sabato 29 agosto 2015

LE PIGNATTE

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La pentolaccia o pignatta è un gioco antico, che prima animava le feste di paese o feste di compleanno dei bambini. Anzi spesso era proprio il pezzo forte della giornata, il momento atteso da tutti. Il gioco consiste nel rompere la pentolaccia con un bastone mentre si è bendati. Realizzarlo è facile ed anche divertente se lo si fa in compagnia. Si possono riempire di caramelle e dolciumi o con cose più spiritose come coriandoli o stelle filanti.

Sono molti a ritenere che le origini del gioco della "pignata"  affondano nella storia della scoperta del Nuovo Mondo: si narra infatti che, all'inizio del XVI Secolo, i missionari spagnoli arrivati nelle Americhe, utilizzarono la "piñata" per attirare i nativi alle loro cerimonie.
Furono tuttavia gli ingegnosi missionari a trasformare questo gioco dandogli un significato religioso: il recipiente di argilla decorato rappresentava infatti Satana, che doveva essere distrutto. La "pignata" più tradizionale aveva inoltre sette coni, che rappresentavano i sette vizi capitali, ed era riempita di dolci e frutta che rappresentavano le tentazioni di abbondanza ed i piaceri terreni. Il partecipante, bendato, rappresentava invece la fede che, seppure cieca, vince il male. Il bastone utilizzato per rompere la pignatta simboleggiava la virtù.  Con la "pignata" tenuta sospesa da una corda, la gente guardava verso il cielo, aspettando il premio: una volta sotto il recipiente, le caramelle e la frutta che ne uscivano rappresentavano la giusta ricompensa per la fede mantenuta.
Oggi la "pignata" ha perso gran parte del suo significato religioso, ed è divenuto un semplice gioco o divertimento. Le "pignate" sono popolari specialmente durante le "posade", ma anche durante le feste di compleanno.

Secondo un’ipotesi diffusa sarebbero stati i cinesi i primi a usare qualcosa di simile alla pignata durante la celebrazione del loro capodanno, che coincideva con l’inizio della primavera. Facevano statuette a forma di mucca, bue e bufalo, le rivestivano di carta colorata, le riempivano di cinque tipi di semi e le spaccavano con dei bastoni colorati. La carta ornamentale che le ricopriva veniva bruciata e la cenere raccolta e conservata come simbolo di buona fortuna per l’anno successivo.



Si pensa che nel XIII secolo il viaggiatore veneziano Marco Polo abbia portato queste statuette in Italia dalla Cina. Qui furono chiamate “pignatte”, e anziché di semi venivano riempite di ninnoli, gioielli o dolciumi. Questa usanza si diffuse successivamente in Spagna. Divenne una consuetudine rompere la pignata la prima domenica di Quaresima. Sembra che all’inizio del XVI secolo dei missionari spagnoli portarono la pignata in Messico.

I missionari, però, si saranno stupiti di scoprire che la popolazione indigena del Messico aveva già una usanza simile. Gli aztechi celebravano la nascita di Huitzilopochtli, dio del sole e della guerra, mettendo nel suo tempio una pignatta di terracotta in cima a un palo alla fine dell’anno. La pignatta veniva abbellita con piume colorate e riempita di piccoli tesori. Quindi veniva rotta con un bastone e i tesori che cadevano a terra diventavano un’offerta all’immagine della divinità. Anche i maya facevano un gioco in cui i partecipanti bendati dovevano colpire una pignatta di terracotta sospesa a una corda.

I missionari spagnoli, come parte della loro strategia per convertire gli indios, si servirono ingegnosamente della pignata per rappresentare, fra le altre cose, la lotta cristiana per sconfiggere il Diavolo e il peccato. La pignata tradizionale era un vaso di terracotta rivestito di carta colorata che aveva la forma di una stella a sette punte. Queste punte dovevano rappresentare i sette peccati capitali: superbia, avarizia, lussuria, ira, invidia, gola e accidia. Rompere la piñata mentre si era bendati rappresentava la vittoria della fede cieca e della forza di volontà sulla tentazione e sul male. I dolciumi all’interno della pignata erano la ricompensa.

In seguito la pignata venne inglobata nei festeggiamenti delle posadas, che si tengono nel periodo natalizio, e questa tradizione è arrivata immutata fino ai nostri giorni. (Una pignata a forma di stella viene usata per rappresentare la stella che guidò gli astrologi fino a Betleem). Rompere la pignata è anche considerato un elemento fondamentale delle feste di compleanno. In realtà la pignata è diventata un’usanza così prettamente messicana che il Messico esporta pignatas anche in altri paesi.
Per molti messicani la pignata ha perso la sua connotazione religiosa ed è considerata dalla maggioranza soltanto un divertimento innocuo. In realtà in Messico viene usata in molte festicciole, e non solo in occasione delle posadas o dei compleanni. E si possono comprare pignatas di diverse forme oltre a quella tradizionale a stella. A volte sono a forma di animale, di fiore o di pagliaccio.



Nel decidere se includere o no una pignata quando si sta in compagnia, i cristiani devono tener conto della coscienza altrui. (1 Corinti 10:31-33) Ci si dovrebbe preoccupare non tanto del significato che aveva questa usanza centinaia di anni fa, ma di come viene vista oggi nella nostra zona. Ovviamente le opinioni possono variare da luogo a luogo, quindi è saggio evitare di fare grandi questioni su tali argomenti. La Bibbia dice: “Ciascuno continui a cercare non il proprio vantaggio, ma quello altrui”. — 1 Corinti 10:24.




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