domenica 2 agosto 2015

I FONDI DEL CAFFE'

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La caffeomanzia è un’antica arte divinatoria, nata nei paesi del Medio Oriente e arrivata in Occidente intorno al 1600. Non ebbe da subito una grande diffusione per via della sua difficoltà di interpretazione ma venne approfondita e studiata in epoca romantica, intorno al 1800. Ci sono idee discordanti su come vada preparato il caffè destinato alla lettura. I puristi di quest’arte affermano che vada utilizzato solo l’originale caffè turco, fatto  bollire in un pentolino di rame o ottone, con una tazza di acqua. La caffeomanzia è molto diffusa e praticata nel sud Italia, patria del nostro espresso; le vecchiette che la praticano assicurano risultati veritieri anche con il nostro caffè di sempre.

Le proprietà magiche e divinitarie, oltre che sociali, del caffè affonda le proprie radici in tempi molto lontani, almeno per quanto riguarda quelle popolazioni che abitavano le zone di cui il caffè é originario, come l' America o l' Africa. Le prime testimonianze scritte riguardo l' origine della caffeomanzia la collocano nell' impero ottomano o in mesopotamia.
L' inizio della caffeomanzia europea é invece segnato circa quattro secoli fa, raggiungendo però la sua massima diffusione nell'800

La domanda più discussa nell' ambito della caffeomanzia é sicuramente una: é possibile utilizzare solo il caffè turco, secondo i dettami caffeomantici orientali, oppure é possibile utilizzare anche il caffè nostrano, cioè l' amatissimo e profumatissimo espresso?

Molti caffeomanti 'puristi', (specialmente quelli originari di paesi in cui si consuma il caffè turco), non saranno probabilmente d' accordo sull' utilizzo del caffè espresso, eppure l' esperienza diretta ha insegnato che si può procedere a letture assolutamente chiare ed impeccabili anche utilizzando il caffè espresso, che con la sua consistenza cremosa lascia immagini perfettamente nitide e distinguibili che si prestano magnificamente alla caffeomanzia.

La ricetta prevede:
- un cucchiaio di caffè macinato molto finemente a persona
- un cucchiaio di zucchero a persona
- una tazza d' acqua a persona
- polvere di cardamomo, o altra spezia, secondo i gusti
Miscelare metà dell' acqua cn metà dello zucchero, e mettere a bollire in un pentolino. Quando bolle, versarne metà in un ibrik (il recipiente tipico per la preparazione) contenente il caffè macinato e le eventuali spezie, mescolare con cura e riportare ad ebollizione; a questo punto, aggiungete l' acqua e lo zucchero rimanenti. Lasciare riposare per un po', poi bollire per la terza volta. Versare nella tazza e lasciare depositare la polvere sul fondo. A questo punto, potete bere il vostro caffè alla turca.



Qualsiasi sia il vostro caffè, bevetelo tutto, concentrandovi dapprima sul suo aroma e sul suo sapore, quindi sulla questione che vi sta a cuore, specialmente negli ultimi sorsi. In questo modo trasferirete ai fondi la vostra energia, l' "impronta" psichica.

A questo punto, coprite la tazza con il piattino, e capovolgetela sul tavolo, ruotandola per tre volte con la mano sinistra, in senso orario, sempre mantenendo la concentrazione.
Lasciare riposare due minuti, quindi rigirare la tazzina, lasciare 'assestare' e asciugare ancora un minuto.

Ci sono diversi metodi tradizionali per la lettura dei fondi di caffè.

Secondo la tradizione, dovreste tenere a mente che:

- Il bordo della tazzina contiene simboli relativi al presente, mentre più ci si sposta verso il fondo, più si guarda al futuro. Potete decidere prima il lasso temporale che volete andare ad indagare. Nel caso in cui fuoriescano delle gocce dal bordo verso l' esterno, esse possono rappresentare delle 'lacrime' versate nel passato, e anche in questo caso, più sono vicine al bordo più sono ancora presenti.
- Anche il piattino rivela dei simboli che potranno essere interpretati per ulteriori chiarimenti.




Un altro caffè utilizzato allo scopo è il cosiddetto caffè greco, ovvero quello ottenuto una miscela finissima di caffè con tostatura chiara. 3 cucchiaini di caffè vanno sciolti nell'acqua portata ad ebollizione in un pentolino di metallo, con aggiunta di 2 o 3 cucchiaini di zucchero.

La miscela così ottenuta va servita in una tazzina di porcellana bianca. Si aspetta un minuto per far decantare la bevanda. Lo zucchero, oltre ad essere un dolcificante, ha pure la funzione di collante per mantenere unite le immagini che verranno create dai fondi. Il caffè va bevuto ancora caldo prendendo 3 o 4 sorsi e variando la posizione della bocca sulla tazzina.

Si beve metà del caffè, lasciando nella tazzina l'altra metà liquida che contiene anche tutti i fondi residui della miscela di caffè.

A questo punto il bevitore prende la tazzina del caffè e sorseggia 3 o 4 volte concentrandosi su cosa gli interessa. Un pensiero per ogni sorso di caffè. Quando si sente pronto, prende la tazzina e con movimento rotatorio della mano fa roteare il caffè che si trova nella tazzina. Dopo 5 o 6 rotazioni capovolge la tazzina sopra ad un piatto (senza toccarlo) per scaricare il caffè. A questo punto, la tazzina può essere appoggiata su un fazzoletto di carta.

Si lascia riposare la tazzina sempre capovolta sul fazzoletto di carta per circa 3 minuti, sino a quando i fondi di caffè sono diventati asciutti e stabili.

Durante i movimenti rotatori della tazzina, parte del caffè tende a fuoriuscire e a depositarsi anche all'esterno della tazzina formando delle immagini. Per la lettura si procede dall'esterno e poi si passa all'interno ribaltando la tazzina.

Il metodo più diffuso legge solo le figure che si sono disegnate all'interno della tazzina. Queste rappresentano il futuro.

I residui scivolati nel piattino, invece, rappresentano la situazione attuale. È bene non muovere il piattino in quanto la posizione in cui le figure si presentano ha un aspetto fondamentale per la divinazione.

Chi effettua la divinazione deve concentrarsi, roteare la tazzina fra le mani, per cercare di interpretare i segni consolidati sulle pareti interne della tazza.

Le figure si distinguono in:

positive, quelle chiare
negative, quelle scure e dense
L'individuazione del soggetto rappresentato dalle figure deve essere un procedimento spontaneo e deve richiamare alla mente l'immagine della figura nella sua realtà.

I numeri che si sono formati indicano il tempo (ore, giorni, mesi, anni) entro il quale si verificheranno gli eventi. A volte il numero può indicare il numero delle persone coinvolte (citazione nel film Il bagno turco di Ferzan Özpetek).



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