermente più elevata rispetto al centro di Legnano, che si trova infatti a valle, lungo il corso dell'Olona.
In antichità vi si produceva il pregiato "Vino dei colli di Sant'Erasmo". L'attività vinicola del rione, un tempo fiorente, fu messa in crisi a metà del XIX secolo da alcune malattie della vite. La prima infezione, la nosematosi, comparve tra il 1851 ed il 1852 e causò una rapida diminuzione della quantità di vino prodotta in Lombardia: gli ettolitri di vino prodotti passarono da 1.520.000 del 1838 a 550.000 nel 1852.
L'arresto definitivo della produzione vinicola coincise con il manifestarsi, tra il 1879 e il 1890, di altre due malattie della vite: la peronospora e la fillossera. In seguito a queste epidemie, le coltivazioni vinicole nell'intero Altomilanese scomparvero, ed i contadini concentrarono gli sforzi nella produzione di cereali e bachi da seta. Nelle altre zone vinicole lombarde il problema fu risolto con l'innesto di specie di viti immuni alla malattia (uva americana).
Nel Medioevo i pellegrini che percorrevano la via Francigena diretti a Milano avevano tra le soste anche l'ospizio Sant'Erasmo. Legnano era infatti la quarta stazione dal passo del Sempione e l'ultima prima di Milano. Da Milano i pellegrini si dirigevano poi a Roma oppure a Venezia, dove potevano imbarcarsi per la Terra Santa. L'ospizio Sant'Erasmo aveva quindi funzione di luogo di ricovero, di preghiera e di cura per i malati, oltre che di ospedale e orfanotrofio per gli abitanti locali. L'ospizio medioevale venne demolito nel 1925 per ampliare la strada statale del Sempione: in seguito fu sostituito da una struttura moderna omonima.
In passato esisteva, sul territorio dell'attuale contrada, anche il convento di Santa Caterina. In tale monastero abitò e scrisse le sue opere Bonvesin de la Riva.
La contrada fa riferimento alla chiesa di Sant'Erasmo, che è stata costruita nel 1490. Tale edificio religioso, che è dedicato a Sant'Erasmo di Formia, era annesso all'omonimo ospizio medioevale.
La piccola chiesetta dedicata al santo sorge sulla statale del Sempione ed è stata costruita sui resti di un tempietto medioevale: al suo interno è conservata una preziosa pala d'altare attribuita a Benvenuto Tisi, detto il Garofalo.
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