Le gru sono sempre state un simbolo di immortalità nella cultura orientale e che «chiunque riesca a piegare mille gru, vedrà esauditi i desideri del proprio cuore».
Nel 1600 venne ideata in Giappone una tecnica di piegatura che permetteva di ottenere da un unico foglio un numero elevato di gru, tutte unite tra di loro per il becco, le ali o la coda.
Alla tradizione della piegatura delle mille gru è legato un commuovente episodio risalente alla seconda guerra mondiale.
La leggenda fu presa seriamente un paio di secoli dopo, nel 1945, quando una bambina di nome Sadako Sasaki fu vittima delle radiazioni della bomba atomica sganciata su Hiroshima.
Sadako a quel tempo aveva solo due anni e al momento dello scoppio della bomba si trovava a circa 2 km di distanza. Come purtroppo sappiamo, era una distanza insufficiente per sfuggire alle radiazioni.
Sadako non presentò problemi nella prima infanzia. Ma nel 1954, all’età di undici anni, gli effetti delle radiazioni si presentarono all’improvviso, mentre era intenta in una gara di corsa, e la bambina cadde a terra colta dalle vertigi. La malattia la costrinse all’ospedale.
Fu la sua migliore amica, Chizuko Hamamoto, a parlarle della leggenda e di come realizzando mille gru con gli origami avrebbe potuto esprimere un desiderio. Come prova di fede, Chizuko realizzò per lei la prima gru in origami.
In Sadako si accese la speranza di poter tornare a correre; ma la bambina aveva un desiderio più profondo, legato probabilmente alla sua condizione: eliminare la sofferenza dal mondo intero e riportare la pace. Si mise quindi a costruire gru con qualsiasi carta a disposizione, confezioni dei farmaci comprese.
A questo punto la storia diventa incerta. Una versione vorrebbe vederla “vincitrice” e segnala che la piccola Sadako riuscì a completare ben 1300 gru. Un’altra versione, descritta nel romanzo Sadako and the thousand paper cranes («Sadako e le mille gru di carta») di Eleanor Coerr, si rivela che la bambina completò soltanto 644 gru e che i suoi amici si diedero da fare per creare le restanti 356: le mille gru furono poi sepolte con la ragazza.
In una versione Sadako non si limitò soltanto a creare gru, ma scrisse anche una haiku che tradotta è all’incirca:
Scriverò pace sulle tue ali
Intorno al mondo volerai
Perché i bambini non muoiano più così
Il suo sforzo non riuscì ad allungare la sua vita, ma spinse i suoi amici ad erigerle una statua nel Parco della Pace di Hiroshima. La statua rappresenta una ragazza in piedi con le mani aperte ed una gru che spicca il volo dalla punta delle sue dita. Ogni anno la statua è adornata con migliaia di corone di mille gru. La storia di Sadako è diventata soggetto di molti libri e film. In una versione, Sadako scrive un breve componimento che tradotto in italiano suona così:
"Scriverò pace sulle tue ali
intorno al mondo volerai
perché i bambini non muoiano più così".
In un altra versione (Ad esempio nel libro “Il gran sole di Hiroshima”) Sadako muore prima di completare il suo compito ed un suo compagno di classe piega il numero restante di modelli in modo che lei possa essere sepolta con 1000 gru.
A notare che a Seattle c'è un'altra statua dedicata a Sadako Sasaki.
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